Berlusconi:TAIitalìa perora non si privatizza di Roberto Giovannini

Berlusconi:TAIitalìa perora non si privatizza MA LA RICETTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PER I DIPENDENTI PREOCCUPA IL SINDACATO Berlusconi:l'AIitalia perora non si privatizza «Soluzione entro domani». Oggi il Cda, attese le dimissioni di Mengozzi Roberto Giovannini ROMA Caso Alitalia, niente privatizzazione accelerata in vista, e via libera all'uscita dell'amministratore delegato uscente Francesco Mengozzi. Non è ancora deciso se Mengozzi sarà sostituito formalmente dall'attuale direttore generale Marco Zanichelli, o quando ciò potrebbe avvenire. L'incontro serale tra Silvio Berlusconi e lo stesso Zanichelli è stato tutt'altro che risolutivo, e non è da escludere una soluzione ancora più provvisoria. Ovvero, che Zanichelli possa rimanere direttore generale, ma dotato di deleghe rafforzate per gestire insieme al presidente Giuseppe Bonomi l'ordinaria amministrazione di Alitalia. Nel frattempo il governo proverà a mettere a punto un intervento strutturale di rilancio della compagnia, cercando di trovare un consenso che ancora non c'è al suo intemo sulla strada da seguire, e poi scegliendo le persone adatte a realizzare il piano. Toccherebbe per adesso a Zanichelli, fortemente sostenuto da An, prendere la guida della compagnia se oggi nel corso del Consiglio di amministrazione di Alitalia Mengozzi confermasse nei fatti le sue dimissioni. Ma Zanichelli non ne prenderebbe il grado, rimanendo invece impegnalo a gestire l'ordinaria amministrazione collegialmente con il presidente Bonomi, difeso dalla Léga. Una prospettiva che evidentemente non entusiasma Zanichelli, che al termine dell'incontro con il premier ha detto che «finché non c'è una soluzione di individuazione ai vertici l'azienda non può correre il rischio di rimanere scoperta». Si tratta di ima soluzione di ricucitura dopo lo scontro che, secondo numerose fonti, sarebbe avvenuto ieri sera tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il vicepremier Gianfranco Fini. Una circostanza, questa, peraltro ufficialmente smentita dal Tesoro. L'ipotesi di un Zanichelli alla guida dell'azienda (come direttore generale «rafforzato») di fatto lascia più che mai aperta la strada della possibile privatizzazione della compagnia di bandiera graditissima a Tremonti, magari affidata a Maurizio Basile, U manager che ha curato con successo la privatizzazione dell'Eri. Più fragile, dopo le trattative e le contrapposizioni di questi giomi, la candidatura di Gianni Sebastiani, ex direttore generale di Alitalia e attuale Ad di Meridiana, che però non gode dei favori del potente sindacato dei piloti Anpac, né del consenso di An, sensibDe al voto dei dipendenti. E superata la «fase Zanichelli», si afferma che il presidente del Consiglio abbia in mente due candidati «suoi»: Mario Resca, presidente di Me Donald Italia e commissario straordinario di Cirio, e Giorgio Fossa, ex presidente della Sea. In ogni caso, ha assicurato ieri Berlusconi, una soluzione per l'immediato dovrà essere formaUzzata dal Consiglio dei ministri di domani. Comunque vadano le cose, la ricetta annunciata dal premier prevede lacrime e sangue per i dipendenti della compagnia di bandiera. «Il governo sta pensando di estendere la cassa integrazione anche a questo settore» del trasporto aereo, ha detto Berlusconi, che ha ricordato come dopo l'U settembre «tutte le compagnie aeree del mondo hanno risolto i problemi con riduzione dei costi e del personale, alcune hanno licenziato anche 10.000 addetti. Nel piano presentato dall'attuale dirigenza di Alitalia è prevista ima riduzione di 1.500 addetti che ha scatenato il finimondo ed ha bloccato al vita normale dei cittadini». A parte gh esuberi, il presidente del Consigbo ha affermato che il governo «sta lavorando ad un nuovo piano d'impresa e all'individuazione dei .requisiti di sistema», e,,si spegnerà 'fjéirfaffè «chiétrezàa sugli nub» italiani e sulle alleanze intemazionali. E dopo aver lodato il senso di responsabilità di Mengozzi, ha detto che al momento non si prevede alcuna ipotesi di privatizzazione. In serata il vicepremier Gianfranco Fini ha affermato che la prospettiva della Cig in Alitalia «è reale». Fini ha detto di non essere interessato al nome del nuovo amministratore delegato che entrerà in scena dopo Francesco Mengozzi, ma vuole che «non si privatizzi Alitalia», che la compagnia di bandiera «dia vita ad un piano industriale serio, con strategie con Air FranceeKlm». Intanto, il sindacato esprime grandissima preoccupazione. «Alitalia sta precipitando in una situazione molto, molto grave, sulla quale pesa l'incertezza delle scelte del governo», è l'accusa del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Per Epifani, gh esuberi «sono ben di più» dei 1.500 citati da Berlusconi: «tra outsourcing, estemalizzazioni dirette e indirette, si parla di almeno cinquemila-seimila persone». E per il leader della Cisl Savino Pezzetta «va salvaguardata l'unitarietà della compagnia». \E COMPAGNIE AEREE A CONFRONTO Fatturato (in milioni di euro) Dipendenti Aerei Ordinativi aerei Destinazioni servite Quota passeggeri (voli interni e intra-Ue) /l ALITALIA 4.843 22.536 177 «ttSSpt» 87 m AIR FRANGE 12-687 70-156 252 73 BRITISH AIRWAYS 11-112 61.460 348 159 66 KLM 6.845 33.038 156 136 67

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