«Nelle rsu entri un delegato etnico» di Marina Cassi

«Nelle rsu entri un delegato etnico» IN UN ANNO QUADRUPLICATI GLI ADERENTI ALL'ORGANIZZAZIONE CHE SI OCCUPA DEGLI EXTRACOMUNITARI «Nelle rsu entri un delegato etnico» La Cisl: così si tutelano i sempre più numerosi iscritti stranieri Marina Cassi In un anno all'associazione della Cisl che raccoglie gli immmigrati l'Anolf diretta da Gaetano Quadrelli e Mohammad Kivar - gli iscritti sono passati da 392 a 1.612. In dodici mesi, quindi, le tessere sono quadruplicate. Tra le pieghe dei dati del tesseramento del 2003 il segretario torinese, Nanni Tosco, vuole valorizzare questo dato che dimostra come stia mutando il mercato del lavoro. E avanza una proposta destinata a far discutere le organizzazioni sindacah. Dice: «E' evidente che c'è un problema di come rappresentare questi lavoratori. Ci sono paesi del Nord Europa dove già una soluzione è stata trovata. Io credo che si potrebbe pensare a un delegato etnico cooptato nelle Rsu e che rappresenti le esigenze di questi cittadini». Tosco racconta che l'ufficio vertenze della Cisl è sempre affollato da decine di stranieri: «Lo scorso anno abbiamo fatto due mila vertenze individuali, di queste 700 erano di stranieri. E i loro problemi sono sempre gli stessi: licenziamenti immotivati e mancata applicazione del contratto collettivo. Mi pare che troppe aziende considerino ancora queste persone come un esercito industriale di riserva». E prosegue: «La discriminante è la dimensione dell'azienda, ma spesso questi lavoratori sono trattati peggio degli altri». Oltre agli iscritti alla associaziane la Cisl ha altri mille aderenti sparsi nelle varie categorie, soprattutto edili e meccanici e alcuni sono delegati. Dice Tosco: «Sono lavoratori che hanno un problema molto forte di formazione professionale che vuol dire anche linguistica e inoltre hanno esigenze particolari di flessibilità come quello di accorpare le ferie o rispettare le regole religiose. Già ora nelle imprese al delegato viene riconosciuto un ruolo, da entrambe le parti, di mediazione culturale ed è per questo che quella figura andrebbe istituzionalizzata». Il segretario Cisl ricorda che «ormai è sempre più elevata e silenziosa la presenza di questi cittadini sttanieri che lavorano e pagano le tasse e che spesso hanno enormi difficoltà a trovare una casa decente». Quello della impennata di iscritti stranieri è il dato più eclatante del tesseramento della Cisl di Torino che nel 2003 è passata da 83.251 a 84.779 iscritti con un incremento dell'1,7 per cento. Commenta Tosco: «E' un risultato importante in un momento di grave crisi industriale anche perchè gli attivi sono cresciuti di più dei pensionati. Anche la Fim, in un anno molto complesso, ha aumentato, seppur di poco, gli iscritti passati da 9.717 a 9.803». Sulla situazione torinese il segretario della Cisl rileva un dato positivo: «E' importante che i sindacati metalmeccanici abbiano ritrovato l'unità su Mirafiori e insieme deciso di porre il problema del futuro dello stabilimento oltreché all'azienda anche alla comunità locale e agli ammnistratori pubbhci». Più in generale sulla città Tosco analizza: «C'è una sofferenza nel mondo del lavoro evidente; sono molte le aziende faUite e quelle che pagano i lavoratori con mesi di ritardo. Ma ci sono anche fenomeni positivi come le grandi opere che spingono verso la metamorfosi della città. Questo mi fa dire che la situazione non è come quella del '90 e che oggi non si assiste al declino della città». Nanni Tosco, segretario Cisl

Persone citate: Gaetano Quadrelli, Mohammad Kivar, Nanni Tosco, Tosco

Luoghi citati: Nord Europa, Torino