Dettaglio, in crisi i non alimentari

Dettaglio, in crisi i non alimentari COMMERCIANTI PREOCCUPATI DAI DATI ISTAT E ISAE Dettaglio, in crisi i non alimentari ROMA Le vendite al dettaglio sono aumentate nel mese di dicembre dello 0,407o rispetto a novembre e deU'1,8% rispetto al dicembre del 2002. Lo rende noto l'Istat, precisando che il dato tendenziale (cioè sui dodici mesi) è il risultato di un aumento del 4,407o dei prodotti alimentari e dello 0,1 "/o segnato dai non alimentari. Una analoga divaricazione si osserva confrontando il contributo della grande e della piccola distribuzione: la crescita tendenziale deUe vendite al dettagho nel mese di dicembre è dovuta infatti quasi esclusivamente ah' incremento registrato dalla grande distribuzione con il suo -l-4,50Zo a fronte del modesto -t- 0,10Zo delle imprese operanti su piccole superficie. Il dato di sintesi è che reggono bene le vendite di alimentari e i grandi centri commerciah mentre ristagnano tutte le altre vendite e i piccoli negozi in genere. Considerando infine il confronto fra imprese commerciah grandi e piccole, intendendo «grandi» e «piccole» non per superficie ma per dimensione di business, si conferma e anzi si accentua la divaricazione: per i big le vendite in dicembre su base annua sono aumentate del 4Vo mentre neUe piccole e medie imprese si sono registrate flessioni rispettivamente dello 0,30Zo e dello 0,60Zo. Alla crescita deUe vendite nella grande distribuzione hanno contribuito soprattutto gh esercizi specializzati (-l-6,50Zo), gh hard-discount ( 4- 5,90Zo) e i supermercati ^5,50z6) mentre negli ipermercati è stata rilevala la crescita più contenuta ( -I-1,1 %). I due gruppi di prodotti non alimentari che hanno registrato i maggiori incrementi in dicembre sono stati i mobili e gh elettrodomestici, radio e tv. Male invece le calzature e i supporti magnetici e strumenti musicali. Poco incoraggianti i dati diffusi ieri da un altro istituto, l'Isae, sulla fiducia dei consumatori: a febbraio essa risulta in arretramento rispetto ai bassi livelli di gennaio. Secondo la Confesercenti, «Istat e Isae smentiscono l'ottimismo del governo. Quello che ne esce è un quadro tutt'altro che roseo». Una situazione che dovrebbe indurre il governo a «intervenire perché la flessione dei consumi rischia di lasciare sul campo oltre 50 mila aziende». Preoccupata anche la reazione del Centro studi di Confcommercio: «Il segmento non alimentare sostiene le perdite più consistenti e preoccupante è il consuntivo per le piccole e le medie imprese». Duri i sindacati. Secondo il segretario confederale della Cgil Marigia Maulucci, dal dato Istat «emerge un tracollo dei consumi. Il Paese è più povero e più depresso». Il segretario confederale della Cisl Raffaele Bonanni denuncia che «mentre la società politica e i governanti si baloccano, la società civile vive una condizione preoccupante. Da molto tempo il sindacato lancia l'allarme sul calo dei consumi a fronte di una diminuzione dei redditi da lavoro e da pensione». Il segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi, ha detto che quello di ieri è «un dato che finalmente ci trova d'accordo con l'Istat. L'andamento deUe vendite è una conferma di come si sente la gente comune e non è altro che il frutto di una pohtica dei redditi sbaghata». [Ansa-Agi] L'ANDAMENTO DELLE VENDITE Gruppi di prodotti Dicembre 2003/dicembre 2002 JDÀLIMENTARI. 4,6007o ONON ALIMENTARY :. iSlH 0,20% OGiochi, giocattoli. sport '^mmm^ 0,80% O Elettrodomestici. radio, tv ;. u... . , 1 0,60% | O Foto-ottica e pellicole . ..„. 5 0,60% '| O Generi casalinghi MWifiWrt 0,60% ^ OMobili.arredamento : . .1 0,40% § ©Prodottifarmaceutici i&il<i0,30% 1 ODotazioniper informatica OMMI 0,30P/o % OProdottiprofumeria iMlil0,30% | OCartoleria, iibri, giornali .10,30% S O Utensileria casa-ferramenta M&i£ 0,20% H O Support! magnetici iSj 0,10% ° OAItriprodotti(gioie!lerie) 0 OAbbigliamento-pellicceria ttUfi -0,20% OCalzature e articoli cuoio ffllHMtiffiff -0.70% Ototale IHilkL, . Z'M.I

Persone citate: Adriano Musi, Marigia Maulucci, Raffaele Bonanni

Luoghi citati: Roma