A questa Roma basta zar Totti

A questa Roma basta zar Totti GUARDINO AVEVA ILLUSO GLI EMILIANI. POI SI SCATENA IL CAPITANO A questa Roma basta zar Totti Con Cassano gol e intesa: il Parma affonda Giancarlo Laurenzi inviato a PARMA Quando si è sparsa la voce che i plutocrati russi avevano voltato le spalle alla Roma, evaporando insieme all'offerta di acquisto, la squadra sedeva a pranzo e i presagi non promettevano bontà, se Capello e Totti erano già alla frutta. I cinquemila ultra giallorossi accoglievano gli idoli allo stadio con striscioni gonfi di Hvore verso il vecchio presidente e la sua avidità («Sei il più grande tifoso dell'euro») e i contomi da Gorky Park montagne di neve ovunque, erba marcia, spazzini vestiti da palombari - si univano alla sinistra simbologia del pomeriggio. La tensione è diventata insostenibile quando Cassano - trascorsi appena 11 minuti - s'è visto sputato dalla linea il tocco che aveva scavalcato l'uscita di Wé'y; "aiutato dal recupero da triplista di Paolo Cannavaro. Quell'occasione svanita ha invece rappresentato la biella del successo e da lì in poi la moltiphcazione delle energie giallorosse ha finito per diventare un'onda anomala insostenibile per la difese del Parma, che pure si era casualmente trovata in vantaggio alla mezz'ora con un'intuizione di Gilardino, il suo uomo mighore. Non stupisca il punteggio e ildivario conclusivo, il sesto successo estemo della Roma in casa della quinta in classifica poteva essere più largo e meno sofferto nella tempistica (il 2-1 di Emerson arriva al 7' st) se la squadra non fosse entrata in campo ingolfata dalle preoccupazioni. Testimonianza erano le due ammonizioni iniziali (Dacourt, Candela) e un paio di diagonali che Mancini lasciava intercettare dal radar di Frey. Capello aveva scelto il modulo più ortodosso, 4 centrocampisti e altrettanti difensori dietro Totti e Cassano, riesumando Candela in assenza di Chivu. Prandelli ha cercato di confondere le idee al rivale (si è difeso in 5 e ha attaccato in 4), confidando nell'effetto-sorpresa dei suoi incursori (meglio Marchlonni di Bresciano e l'esordiente Zicu) e nel rendimento di Barone, un eclettico che non s'è tirato indietro davanti ai tacchetti spianati di Dacourt. Di Totti stupisce la capacità di riuscire a sorprendere, e la punizione esplosiva con la quale ha firmato il 3-1 (25' st, 14" gol stagionale, Frey atterrito dalla potenza del tiro) è stata una perla in una collana esagerata. Inarrestabile con la palla ai piedi, ha deliziato parenti e avversari con colpi di tacco, finte, dribbling, e l'intesa con Cassano ha raggiunto livelli di perfezione tali che anche Trapattoni dovrà tenerne conto. Gli assist per il barese sono cominciati con l'iniziale occasione fallita, e sono proseguiti senza soluzione di continuità (in molti casi Totti neppure attende lo scatto del compagno) fino a quando non è arrivato il pari e si era allo scadere del primo tempo: Emerson ha scovato il Pupone che ha allungato nel budello per Cassano, tenuto in gioco da Ferrari. Cassano ha saltato Frey, debordando col fianco sulla destra e per non correre rischi stavolta ha battuto forte sotto la traversa, evitando nuovi salvataggi miracolosi. Se Totti e Cassano hanno proseguito a interpretare il ruolo dei dannati imprendibili per Bonera e Ferrari, e se Dacourt non ha flettuto di un km la sua velocità di crociera (nonostante un petardo lanciato dalla sua curva lo abbia sfiorato), la Roma ha tracimato nella ripresa perché ai compari s'è aggiunto Emerson, inizialmente restio allo scatto. Con la mediana in tasca (Dacourt più Emerson, troppo per Barone e Donadel) e il Parma in ansia e senza fiato. Capello ha intuito che il portone di Frey stava per spalancarsi. Il là, ovviamente, da Totti: tacco per Dacourt, dentro per Emerson e per il colpo di stecca che ha mandato la palla in buca. Era solo il 7', il Parma avrebbe avuto tempo per organizzare la rimonta. Non aveva la forza e i pedoni e quando PrandeUi ha scelto Cammarata come atout della panchina (fuori Zicu), anche gli aficionados di casa han- no compreso le difficoltà dell'inversione di tendenza. Peggio, andava: Bonera e Ferrari facevano sorgere dubbi giganti sulla loro adattabilità futura a squadre che volessero ringiovanire difese gloriose ma anziane, ridicolizzati dalla punte giallorosse in ogni situazione. Il Parma, che aveva fatto della vicinanza dei reparti la pietra su cui fondare la resistenza al nemico, si allungava come una corda di stracci lungo 70 metri. Figuratevi Totti: si guadagnava la punizione che trasformava (25', fallo del solito Ferrari); s'allungava per ricevere l'invito di Cassano, lasciando che anche Lima (tiro ribattuto) e Mancini (tap-in elementare) iscrivessero il loro nome in fondo al party globale in cui mancava solo la vodka. mi (4-2-3-1) Frey 5,5; Bonera 5, Ferrari 5, Cannavaro 5,5, Castellini 5; Barone 6, Donadel 5,5; Marchlonni 6 (40' st Potenza sv), Bresciano 5,5, Zicu 5,5(9'stCammarata 5); Gilardino 6,5 (441 st Degano sv). Ali.: Prandelli 6. (4-4-2) Pelizzoli 6; Panucci 6, Dellas 6, Samuel 6,5, Candela 6; Mancini 7 (44' st Tom masi sv), Emerson 7,5, Dacourt 7,5 (37' st De Rossi sv), Lima 6,5; Totti 8 (371 st Delvecchio sv), Cassano 7,5. Ali.: Capello 7. Arbitro; Collina 7. Reti: pt 30' Gilardino, 45' Cassano; st 7' Emerson, 25' Totti, 32' Mancini Ammoniti: Dacourt, Candela, Barone, Ferrari Spettatori paganti: 8592 per un incasso di 188.519 euro (abbonati 10439 per una quota di 229,409,40 euro). Francesco Tetti e Antonio Cassano, fratelli giallorossi, esultano per il gol del capitano della Roma

Luoghi citati: Cammarata, Hvore, Lima, Parma, Potenza