Parola d'ordine : eccedere con chili di bijoux anti-jella di Emanuela Minucci

Parola d'ordine : eccedere con chili di bijoux anti-jella Parola d'ordine : eccedere con chili di bijoux anti-jella Emanuela Minucci «Dopo gli "anta" caricatevi pure di bijoux, depisteranno l'attenzione da qualche rughetta che s'affaccia impertinente sotto la cipria...». E prima? «Caricatevi pure di bijoux, l'abbondanza non guasta, quando si hanno vent'anni...». Postulati come questi, capaci di legittimare ogni richiamo «oscarwildiano» all'irresistitibile corsa al superfluo, appartengono alla fenomenologia dell'eleganza firmata Coco Chanel. E mai come oggi, questi consigli passano dalla teoria alla pratica sulle scollature e sui polsi delle «viw» che giocano a fare le «vig» (fonte, l'edizione americana di Vogue). Traduzione: «very important girl», che provano, magari proprio a colpi di bijoux, a toghersi qualche anno, e spacciarsi quindi per «very importantwoman». n miracoloso passaggio da donna a ragazza può dipendere proprio dalle ultime creazioni Chanel per la prossima primavera-estate: unmini-quarantacinque giri in vinile che diventa orecchino, una serie di audiocassette mignon per un girocollo capace di fare impazzire anche le vere ragazzine, quelle che 300-400 euro per un braccialettino in plastica non possono certo stanziare. Ma la bigiotterìa estiva di Chanel si può pure rubare dal cassetto della mamma: ed ecco spiegato il successo di certe creazioni che quest'anno vedremo addosso a donne di diversa età, ma comune, alto tasso d'ironia. Una cosa è certa. Chi aveva decretato la fine della bigiotterìa - ricordate l'essenziale Daria Riguardi del Grande Fratello che per un po' fece scuola con il «no-bijouxTlook»? - quest'anno dovrà ricredersi. Che sia il collare, deliziosamente sadomaso in pelle borchiata di Cucci, come la collana «modello De Filippi» e realizzata da diversi stilisti (la catenina quasi invisibile che s'infila nella scollatura mentre sbocciano le perle), pare proprio che un tocco di civetterìa a base di Strass, materiali poveri o superawenirìstici, quest'arme sia irrinunciabile. Un "dogma" che emerge non tanto dalle proposte che sfilano in passerella, ma dalle mise esibite da attrici, cantanti e showgirl, sedute in .prima fila alle suddette sfilate. Se Penelope Cruz osa orecchini a cascata in jais scurì di gusto retro; Nicole Kidman all'ultimo festival di Berlino ha sfoggiato una collana in vetro soffiato sottile e chilometrica che le sfiorava il ginocchio; mentre Julia Roberts continua a scegliere il bijoux vagamente intellettuale: cordino in pelle per reggere un simbolo che va da quello della pace a medaglioni propiziatori di antica fattura. Nessuna di loro, però, rinuncia a quella leziosità aggiuntiva che aggiunge femminilità a un tubino nera e grinta al tailleur da sera. Al di là di quello che indossano le testimonial d'eccezione (da quando Maria De Filippi ha esibito a «C'è posta per te» la famosa catenina con perle a cascata, i negozi De Wan dì Torino come quelli di Montecarlo ne hanno vendute a centinaia) nelle classifiche delle creazioni più richieste al momento ci sono le parure da moderna guerriera Incas in mega-gocce di metallo dorato di Celine, le collane propiziatorie che intrecciano denti di tigre firmate da Roberto Cavalli, le mega-farfalle e i corni anti-jella in smalto e Strass di Valentino che nella pubblicità saltellano fra le chiome corvine di Naomi Campbell per planare sulle sue cavighe d'ebano. Si possono indossare come pins, diventare fìbbia per cintura, o girocollo neo-romantico. Chi ama le geometrìe di carattere, invece, come quelle proposte dallo stilista-architetto Gianfranco Ferra verrà affascinato dagli orecchini a cerchio, vagamente Anni Settanta che ricordano quelli indossati da Jacqueline Bisset nella mai troppo imitata «Donna della domenica». È GIANFRANCO FERRÈ CELINE nap*' 'OBaa m CAVALLI

Luoghi citati: Berlino, Montecarlo, Torino