Riscaldati da un motore di bus Premio al Centro ricerche Fiat

Riscaldati da un motore di bus Premio al Centro ricerche Fiat IL «SOLARE EUROPEO 2003» ASSEGNATO ALL'INNOVATIVO IMPIANTO CHE, ACCOPPIATO Al PANNELLI SOLARI, PRODUCE ENERGIA SFRUTTANDO DUE FONTI PULITE COME IL SOLE E IL METANO Riscaldati da un motore di bus Premio al Centro ricerche Fiat Roberto Ravanello E' una mensa all'avanguardia quella in cui pranzano i dipendenti del Centro Ricerche Fiat di Orbassano. Tanto da meritare il Premio solare europeo 2003 grazie all'innovativo impianto che produce energia sfruttando due fonti pulite quali l'energia solare, raccolta attraverso i pannelli posti sul tetto, e il metano che alimenta un complesso generatore. «Questo impianto - dice Pasquale Campanile responsabile del progetto per il CRF - ha per noi tre valenze: dimostrativa, perché evidenzia la nostra capacità progettuale, eccellente non solo nel campo automobilistico, maj anche in quello civile; al secondo posto ci sono il risparmiò energetico e quello economico affiancati dalla riduzione di emissione di anidride carbonica, tutti e tre intorno al 300Zo. Infine utilizziamo l'impianto solo 5 o 6 ore al giorno, così il resto del tempo è a nostra disposizione per la sperimentazione». Quindi non solo del futuro delle automobili ci si occupa al Centro Ricerche Fiat, benché tutto nasca da lì, ma anche di quello delle nostre città e case. E' allora interessante capire quali applicazioni potrebbe avere questo tipo di tecnologia nel quotidiano. «Il fabbisogno energetico mondiale aumenta ogni anno del 2Vospiega Campanile -, le fonti in natura sono poche, in Italia quasi nulle/ e destinate ad esaurirsi. Rafforzare la nostra rete elettrica porterebbe alla costruzione di nuove centrali e tralicci. Quindi bisogna puntare sulle fonti alternative, il sole ad esempio, oppure produrre energia là dove la si consuma e quanta ne occorre: insomma bisogna creare delle "microcentrali", o "cogeneratori"». Se, per quanto riguarda i pannelli solari, che comportano il 5007o del risparmio ottenuto dalla «eco-mensa», i costi sono ancora troppo elevati per un utilizzo civile («Anche noi abbiamo usufruito del finanziamento della Regione Piemonte»), un discorso diverso può essere fatto per un cogeneratore: «Produrre energia nel luogo in cui la si consuma e in quantità sufficiente comporta, oltre ad un risparmio in denaro, anche un minore inquinamento perché non c'è la dispersione di calore che avviene normalmente durante la produzione ed il trasporto. Oggi, ad esempio, un grosso ospedale come le Molinette potrebbe ammortizzare l'investi- mento iniziale in soli tre anni. E, come gli ospedali, grandi vantaggi potrebbero ottenere i centri commerciali, gli edifici con uffici e tutte quelle strutture che consumano tanta energia elettri¬ ca». Così, un domani, non troppo lontano, ogni condominio potrà avere la sua microcentrale. «Il nostro è un trigeneratore: c'è il motore di un vecchio autobus a metano che produce acqua calda e 50 kW di energia elettrica. Possiamo riscaldarci d'inverno e tenerci freschi d'estate, riducendo anche la quantità di umidità presente nell'aria, grazie ad un innovativo utilizzo dell'energia di scarto». Per produrre quantità di kiloWatt inferiori sarebbe sufficiente mi motore più piccolo: «Si pensi che negli Anni 70 la Fiat aveva già realizzato un prototipo utilizzando il motore di una 127». Ovviamente un simile impianto avrebbe bisogno di controlli e cure particolari, operazioni probabilmente proibitive per un amministratore di condominio: «In collaborazione con la Edison di Trofarello dove è in corso una sperimentazione simile - spiega Campanile - stiamo testando un sistema di controllo telematico. Così facendo possiamo verificare che i rispettivi impianti stiano lavorando cor- rettamente e intervenire in caso di necessità: basta un computer. Ecco così risolto anche il problema del controllo delle microcentrali». Il prossimo traguardo si chiama idrogeno: «La Fiat è da anni impegnata in questo campo, recentemente abbiamo presentato il prototipo più avanzato: una 600, quattro posti, ad idrogeno e pile combustibili. Un sistema simile o un motore con miscela metanoidrogeno potrebbe essere il futuro anche per le microcentrali. Certo non siamo gli unici che ci stanno lavorando, speriamo di arrivare prima degli altri». Partiti dall'esperienza automobilistica, Orbassano punta a creare «microcentrali» più economiche e pulite «Già negli Anni 70 realizzammo un prototipo più piccolo utilizzando la popolare 127» ■■C-iy-:--- Pasquale Campanile del CRF e, sullo sfondo, la parete di pannelli solari della mensa riscaldata dall'Innovativo sistema

Persone citate: Campanile, Pasquale Campanile

Luoghi citati: Italia, Orbassano, Piemonte, Trofarello