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Mercoledì la decisione sulla scarcerazione di Battisti L'EX LEADER DEI PROLETARI ARMATI PER IL COMUNISMO IN CARCERE A PARIGI Mercoledì la decisione sulla scarcerazione di Battisti a Sarà decìsa mercoledì prossimo dalla Chambre d'Accusatlon della Corte d'Appello dì Parigi la possìbile scarcerazione dì Cesare Battisti, detenuto dal 10 febbraio scorso nella capitale francese dopo che II governo Italiano attraverso II ministero della Giustizia ha avanzato al Guardasigilli francese Dominique Perben la richiesta di estradizione per dare esecuzione alle condanne definitive. Il suo difensore Infatti ne chiede la scarcerazione. Battisti, 51 anni, si trova in Francia dal 1981, dopo l'evasione dal carcere di Prosinone. Negli anni 70 Battisti era uno del leader del Pac (Proletari Armati per il Comunismo), gruppo sovversivo che nel biennio 1978-79 uccise Antonio Santoro, maresciallo della polizia penitenziaria, Andrea Campagna, agente di polizia, un gioielliere milanese, Pier Luigi Torrigiani, e un macellalo veronese. Lino Sabadin. Più di recente Battisti, aveva scritto testi sull'esperienza dell'antagonismo radicale, tra cui «L'orma rossa», edito In Italia da Einaudi. Il ministero della Giustizia italiana ha comunicato al giudici francesi che «Battisti non è un terrorista ma un omicida, le cui quattro condanne ad altrettanti ergastoli emesse in Italia a suo carico attendono di avere efficacia e di essere applicati essendo ormai divenute irrevocabili». Battisti è stato condannato con sentenza irrevocabile dal 31 gennaio 1982 dalla Corte d'Appello di Roma per rapina, violazione domiciliare, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale a 12 anni e 10 mesi di reclusione. Godrà della libertà vigilata e di uno sconto pena. Il 20 marzo 1984 la Corte d'appello di Roma lo ha condannato ad altri 5 anni di reclusione per detenzione illegale dì armi da fuoco, evasione, minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e furto. Ma Battisti a questo punto è già in Francia. [r. i.]