«Tocca ai dipendenti AsI portare i morti all'obitorio» di G. Già.
«Tocca ai dipendenti AsI portare i morti all'obitorio» CIRIE', LE INDICAZIONI DELL'ASSESSORE REGIONALE «Tocca ai dipendenti AsI portare i morti all'obitorio» CIRIP Gli addetti delle agenzie di pompe funebri non andranno più a recuperare le salme nei reparti degli ospedali di Ciriè, Lanzo e Venana. Lo ha deciso nei giorni scorsi il neo assessore regionale alla Sanità Valter Galante. Toccherà ai dipendenti dell'Asl 6 quindi trasportare i pazienti deceduti dalle camere dei reparti all'obitorio. Finisce così il lungo braccio di ferro tra i titolari di una quindicina di imprese funebri di Caselle, Ciriè, Druento, Lanzo, Pianezza e Venaria e i vertici dell'azienda sanitaria numero 6, una delle più grandi della provincia. I pruni avevano addirittura presentato un esposto al Tar cinque anni fa senza mai ottenere una risposta. Poi scrissero una lettera di denuncia anche al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello. «Adesso finalmente siamo soddisfatti e potremmo lavorare più tranquilli senza andare avanti e indietro per le corsie degli ospedali a qualunque ora del giorno e della notte» ammette Franco Srà, titolare di un'impresa dì Venaria e portavoce del malcontento dei suoi colleghi. Nelle strutture di Ciriè e Venaria (e anche nell'ex Mauriziano di Lanzo da quando è passato sotto la gestione dell'Asl 6) le agenzie di pompe funebri si alternavano con scadenze settimanali. Quando qualcuno passava a miglior vita i familiari del caro estinto (più di 700 all'anno nei tre centri) potevano contattare una loro agenzia di fiducia, oppure correva chi era di turno, sistemava il cadavere nelle camere mortuarie e poi rischiava di non essere scelto per il funerale. Un servizio che, per i Vertici dell'Asl 6, garantiva la massima trasparenza. «Era diventata una situazione insostenibile, quasi come se noi fossimo dei dipendenti dell'ospedale - termina ancora Srà -. Adesso, entro i primi giorni del mese di marzo, tutto dovrebbe cambiare». [g. già.]
Persone citate: Franco Srà, Raffaele Guariniello, Valter Galante
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