Vivere senza TV

Vivere senza TV Vivere senza TV Una vita senza Grande Fratello, Novantesimo Minuto e telegiornale. Ci va coraggio. Il torinese senza televisore è animale raro e orgoglioso; lo spaventa il fantasma della dipendenza da piccolo schermo, ma non ama affrontare l'argomento con il piglio dell'irriducibile anticonformista. Primi a stupire sono coloro che con le immagini lavorano. Edoardo Fracchia produttore documentari per l'agenzia Stefilm: «Quando cinque anni fa si ruppe l'apparecchio di casa, decisi di fame a meno. È un modo per separare la vita privata dal lavoro. Meglio la radio, che stimola la fantasia; quando ascolto Tutto il Calcio Minuto per Minuto mi pare di vedere quanto accade in campo». Nessun imbarazzo se gli amici citano Ballare o Striscia la Notizia? «Sono argomenti di cui si parla anche alla radio e sulle pagine dei quotidiani, il resto lo fa la memoria del cinquantenne, e di solito me la cavo». Anche Giorgio OUvero, 28 anni, si occupa di immagini in qualità di designer, grafico e vj del duo Softly Kicking; tutto ciò non basta a convincerlo della necessità di un televisore in casa: «Non saprei abbinare un volto a molti dei nomi dell'olimpo catodico, poco male; però se mi trovo in albergo o a casa di amici posso fare zapping fino alle 4 del mattino. Trovo la televisione generalista bella ma noiosa, altra cosa è il satellite, a volte molto istruttivo». Un apparecchio televisivo avrebbe ragion d'essere professionale anche a casa di Matura Sesia, trentottenne promotrice del teatro torinese: «Invece ho scelto la radio, il mezzo che amo. La mia giornata comincia con il notiziario delle 7,20 del mattino, anche perché all'ora dei telegiornali lavoro, e comunque ho una rete di amici che mi segnala i servizi utili. Se poi a tavola qualcuno comincia a parlare di televisione, cerco di pilotare la discussione verso programmi come II Ruggito del Coniglio di Radio Due, il mio preferito». Radio, giornali, Internet e alta tecnologia sono il pane quotidiano di Gigi Zacco, 40 anni, organizzatore di eventi, attualmente alle prese con la Coppa del Mondo di snowboard, in calendario il 13 marzo al Lingotto: «Poc'anzi uno sponsor mi diceva di volere il marchio uguale a quello che esibi- sce allo Stadio Delle Alpi, ma non era un buon modo per aiutarmi a comprendere, dal momento che non guardo mai le partite. Ci sono in effetti casi in cui ti senti un allocco, ma resto convinto che il televisore in casa sarebbe una pessima compagnia. Le immagini sono troppo invadenti rispetto ai contenuti: giuro che quando mi succede di guardare un po' di tivù a casa degli amici, la notte faccio brutti sogni». Non solo single, però. Sa privarsi del piccolo schermo anche la famiglia modello, ci racconta Riccardo Martinengo, trentacinquenne, commesso in un negozio del centro, felice¬ mente sposato e papà di due bambini, Sara di 11 anni e Davide di 5: «Un giorno la primogenita scrisse una lettera a Babbo Natale chiedendo il televisore; le spiegammo che quel signore non fa regali sgraditi ai genitori, e non ci rimase particolarmente male. Con il 2004 tuttavia è arrivato in casa un lettore DVD, e qualche film insieme lo si guarda». Senza tivù si comunica megho: «Quando Sara era piccina, la sera mia moglie lavorava in un ristorante e a casa restavo io con la bimba. Accendere il televisore sarebbe stato comodo, ma non averlo ci imponeva di inventare ogni volta un gioco nuovo». Riccardo ben rappresenta un timore diffuso nella categoria anti-tv: «Se ne trovo ima accesa vengo rapito anche dal più banale degli spot, per me è tutto nuovo». In una casa senza televisore viene voglia di suonare, spiega Toti Canzoneri, 45 anni, musicista torinese; «Quando viene a cena qualche amico va a finire che si mette mano agli strumenti, è sempre un bel modo di passare il tempo. Semmai l'assenza della tivù pesa quando sono febbricitante e un film leggero o un bel documentario ci starebbero; ma tra radio e dischi me la cavo lo stesso. La più scioccata dalla mia scelta è la nonna, come si rese conto che non avevo il televisore in casa mi chiese se per caso fossi mormone». Grande Fratello Novantesimo Minuto e telegiornale: sembra strano eppure se ne può fare a meno C'è chi sente la radio chi possiede un lettore di dvd e vede solo film chi legge un bel libro o esce tutte le sere Vivere senza TV

Persone citate: Edoardo Fracchia, Gigi Zacco, Giorgio Ouvero, Minuto, Riccardo Martinengo, Toti Canzoneri

Luoghi citati: Babbo Natale