Sharon: un circo internazionale
Sharon: un circo internazionale SECONDA UDIENZA ALLA CORTE DELL'AIA Sharon: un circo internazionale a GERUSALEMME Un duro attacco alla Corte Internazionale di giustizia dell'Aja impegnata Ieri nella seconda udienza del procedimento della Corte internazionale di Giustizia che dovrà pronunciarsi sulla «legalità» del muro israeliano in Cisgiordania - è stato lanciato dal premier israeliano Ariel Sharon in una dichiarazione al quotidiano Yediot Ahronot. Snaron si è scagliato contro «la campagna di ipocrisia che viene condotta In questi giorni contro Israele nel Circo internazionale del 'A a». «AH'Aja - ha aggiunto - si sta compiendo un tentativo di negare ad Israele il diritto fondamentale di autodifesa. Israele costruirà la barriera di sicurezza e la completerà, così come ha deciso il governo». Dopo i rappresentanti del governo palestinese, anche la Giordania, ieri, ha sostenuto davanti alla Corte la tesi che in discussione non è tanto la costruzione della barriera, ma il suo tracciato. Spiegando che Israele può costruire anche un muro per difendersi, ma deve farlo nel suo territorio e che se avesse seguito questa linea, non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere alla Corte dell'Onu. L'agenda delle audizioni è già abbastanza avanzata. I quindici giudici del massimo organismo giurisdizionale delle Nazioni Unite, presieduti dal cinese Shi Jiunyong, concludono questa fase del loro lavoro già nella mattinata di oggi. «Il muro non ha l'obbiettivo di garantire la sicurezza di Israele, ma quello di annettersi territori», ha avvertito il principe giordano Zeid bin Raad, il quale peraltro ha espresso comprensione per la volontà di Israele di difendersi dagli attacchi suicidi. Ieri sono state sentite le delegazioni di altri sei Paesi, tra cui Cuba e Indonesia. Nel definire «umiliante» l'occupazione israeliana, il rappresentante del governo dell'Avana, Abelardo Moreno Fernandez, ha sottolineato che «nel breve periodo il muro rappresenta una catastrofe umanitaria», aggiungendo inoltre che «a causa del muro quel o palestinese è ormai un territorio di prigionieri». [Ansa]
Persone citate: Abelardo Moreno Fernandez, Ariel Sharon, Raad, Zeid
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