Grande «Chicago» con Barbareschi di Masolino D'amico

Grande «Chicago» con Barbareschi HA SUCCESSO IL MUSICAL DI BOB FOSSE A MILANO Grande «Chicago» con Barbareschi Masolino d'Amico MILANO A monte del teatro, ossia dell'arte più effimera, ci può essere una gestazione lunghissima. La storia del musical «Chicago» comincia addirittura nel 1924, con una commedia scritta a caldo da una cronista del Tribune, quotidiano di quella città, ispirata al caso dell'assoluzione di due donne che avevano ammazzato rispettivamente l'amante e il marito. Fu uno dei primi episodi di spettacolarizzazione della giustizia, con processi sbattuti in prima pagina, colpi di scena orchestrati dagli avvocati, e pubblico tifoso come allo stadio. Dalla commedia, che presto raggiunse Broadway, furono tratti due film (quello del 1942 con Ginger Rogers protagonista), ma perché qualcuno, leggi 3 grande Bob Fosse, riuscisse a trame un musical per Broadway si dovette aspettare che i tempi fossero maturi per immettere nel genere temi meno spensierati. Ci si arrivò con la fine degli Anni Sessanta - «Cabaret» dello stesso Fosse, «Sweeney Todd» di Stephen Sondheim, ecc. -; l'appropriatamente torva versione ballata e cantata di «Chicago» fu un successo a partire dal 1975. Vent'anni dopo questo musical - libretto di Fred Erb e dello stesso Fosse, musiche di John Kander - fu ripreso in forma di concerto da altri, con esito così favorevole che si pensò di riportarlo in scena ma in una versione modernizzata, con nuove coreografie di Ann Reinking, che rielaboravano quelle originali di Bob Fosse. Questa versione, diretta da Walter Bobbie, ha trionfato ancora più della precedente ed è stata prontamente riprodotta a Londra e in altri Paesi, tra i quali ora anche il nostro. Rispetto a Bob Fosse sono stati compressi e semplificati l'impianto scenografico e i costumi. Il primo consiste in una gradinata inquadrata da una cornice rettangolare luminosa, occupata in alto dall'orchestra di dieci elementi, e in basso disponibile per la recitazione come il palcoscenico davanti ad essa, neri i gradini, nero il palco e nero il fondale. I secondi sono sintetici, jeans e vari tipi di canottiere sempre neri per i ballermi-comprimari, collant e top sempre neri per le ballerine-comprimarie e per le protagoniste, gonna e camicetta nera per Meravigliosesexy, ricche dsuperbamenLa Baccarini Lorenza Mar Marna Merton, smoking per l'avvocato Flynn. Senza cambiare tenuta, i ballerini «diventano» l'amante trucidato, il sergente, i giornalisti, le detenute, ecc. La naturalezza di tali metamorfosi a vista consente una velocità e un dinamismo ben sostenuti dalle musiche, che naturalmente guadagnano assai dall'essere eseguite a vista e non su banda registrata come purtroppo ormai capita sempre più spesso; e le due ore divise da un intervallo filano con ritmo trascinante. L'impianto insomma funziona; l'unica domanda riguarda la sua naturalezza nel nostro contesto. Ebbene, non si può immaginare importazione più riuscita. L'adattamento italiano del libretto, di Giorgio Calabrese, è spiritoso e garbato sia nella scelta dei vocaboli inglesi da lasciare, sia su quella di quando introdurre la parolaccia nostrana espressiva senza volgarità. La compagnia di halleriniattori è eccellente sia nella danza, sia nelle parti recitate, vedi anche solo l'ormai celeberrimo numero delle varie assassine in carcere, ciascuna delle quali racconta la propria storia a modo suo. I cammei, come quello della superiora del carcere Marna Merton (Silvia Guerci, splendida voce per il blues) e quello del marito sfigato di Roxy (Pierpaolo Lopatriello) sono impeccabili. Soprattutto, sono meravigliose le protagoniste. Maria Laura Baccarini è Roxy, piccola, bionda, nervosa; Lorenza Mario è Velma, alta, bruna, aggressiva. Superbamente preparate entrambe, ballerine acrobatiche, cantanti ricche di verve, attrici piene di umorismo, sexy ciascuna a suo modo, insieme formano una coppia superlativa; non capita spesso di vedere due così, oltretutto in gara continua per superarsi a vicenda. La loro vincente alchimia rischia addirittura di mettere im ombra un tipo della stazza di Luca Barbareschi, apparso un po' sovrappeso e non ancora del tutto convinto che il miglior modo per far emergere l'olimpica calma dell'avvocato Flynn sia muovere la faccia e il resto il meno possibile. D'altro canto il pivot della situazione è lui, e l'autorevolezza dell'attore troverà il giusto equilibrio con le rephehe. Applausi sacrosanti per tutti e rephehe al Nazionale fino al 14 aprile. protagoniste i umorismo te preparate è Roxy o è Velma Meravigliose protagoniste sexy, ricche di umorismo superbamente preparate La Baccarini è Roxy Lorenza Mario è Velma Barbareschi tra la Baccarini e la Mario in «Chicago»

Luoghi citati: Londra, Milano