«Facce nuove per il risparmio» di Alessandro Barbera

«Facce nuove per il risparmio» FINI: SERVE UN'AMPIA MAGGIORANZA PER LA RIFORMA. L'ABI: STUDIARE CRITERI DI RATING DIVERSI DAGLI ATTUALI «Facce nuove per il risparmio» Tremonti : non è sufficiente cambiare la legge Alessandro Barbera ROMA «La vera riforma non può essere limitata, a ima nuova legge; sono necessari, e a ogni livello, aria nuova e pulita, facce nuove». Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti risponde così ad un lettore del settimanale Oggi parlando di tutela del risparmio e del ruolo delle authority di controllo, il cui disegno di legge è da oggi alla Camera. «Certamente il sistema dei controlli non ha funzionato e le responsabilità sono state rimbalzate da una autorità all'altra: colpa tua, no colpa tua». Per Tremonti però non c'è stato solo uno scaricabarile sulle responsabilità, ma «sullo sfondo», dietro le smagliature della rete di vigilanza, «emergono, a tratti, forme di illegalità e immoralità ambientali. Uno scandalo molto simile a quello della banca Romana del 1893 e non limitato alla finanza e alle banche, ma esteso a settori del Palazzo». «Sono sostanzialmente d'accordo con Tremonti», ha detto da Verona il vicepremier Gianfranco Fini a proposito dell'esigenza di «facce nuove ed aria nuova» nel Paese. Fini condivide anche l'appello perché sulla riforma converga una maggioranza la più ampia possibile: «Avevo auspicato che il disegno di legge fosse accolto dall' opposizione senza barricate». A Tremonti rephca invece il relatore del provvedimento alla Camera, il deputato dei Ds Sergio Cambini, che sembra interpretare le parole di Tremonti come un imphcito riferimento al governatore Fazio. «Facce nuove? A noi interessano le norme non le personaUzzazioni». Di temi legati al risparmio ha parlato ieri ad un convegno all'Abi anche Francesco Maria Frasca, capo servizio dell'area vigilanza della Banca d'Italia, che ha messo in guardia dalle generalizzazioni dopo gli scandali Cirio e Parmalat: «Pensare di poter avere attività finanziarie non rischiose ad alto rendimenjp-'^ontfàstai con qualsiasi elenSéritftfe principio dì finanza. Ctè^pp» unnaO' mento in cui tra iiiÌQijjffi statò ed alcuni bond Cirtan^fBJfferenzà era anche di 6 o 7 pvmti». Frasca sottolinea comunqu^a necessità di nuovi criteri di rating, che deve essere «la sommatoria di considerazioni tecniche, quantitative e qualitative». Per quanto riguarda l'iter del provvedimento, entro la giornata di oggi i due relatori - l'altro è Gianfranco Conte di Forza Italia decideranno se chiedere l'urgenza per il provvedimento. Se così sarà, il disegno di legge resterà in Commissione un mese anziché due. «C'è una situazione di emergenza - dice Cambini - e siamo consapevoli della necessità di trovare una soluzione in tempi rapidi per dare un segnale certo ai mercati finanziari». Cambini è comunque ottimista, e sottolinea il clima dialogante emerso in Parlamento durante l'indagine conoscitiva che fa «ben sperare» su una possibile convergenza fra maggioranza e opposizione. Segnali positivi sono emersi anche dal vertice Aspen di martedì, durante il quale il ministro Tremonti ha dato la sua disponibihtà a rivedere in senso restrittivo la normativa sul falso in bilancio, uno degli aspetti sui quali aveva ricevuto maggiori sollecitazioni dal centrosinistra. Dal vertice dell'hotel Saint Regis - al quale hanno partecipato diversi esponenti dell'opposizione - sono emerse inoltre convergenze sul tema delle nomine per la nuova autorità per il risparmio, che potrebbe ricalcare il modello dell'Authority per il gas. Molti anche i nodi da scioghere. Fra questi - benché il disegno di legge del governo non lo preveda - potrebbe esserci la previsione di un mandato a termine per il governatore di Bankitaha. Se n'è parlato al vertice Aspen e lo prevede il progetto presentato dai Ds, che rimette ogni decisione allo statuto della Banca d'Italia. Altro tema caldo è il destino dell'organismo che lega Tesoro, Bankitaha e Consob, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio. Ci sarà da discutere anche su un altro punto fondamentale, vale a dire a quale autorità dare l'ultima parola sulle decisioni che riguardano l'assetto del mercato bancario. La proposta del governo al momento prevede una sorta di codecisione da parte di Antitrust e Banca d'Italia. L'ambito della riforma è comunque ampio, e non riguarderà solo l'assetto delle Authority: dall'entità delle sanzioni al reato di nocumento al risparmio, dalle regole di govemance al divieto di quotare le cosiddette «scatole cinesi». Il ministro del Tesoro, Tremonti, con il vicepremier Fini

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