«Sul Welfare è il governo che decide»

«Sul Welfare è il governo che decide» MARONI ALLA LEGA «Sul Welfare è il governo che decide» ROMA «Sarà il governo a decidere se ci sono i margini per eventuah modifiche alla riforma delle pensioni»: il secco altolà viene lanciato dal ministro del welfare Roberto Maroni alla vigilia dell'avvio, fissato per oggi al Senato in commissione lavoro, della parte più difficile ed incerta dell'iter parlamentare del controverso provvedimento. Poco prima Maroni non aveva partecipato ad una riunione di maggioranza convocata a Palazzo Madama proprio per esaminare gli ultimi ostacoli, non nascondendo la sua contrarietà ad un emendamento preannunciato dalla Lega per intaccare uno dei punti più qualificanti della riforma (lo «scalone» dal 2008 per le pensioni di anzianità) con l'inserimento di due percorsi più «morbidi» sempre a partire da quella data; 57 anni di età e 35 di contributi, ma con una penalizzazione; 57 anni di età e 38 di contributi con assegno pieno, che poi con un effetto-scivolo salirebbero a 57+39 ne) 2010 e a 57+40 nel 1012. Il ministro, rammaricato per l'atteggiamento negativo del suo partito, si era lasciato sfuggire: «Eppure abbiamo faticato tanto per raggiungere un accordo nella Casa delle Libertà...». Ma non è servito a modificare l'atteggiamento intransigente del Carroccio, criticato dagli altri schieramenti della Casa delle Libertà: alla scadenza del termine delle ore 20 per la presentazione delle modifiche, la Lega ha confermato il suo «no» allo «scalone» edha presentato un sub-emendamento (condiviso, a quanto pare, dallo stesso Umberto Bossi), in verità più «leggero» del precedente, che prevede solo la possibilità di andare in pensione con 57 anni di età e 35 contributi con il calcolo dell'assegno in base al sistema contributivo (quindi, penalizzato), e non più i 57 anni e 38 di contributi con assegno pieno. I sindacati restano in agguato, ma il leader della Cisl Savino Pezzotta precisa che le iniziative di mobilitazione e di lotta saranno decise dopo che il sindacato avrà messo in campo una sua propostaben definita. Anche le associazioni dei lavoratori autonomi protestano perché la riforma ripropone «ingiustificati)) trattamenti differenziati rispetto ai lavoratori dipendenti. [r.r.]

Persone citate: Maroni, Roberto Maroni, Savino Pezzotta, Umberto Bossi

Luoghi citati: Roma