Il Consiglio sfiducia il presidente

Il Consiglio sfiducia il presidente E' LA SECONDA VOLTA. MOTIVO: NON HA PORTATO IN ASSEMBLEA UNA PETIZIONE Il Consiglio sfiducia il presidente Rivoli, mozione di An votata da una parte della maggioranza Patrizio Rorsano RIVOLI Avemino Di Croce, presidente del consiglio di Rivoli, non riesce ad avere pace. Da quando è stato insediato, nel '99, ha già ricevuto due sfiducie da parte dei consiglieri, non solo di minoranza, il che è quasi normale, ma anche di maggioranza. Dopo quella da parte dei suoi compagni di partito, perché si era candidato a Rivoli come consigliere comunale dei Ds e in Abruzzo alle regionali per Rifondazione, giovedì sera è arrivata la seconda bordata. La mozione, presentata da Valerio Calosso di An, è stata votata dalla Casa delle Libertà e da 7 consigheri di maggioranza, tra Ds e Margherita. E il dipietrista Di Croce si è trovato con 16 voti contro, 2 astenuti e solo 10 a favore. Motivo della mozione? Non aver portato in consiglio la petizio1 ne ài 800 cittadini, che chiedevano di invertire il senso unico in via Macario. Ed proprio su quella strada Di Croce ha fatto il suo secondo «frontale». «Ha violato lo statuto - afferma Calosso -, oltre a non aver fatto gli interessi dei cittadini, che avevano chiesto di discuterne in aula». E così, dopo la prima sfiducia, di cui si attende entro marzo la sentenza del Consiglio-di Stato, arriva questa a pochi mesi dalla fine del mandato. Un vero tormentone. «Non è una mozione di sfiducia, è un atto politico - sbotta il presidente -. Le argomentazioni sono pretestuose, io ho seguito alla lettera le indicazioni del segretario generale, che è il notaio del Comune. Per questo, della petizione se n'è discusso in giunta e non in consigho». Però il clima a Rivoli resta rovente, viste anche le querele per calunnia sporte da Di Croce a Calosso e al consigliere Massimo Tesio di Forza Italia. E l'attacco da sinistra? «Come ha detto un consigliere essere attaccato da minoranza e maggioranza è solo la prova che sono superpartes» sentenzia il presidente. Preoccupato della situazione è il sindaco diessino Nino Poeti. «E' una follia votare con la destra ammette -. E' ima follia farlo a 4 mesi dal voto. E, infine, è una follia perché nessun rivolese capirà un atto del genere». Per questo non firmerà mai la delibera di sfiducia. «Se vogliono lo facciano i consiglieri - conclude -, io non mi presto né ai giochi della destra, né a saldare vecchi rancori nel mio partito». Insomma, Di Croce resta in carica, almeno fino al nuovo consiglio. Avemino Di Croce

Persone citate: Di Croce, Massimo Tesio, Nino Poeti, Patrizio Rorsano, Valerio Calosso

Luoghi citati: Abruzzo, Calosso, Rivoli