L'anca di Karen mistero un po' tedesco

L'anca di Karen mistero un po' tedesco ILCASOPUTZER L'anca di Karen mistero un po' tedesco Carlo Coscia L' ESITO della storia era scontato: lei stessa, Karen Putzer, aveva dichiarato un paio di settimane fa con amarezza che la sua stagione era finita per il dolore all'anca destra che la tormenta da quasi quattro mesi. Niente di nuovo, dunque. Al popolo dello sci non resta che aspettare e sperare. Ma adesso che ad Are, prima delle finali di Sestriere, si sono disputati l'ultimo superG e l'ultimo gigante di Coppa, ci sembra doveroso spendere qualche riga sul mistero, più drammatico che buffo, che ha avvolto come un velo scuro la campionessa di Nova Levante. Sui guai fisici di Karen non esistono dubbi, tranne qualche velenoso sospetto, sicuramente infondato, attorno all'entità del malanno. Però sorgono perplessità e interrogativi, certamente fondati, sul modo in cui la vicenda è stata gestita. Karen Puzer, vincitrice di 7 gare di Coppa, di 2 argenti mondiali a Sankt Anton 2001 e di 1 argento olimpico a Salt Lake City 2002, quest'anno ha disputato due soli giganti, 6a a Soelden il 25 ottobre e 8a in Alta Badia il 13 dicembre. Dopo l'esordio stagionale, giusto per ripercorrere le tappe del mistero, Karen ha avvertito un dolore all'anca. Ai primi di novembre si è sottoposta a cure antinfiaimnatorie, e un paio di settimane dopo assistita dal dottor Larcher ha effettuato controlli ematici e radiografici, più risonanza magnetica, all'ospedale di Bolzano. Purtroppo era solo l'inizio della dolente storia. Il 26 novembre, su indicazione del dottor Herbert Schoenhuber, presidente della Commissione medica della Fisi, Karen si è recata a Berna dal professor Ganz, esperto di fama mondiale, il quale dopo un'altra risonanza ha dato l'okay per la ripresa degli allenamenti. A questo punto la palla è passata all'atleta a alla sua famigha. E il mistero, dopo l'isolato tentativo di rientro sulla Gran Bisa, è diventato più fitto, anche perchè il rapporto di lavoro con Boberto Manzoni e Heinz Peter Platter, pireparatore atletico e tecnico del suo team personale, ha cominciato ad allentarsi per dissolversi a fine di gennaio. Le cause del divorzio sono complicate. Abbiamo la ragionevole certezza che le colpe non siano di Manzoni e Platter, sulla cui professionalità e correttezza non esistono dubbi: parlano i risultati ottenuti da Manzoni prima con Deborah Compagnoni e ora con Giorgio Rocca, e da Platter con Anja Paerson e la nazionale femminile svedese. Con il suo team, nato due anni fa, Karen ha ottenuto 5 vittorie di Coppa e il 2" posto nella classifica generale, segno che le cose hanno funzionato, e bene, fino a quando i programmi di preparazione, che prevedevano una stagione di transizione senza slalom per poi dare l'assalto alla Coppa l'anno prossimo, sono stati rispettati. I guai fisici, ovviamente, hanno sconvolto i piani. La famiglia Putzer, guidata da mamma Olga, ha preso in mano i fili. Durante l'inverno, quando non andava a fare slalom con papà Adolf, che ha chiamato i suoi figli Marc e Pirmin come Girardelli e Zurbriggen, Karen cercava di risolvere da sola i suoi problemi fisici rivolgendosi quasi sempre, per ragioni di psicologia e cultura, a sanitari di lingua tedesca. Agli inizi di febbraio si è fatta visitare dal dottor Mueller-Wohlfarth, medico del Bayem Monaco e della nazionale di calcio della Germania, senza preavvertire la Fisi, poi ha ripreso ad allenarsi con Giuseppe Zeni, il tecnico che la federazione le ha messo a disposizione. Questa, al momento, è la situazione. Karen spera di evitare l'intervento chiruigico, delicato e invasivo, e intanto ammette che sciare quando magari non doveva le ha creato pioblemi di postura e di tecnica che vanno corretti. La campionessa vive ore drammatiche e lo sci italiano, incrociando le dita, rischia di perdere una stella, una speranza per i Giochi di Torino 2006. Davanti a questo mistero, non abbiamo onestamente soluzioni da proporre. Ma ci permettiamo di dare un piccolo consiglio alla dolce Karen, per quel che vale: di restare il meno possibile a Hans Putzer, la casa dei suoi, che sorge solitaria in fondo alla valle, lontana da tutto, di staccarsi dal grembiule di mamma Olga e magari di trovarsi un fidanzato. Con tanti auguri di guarire quell'anca maledetta che fa soffrire lei e tutti noi.

Luoghi citati: Alta Badia, Berna, Germania, Nova Levante, Salt Lake City, Sestriere, Torino