Protestano i lavoratori della Cms

Protestano i lavoratori della Cms CORTEO, TRAFFICO BLOCCATO E QUALCHE DISAGIO DAVANTI ALLA SEDE DELL'ASSINDUSTRIA DI IVREA Protestano i lavoratori della Cms IVREA Una cinquantina di lavoratori della Cms di Scarmagno hanno manifestato, ieri mattina, davanti alla sede dell'Assindustria di Ivrea. Traffico bloccato per alcuni minuti e nessun momento di tensione. Si è trattato dell'ennesimo tentativo di ribadire ai vertici dell'azienda la necessità di trovare una soluzione ad un problema che prosegue da tempo. Sono 60, infatti, i dipendenti in cassa integrazione straordinaria da maggio dello scorso anno e 150 quelli per cui la proprietà ha programmato quella ordinaria, passata da cinque a tre settimane dopo l'incontro, avvenuto ieri, con le organizzaziom sindacali. «Il dato preoccupante - spiega Federico Bellono responsabde Fiom Cgil Canavese - è che mancano prospettive positive per il futuro, non sappiamo ad esempio quali siano le ricadute individuali nei confronti dei dipendenti». E notizie preoccupanti arrivano anche dal fronte borsa: il titolo Tecnodiftusio- ni, gruppo toscano che ha assorbito Cms, è sospeso da tre settimane perché ha perso il 90 per cento del suo valore. Se si pensa che il gruppo ha 600 lavoratori in tutta Italia e solo Cms con i suoi 240 dipendenti rappresenta oltre un terzo della forza lavoro di Tecnodiffusioni quello che sta accadendo in queste settimane non fa che aumentare i timori sul destino dell'azienda. ((Inoltre - prosegue Bellono - l'unico cliente significativo di Cms, la compagnia informatica di Taiwan Agecer ha azzerato i suoi ordini per i mesi di febbraio e marzo, di questo passo non possiamo che mantenere alta la preoccupazione». La protesta di ieri è servita, se non altro, a ridurre il periodo di cassa di due settimane. Mentre saranno importanti sia l'incontro fissato per il 15 marzo con i vertici di Tecnodiffusione, sia la manifestazione fissata per il 2 marzo in piazza Castello a Torino. Intanto, sempre ieri, una delegazione di circa 350 lavoratori della Sandretto (partiti dagli stabilimenti di Pont e Collegno) ha preso parte alla manifestazione di protesta davanti alla sede milanese della Cannon: «Con uno dei due azionisti del gruppo - spiega Fabrizio Bellino della Fiom Cgil - sono state affrontate ancora ima volta le questioni che ci preoccupano, in particolare la minaccia di un esubero di 115 lavoratori già annunciato dalla proprietà. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto è un tavolo di concertazione costante con i vertici della Cannon, azienda che ha assorbito la Sandretto». [gp. mag.l Federico Bellono

Persone citate: Bellono, Cannon, Fabrizio Bellino, Federico Bellono, Pont, Sandretto

Luoghi citati: Collegno, Italia, Taiwan, Torino