«Gli 007 di Blair spiavano Annan»

«Gli 007 di Blair spiavano Annan» ACCUSE CHOC DI UN EX MINISTRO ALLA BBC «Gli 007 di Blair spiavano Annan» Sconcerto al Palazzo di Vetro: «Se è vero, è illegale: la smettano subito». Il premier: parole irresponsabili. La Short: confermo tutto Maria Chiara Bonazzi LONDRA ^^^ L'ex ministra dello Sviluppo Estero Giare Short sostiene che le spie britanniche hanno intercettato le conversazioni del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan durante il periodo precedente la guerra in Iraq: «Ho visto le trascrizioni delle sue conversazioni. Infatti ho avuto conversazioni con lui a quell'epoca durante le quah pensavo: "Oddio, ci sarà un transcript di questo e ci sarà gente che vedrà quello che stiamo dicendo"». Gehda la reazione del portavoce di Annan, risuonata da New York, il quale ricorda che spiare l'Onu è illegale: «Saremmo delusi se ciò fosse vero. Queste attività comprometterebbero l'integrità e la natura confidenziale degh scambi diplomatici». Fumante e sotto pressione alla sua conferenza stampa mensile, Blair ha risposto bollando come «totalmente irresponsabili» le dichiarazioni .della,^Short, che non ha però voluto he confermare né smentire per motivi di sicurezza: «Non commentò' quello che fanno i nostri servizi segreti. Ma non considerate questo come un'indicazione che le accuse fatte da Clare Short siano vere». H primo ministro ha insistito: ((Noi agiamo in conformità alla legge intemazionale e non commetteremmo violazioni», prima di esaltare il lavoro «fantastico» dei servizi segreti, che «sono una parte vitale della protezione di questo Paese». Sta di fatto che le domande sulla legalità della guerra in Iraq, e sul ruolo delle spie britanniche nel periodo che la ha preceduta, continuano a tahonare Blair come un'ombra, e adesso minacciano di scatenare una grave crisi diplomatica con la stessa Onu. Ieri Fred Eckhard, portavoce di Kofi Annan, ha detto che lo spionaggio all'Onu è proibito da tre te delle quah è la convenzione del 1946 sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite. A proposito dì qualunque intercettazione Eckhard ha detto; «Esse compromettono gh scambi del segretario generale con gh altri leader e quindi non fanno bene al lavoro delle Nazioni Unite e sono illegali secondo la convenzione menzionata)), e ha aggiunto di averne parlato con l'ambasciatore britannico all'Orni: «Se questo è successo. vogliamo che smetta». Si moltiplicano ormai le voci di chi chiede al primo ministro di rispondere con assoluta chiarezza alle accuse di spionaggio a Kofi Annan e la stessa Short ieri sera ha ribattuto: ((Blair può dire che io non dico la verità, nel qual caso è un bugiardo, o può dire che è tutto vero, e ciò sarebbe semplicemente troppo scioccante. Oppure può prendersela con me, ed è ciò che ha deciso di fare. Quanto a me, non ho niente da perdere». Short, bestia nera di Blair fin da prima della guerra in Iraq (alla quale era fieramente contraria ma che finì con l'approvare in extremis, per poi dimettersi dal governo subito dopo) ha scodellato la bomba di primo mattino nelle ciotole dì comfiakes della nazione, durante un'intervista sul famoso programma della Bbc «Today»: «A quell'epoca il Regno Unito spiava l'ufficio di Kofi Annan e otteneva notizie da lui su cpiello che stava succedendo - ha detto -, Queste cose si fanno e nel caso dell'ufficio dì Kofi, le si facevano da qualche tempo». Quando le è stato chiesto di confermare se le spie britanniche avessero ricevuto istruzioni del genere. Short ha risposto: ((Assolutamente sì». La ex ministra ha deciso di parlare il giorno dopo l'archiviazione del processo a Katherine Gun, una ex traduttrice del quartìer generale britannico delle intercettazioni, la quale era stata accusata dì aver violato la legge sui segreti ufficiah per aver rivelato una email top secret della National Security Agency americana che chiedeva una mano ai servìzi segreti britannici per spiare i delegati dei 6 Paesi del Consigho dì sicurezza delle Nazioni Unite che erano ancora indecisi sulla seconda risoluzione Onu. Intorno al caso dì Katharine Gun, che aveva detto di avere agito per prevenire una guerra a suo parere illegale, aleggia il sospetto che l'accusa abbia lasciato cadere il processo perché D governo voleva evitare che la difesa chiedesse la divulgazione del parere confidenziale con cui il procuratore generale. Lord Goldsmith, aveva detto che la guerra era legale. Ma ieri lo stesso Lord Goldsmith ha ribattuto che la decisione dell'accusa «è stata presa unicamente per motivi legali e senza alcuna interferenza politica». Nuovi guai iracheni per Tony Blair. Nella foto piccola il segretario dell'Onu Annan

Luoghi citati: Iraq, Londra, New York, Regno Unito