L'Italia rende omaggio a un mito di Marco Belpoliti

L'Italia rende omaggio a un mito L'Italia rende omaggio a un mito A Roma una mostra in onore della Moto Guzzi Marco Belpoliti Ogni epoca ha il suo oggetto del desiderio, ma quando nel 1919 Carlo Guzzi, con l'aiuto di un fabbro, costruì la sua prima motocicletta, non sapeva di dar vita a una fabbrica di sogni: la Moto Guzzi. Grazie all'aiuto delicmico Giorgio Parodi, conosciuto in aeronautica, e alla sua famiglia di armatori genovesi, il 15 marzo 1921 nasce una piccola fabbrica di moto a Mandello del Larìo, sulla riva orientale del lago di Como. I due soci adottano il simbolo dell'aquila con le ali spiegate, in onore di Giorgio.Ravvili, jàipta dimoto, anche lui aviatore, morto da poco. L'idea di Guzzi è quella di produrre uria mòto essenziale, razionale, che fa della funzionalità e dell'affidabilità le caratteristiche principali. Questa sarà la filosofia di vita della fabbrica larìana nei seguenti ottant'anni di vita. La moto è un oggetto di culto prima ancora che un mezzo di trasporto: la velocità, l'equilibrio, la.forma saettante, il connubio uomo-macchina (il centauro), fanno di questo oggetto un simbolo di giovinezza, forza, coraggio, rabbia, provocazione, potenza. Tra tutti i possibili sistemi di significazione, la Moto Guzzi ha sempre scelto quello della sicurezza, anche quando a cavalcare le due ruote a motore erano campioni famosi come Tenni, Woods, Ruffo, Lorenzetti, Anderson, che si piegavano pericolosamente in curva sfruttando la struttura molto bassa dei telai. Solo poco tempo dopo aver iniziato la produzione a Mandello la Casa taglia il traguardo della Targa Florio, cui seguono via via numerosi successi nel Tourist Trophy e nel Mondiale: 11 vittorie dal 1919 al 1957, canto del cigno con la celebre Otto Cilindri. La mostra che si apre a Roma («Moto Guzzi. Il sogno italiano») intende celebrare non solo l'aspetto agonistico della Guzzi ma anche la presenza nella società italiana, in cui è stata per decenni una.realtà stabile e solida, come le moto che produceva: Alce, Falcone, Lodola, Stornello. La Casa di Mandello è stata ima grande protagonista della motorizzazione italiana su due ruote. Airone è il nome della moto che dal 1939 costituisce per 15 anni la media cilindrata più diffusa in Italia; Guzzino è la motoleggera che, a partire dal 1949, trasporta da un capo all'altro del Paese uomini e dorine; Galletto è un riuscito connubio tra scooter, e moto degli Anni Cinquanta. E ancora: Trotter è il ciclomotore degli Anni '60 e '70, Dingo il motorino che imita le sorelle maggiori a uso dei minorenni. Mito della Guzzi è la 500 bicilindrica, nata nel 1933, moto da Gran Premio, con l'inconfondibile propulsore a V di 120o.Mito è la V7 di 700 ce, quella che nel 1969 diventa la moto della polizia di Los Angeles, vincendo la competizione conl'Harley Davidson, da sempre mezzi di quel corpo motociclistico. In una delle foto esposte al Vittoriano si vede ima coppia di agenti della Stradale, in «ella alle Guzzi, che osserva una lunga fila di macchine, cariche cu famiglie che procedono verso località di vacanza: siamo negli Anni Sessanta. L'immagine riassume bene la storia della Guzzi, ma anche l'opposizione motocicletta-au' tomobile. Solo che qui tutto è rovesciato: la moto, simbolo di trasgressione, è nelle mani dei tutori dell'ordine, mentre gli automobilisti procedono in fila indiana rassegnati: una premonizione del futuro? OTTO CIUNDRI. Considerata da molti la più straordinaria macchina a due mote di sempre, la Guzzi Otto Cilindri con il suo motore 500 a V di 90" presenta il frazionamento della cilindrata più spinto che sia mai stato realizzato. Nel '55 lascia intravedere la potenzialità, nel '56, con i suoi 72 CV di potenza e 275 kmh, ottiene i primi successi. Il ritiro dalle corse nel '57 impedisce l'ulteriore sviluppo. FALCONE 500. Motore monocilindrico dal rumore inconfondibile, linea filante, potente e sportiva, nel dopoguerra il Falconeè la moto di grossa cilindrata più desiderata dagli italiani. Nel '53, tolto dal listino l'Airone, il Falcone è prodotto sia nella versione Sport sia in quella turismo, e ne vengono allestite versioni speciali per le forze armate e la polizia. V7 SPORT. La Guzzi V7, presentata nel 1967, è la prima a montare il bicilindrico a V di Carcano con cilindrata 703. Il successo è notevole e dopo la V7 Special con motore da 750 ce viene presentata, nel 1971, la mitica V7 Sport, una moto che per l'eleganza della forma e l'eccezionale stabilità ottiene un grande successo. Per il mercato Usa sono allestite le versioni Special, California e Ambassador. o e a e o u u a. n IN PARATA. Kennedy e Segni a Roma nel '63, con la scorta di corazzieri a cavallo delle Guzzi. Gli italiani nel dopoguerra viaggiano sugli scooter e sulle motoleggere che attirano un pubblico più vasto rispetto alle sorelle di cilindrata maggiore perché raggiungono una buona velocità, sono robuste, sporcano poco e si lasciano guidare con facilità e maneggevolezza.

Luoghi citati: Ambassador, California, Falcone, Italia, Los Angeles, Roma