Putin licenzia premier e governo

Putin licenzia premier e governo I MINISTRI HANNO APPRESO LA NOTIZIA DALLATELEVISIONE Putin licenzia premier e governo Aventi giorni dalla sua scontata conferma a capo dello Stato AnnaZafesova MOSCA Una bomha che fa esplodere la campagna elettorale presidenziale a tre settimane dal voto: Vladimir Putin licenzia il governo di Mikhail Kasjanov e crea un giallo politico senza precedenti nella sua presidenza segnata dalla «stabilità». Il presidente russo è apparso nel pomeriggio in tv, a reti unificate, in diretta, per annunciare le dimissioni del governo: «I cittadini della Russia - ha spiegato con espressione grave - hanno diritto di sapere la composizione dell'organismo supremo dell'esecutivo». Un passo che era inevitabile dopo le elezioni, come impone la Costituzione, ma che Putin decide di anticipare per rendere noto «il corso che la Russia seguiràdopo il 14marzo». Giorno in cui Putin conseguirà una vittoria che ormai anche lui considera inevitabile, pur facendo la doverosa precisazione «in caso di mia rielezione». Della quale non dubitava nessuno, come nessuno credeva che Mikhail Kasjanov sarebbe sopravvissuto al cambio di gabinetto. Ma il gioco d'anticipo è una sorpresa sconvolgente che si addice pochissimo allo stile finora cauto del padrone del Cremlino e fa pensare semmai alle clamorose uscite di Boris Eltsin. Un gesto brusco e spettacolare, cbe è stato preparato in grandissimo segreto. Perfino i ministri hanno saputo del loro licenziamento dalla tv. Nonostante l'evidente sorpresa, i membri del governo all'unisono hanno approvato il proprio licenziamento: «La mia reazione è positiva», commenta il titolare della Sanità Jury Scevcenko, e il vicepremier Galina Karelova giunge a giustificare l'accaduto con la «sensibilità del Presidente verso i bisogni del popolo». Chi sapeva era Kasjanov: ieri mattina ha incontrato il Presidente e mentre gli stringeva la mano si mordeva il labbro. Ma la notizia è arrivata solo nel pomeriggio e ha fatto l'effetto di un terremoto in una campagna elettorale fiacca e priva di suspence. Ed è elettorale anche la prima interpretazione cbe viene fornita al sorprendente gesto di Putin: rifiutando dibattiti e spot per sottolineare il distacco tra il suo 750Zo di consensi dal 307o cumulativo degli altri sette candidati, il Presidente preferisce una mossa «zarista» che mostra agb elettori chi detiene il vero potere. La candidata dell'opposizione liberale Irina Kbakamada definisce l'accaduto «una farsa» che sottolinea il carat¬ tere impari della competizione, e il candidato comunista Nikolaj Kharitonov parla di «uscita pubblicitaria» che servirà a riaccendere negli elettori l'interesse verso un voto per il quale Cremlino teme una bassa affluenza. Putin ora ha due settimane per fare il nome del nuovo premier che dovrà venire approvato (o respinto) dalla Duma entro una settimana: in totale tre settimane di show pobtico, giusto fino al 14 marzo. Per ora il governo continuerà a lavorare guidato dal premier ad interim Viktor Khristenko, al quale Kasjanov già ieri è stato costretto a passare le consegne. L'eliminazione brutale di un premier al quale comunque rimanevano tre settimane di incarico ha spinto molti commentatori a parlare di un definitivo distacco dalla «famiglia» Eltsin, dalla quale Putin aveva ereditato il capo del governo. Considerato espressione degli oligarchi, Kasjanov per quattro anni si è tenuto ostinatamente all'ombra di Putin, ma recentemente si è pennesso timide critiche sull'affare Yukos in cui aveva difeso dall'arresto Mikhail Khodorkovskij: alla corte di zar Vladimir un gesto di coraggio inaudito. Per il governo della ripresa economica Putin ieri ha avuto un apprezzamento a denti stretti: «Valuto i suoi risultati in generale soddisfacenti». Ultimamente Kasjanov e il suo ideologo economico Gherman Gref si erano mostrati scettici sull'obiettivo di raddoppiare il pil posto dal Cremlino, e Putin aveva criticato il gabinetto per mancanza di ambizione e per l'insabbiamento della riforma amminsitrativa. Anche ieri il Presidente Iba menzionata come compito principale del nuovo governo e Alexej Kudrin, considerato imo dei probàbili candidati a premier, ritiene che le riforme ora verranno accelerate. Ma tutto dipenderà dal nuovo capo del governo. Qualche ministro si affretta a tessere le lodi a Khristenko, ma la maggioranza è convinta che si tratti di una sostituzione tecnica e il nome del premier 2004 potrebbe diventare quello del Presidente 2008. iipresidenterussoputinfirmaiidecretodi«iicenziament0»deipremier

Luoghi citati: Mosca, Russia