Due punte, nessun gol Shevchenko e Inzaghi non bastano al Milan

Due punte, nessun gol Shevchenko e Inzaghi non bastano al Milan I ROSSONERI BLOCCATI DALLO SPARTA PRAGA Due punte, nessun gol Shevchenko e Inzaghi non bastano al Milan La coppia d'attacco si «scontra» spesso e non conclude mai Solo Seedorf, l'eroe del derby, corre e ragiona. Pirlo non incide Kakà gioca la peggior partita divorando una grande occasione Fabio Vergnano inviato a PRAGA In linea con gli editti presidenziali, ma per scelta personale non per mera compiacenza verso Berlusconi, Ancelotti ha spedito in campo nel gelo di Praga un Milan aggressivo, ovvero con Inzaghi al fianco di Shevchenko. Non è bastato per un ritomo in Europa con il botto. I pedalatori dello Sparta hanno disinnescato senza problemi i punteros rossonei e ne è uscito uno 0-0 ottimo ai fini della qualificazione, ma insipido nella sostanza. Milan padrone del campo, ma colpevolmente sciupone al momento di concretizzare le poche palle-gol che ha saputo costruire nell'arco di una partita che non diventerà un manifesto per il calcio spettacolo che l'Uefa reclamizza quando parla di Champions League. Della mini rivoluzione ancelottiana ha fatto le spese Rui Costa che verrà riproposto domenica con la Lazio al posto dello squalificato Kakà, ieri sera protagonista della peggior prestazione da che è diventato milanista. Squadra ponderata, stavolta niente bussolotti per fare la formazione come ha provocatoriamente raccontato Ancelotti alla vigilia. H ritomo sulla scena europea di cui i rossoneri sono stati padroni assoluti nella passata stagione, imponeva una tattica coraggiosa per tentare di lasciare subito un'impronta da padroni, un segnale forte e chiaro. Tentativo fallito. Così come forte è stato il ritomo di Maldini, pilastro indistruttibile di un reparto in cui ha trovato ancora posto lo stakanovista Costacurta nonostante le fatiche del derby. Due pilastri. I fratellini di Nedved, qualificatisi in modo rocambolesco a spese della Lazio e reduci dalla sosta invernale, fin dal giorno del sorteggio hanno capito che di peggio non sarebbe potuto loro capitare e hanno scelto ima tattica mordi e fuggi: difesa munita e via libera a Poborsky - spina nel fianco sul versante destro - e soprattutto all'acquisto invernale Stajner (deludente a conti fatti), quello che ha segnato un gol agli azzurri nella recente amichevole di Palermo. Una tattica utile per limitare in danni, ma sarà difficile per loro superare il turno senza un gol che renda meno problematica la sfida di ritomo. La conferma che la tesi berlusco- niana («più punte uguale più spettacolo e gol») non è bibbia calcistica è stata smontata clamorosamente già nel primo tempo, condotto sempre in attacco dal Milan, ma arido sotto il profilo delle azioni da rete. Inoperoso Kakà, il tandem offensivo ha avuto pochi rifornimenti e nonostante una superiorità evidente si è arenato al limite dell'area intrappolato nella marcatura molto attenta dei cechi e dalla propria incapacità di concludere. L'unica vera palla-gol è arrivata al 19' su lancio di Kakà per Inzaghi che non ha messo a frutto il suo istinto piratesco facendosi stoppare dal portiere Blazek al momento del tiro. Non è stato un primo tempo di sofferenza per il Milan, tuttavia la netta prevalenza territoriale non ha avuto gli esiti sperati. In compenso i rossoneri hanno rischiato pochissimo in difesa dove Costacurta e Maldini non hanno sbagliato un colpo dimostrando che il peso degli anni e delle fatiche non si fa sentire. Un'unica occasione per lo Sparta prima del riposo, creata da Poborsky che ha messo alla frusta l'ex compagno laziale, Pancaro. Il centrocampista ha impegnato Dida in una parata in due tempi con un tiro da lunga gittata. Il Milan è ripartito nella ripresa con lo stesso atteggiamento compassato, non ha mai cercato di scavalcare l'avversario in velocità, si è affidata ai lanci lunghi che Pirlo e Seedorf non riuscivano a recapitare ai diretti interessati. Ottima, comunque, la prova dell'olandese. Al 12' il crollo del muro ceco è stato molto vicino, ma Sheva ha dato poca forza all'ultima picconata tirando su Blazek in uscita. Un sussulto rimasto isolato in una partita povera di emozioni, della quale il Milan è stato padrone, senza però riuscire a capitalizzare la sua superiorità. Bene fino al limite dell'area, poi molta confusione quando i rossoneri arrivavano alla conclusione. E di sicuro la fortuna non è stata alleata dei rossoneri: Sheva ha continuato a a svirgolare sotto rete e addirittura, minuto 27', Pancaro che già gridava al gol ha visto la sua deviazione di testa arpionata da Blazek con mossa gattesca. Pareggio non giusto per le occasioni milanista, tuttavia se si sbaglia come si è visto non è lecito lamentarsi. E Ancelotti ringrazia san Dida che nel finale ha sventato il gol beffa sulla botta di Zelenka. BIEMI (4-1-3-2) g* Blazek 7; Pergl 6, Hubschman 6,5, Johana 6,5, Labant 6;Kovac6,5;Poborsky 6,5, Zelenka 6,5(47'stSivoksv)l Michalik 6; Stajner 5,5(40,5tV.Gluscevic sv), I. Gluscevic 5,5 (281 st Baranek sv). MlrVWIifi (4-3-1-2) g* Dida 6,5; Cafù 6,5, Costacurta 7, Maldini 6,5, Pancaro 5; Gattuso 6, Pirlo 6, Seedorf 7; Kakà 5; Inzaghi 5,5 (401 st Serginho sv), Shevchenko 5,5. AH.: Kotrba 5 I Ali.: Ancelotti 6 Arbitro: Poli (Ingh) 7 Ammoniti: Gattuso, Cafù. Kakà ha fallito una facile occasione per portare il Milan n vantaggio, sparando sopra a traversa a pochi passi dalla porta dello Sparta

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