«Giudici, decidete se è autodifesa o arbitrio» di Enrico Singer

«Giudici, decidete se è autodifesa o arbitrio» MANIFESTAZIONI CONTRAPPOSTE, IN PIAZZA ANCHE IL RELITTO DI UN BUS DISTRUTTO DA UN ATTENTATO «Giudici, decidete se è autodifesa o arbitrio» All'Aja le audizioni sulla barriera in Palestina Enrico Singer inviato a L'AJA Fuori, nella grande piazza, il dolore e laprotestasimanifestanoinmomenti separati dalla ferrea disciplina imposta dalla polizia olandese. La mattina ci sono gli israeliani e gli ebrei amvati da mezza Europa, tutti attorno allo scheletro dell'autobus 19 e alle foto delle 935 vittime degli attentati dei terroristi. Il pomeriggio ed sono i palestinesi e i loro sostenitori con un grande striscione nero che dice: «Basta con l'apartheid e il razzismo del muro». E che gridano che «il terrorista è Sharon». Dentro, nel Palazzo della Pace, sede della Corte intemazionale di Giustizia, lo scontro è tra signori in doppiopetto e giudici in toga e tocco. Ma non è meno duro. Perché l'Anp spera in una condanna di Israele che sarebbe non vincolante in punto di diritto, ma pesante sul piano politico. E il governo di Gerusalemme, con un testo di quasi cento pagine, ribatte che si dovrebbe condannare 0 terrorismo, nongli strumenti per combatterlo. Sono le 9,30 quando arriva nella piazza la carcassa dell'autobus che un kamikaze palestinese ha fatto saltare in aria uccidendo undici persone meno di un mese fa, il 29 gennaio. E Schiomo Bloch, uno dei volontari di Zaka - l'associazione di rabbini che raccoglie i resti dei corpi delle vittime di questi attentati spiega che la «barriera di difesa» sevye proprio per evitare massacri simili. I suoi compagni srotolano dei manifesti sui quali è scritto: «Questo deve finire». E Schiomo dice: «H muro si può togliere quando non servirà più. I morti, invece, non ritornano». Le immagini dei morti le portano i parenti, gli amici. Le storie sono tutte terribili. Avi non smette di piangere ricordando la figlia che sorride nella foto della festa di compleanno con i palloncini. E' stata uccisa nel 2000, a otto anni. E Malka Roth ne aveva 15 quando è morta nel ristorante Sbarro dove era andata a ballare. Un gruppo di ebrei russi - i più numerosi in piazza dopo gli israeliani - stende un grande pannello a forma di muro sul quale, con tanti girasoli, è" composta la parola «difesa». Ci sono anche degli ebrei italiani venuti da Roma, da Torino e da Milano, n loro striscione, fatto con un lenzuolo, dice: «Sì a una barriera per non morire». Roberto Sonnino racconta che ha uno zio e un eugmea Gerusalemme. «Rischiano la vita tutti i giorni per andare a scuola. Israele vuole la pace, ma si deve difendere dal terrorismo». E' il punto-chiave anche della voluminosa «memoria» che il governo israeliano ha inviato alla Corte dove ha scelto di non essere ascoltato per marcare il suo dissenso totale da questa procedura. Anche tutti i Paesi dell'Unione europea, gli Stati Uniti, la Russia e, ieri a sorpresa, la Turchia che pure aveva annunciato la sua presenza - hanno preferito disertare la Corte. Hanno trasmesso ai giudici documenti scritti sostenendo che il problema del muro ha bisogno di una soluzione pohtica, più che giuridica. Questi Paesi avevano anche votato contro (come Usa e Israele, o si erano astenuti (come gli europei) quando l'Assemblea generale dell'Onu, 18 dicembre scorso, approvò di misura la richiesta palestinese di sottoporre a un «parere consultivo» della Corte intemazionale di Giustizia la questione della legalità della costruzione della «barriera di difesa». Ieri le udienze sono appena cominciate e una sentenza è attesa non prima di tre settimane e non oltre tre mesi. Il fronte dei contrari non esclude - anzi, si augura - che i giudici si dichiarino non competenti a decidere. Israele, tra l'altro, afferma che in conseguenza delle rinuncia di sovranità sulla Cisgiordania da parte della Giordania e in mancanza delle costituzione di un vero Stato palestinese, la natura dei territori è «indefinita». Per questo non sarebbero nemmeno applicabili i Trattati che sono la base giuridica della Corte intemazionale. Ma finora, in 48 anni di attività, i giudici delTAja non hanno mai evitato una sentenza. In più, questa volta, si tratta di un «parere consultivo» e i palestinesi insistono molto su un aspetto preciso. Una parte dei 728 chilometri complessivi del muro supera la ((linea Verde» stabilita nel 1967. «E' un modo per rendere etema l'occupazione», ha detto Nasser AIKidwa, osservatore permanente dell' Anp all'Onu e suo avvocato all'Aja. Dopo ima breve introduzione del presidente della Corte, il cinese Shi Jiuyong, il primo a parlare è stato proprio Al-Kidwa: «La Palestina è sotto occupazione militare da quasi 37 anni, se Israele volesse il muro per ragioni di sicurezza, avrebbe potuto costruirlo sul suo territorio». Fuori, i manifestanti palestinesi gridano che «il terrorista è Sharon» e che quel muro farà soltanto aumentare la rabbia. . V L'Anp punta su un giudizio che avrebbe grande rilievo politico Israele vuole la condanna del terrorismo Europa, Usa e Russia hanno preferito disertare le udienze La decisione non prima di tre settimane rm : ItCTipPfM mm\ : ÌÌl3 - «jM I li M mm "•(•i -JL 1^ * "W^Hmt bK '. UMM: ^^^^^ delle vittime del terrorismo palestinese esposto davanti alla sede della Corte dell'Aja

Persone citate: Bloch, Malka Roth, Nasser Aikidwa, Roberto Sonnino