Il pm: «Nella reggia un furto da professionisti» di Massimiliano Peggio

Il pm: «Nella reggia un furto da professionisti» IL CUSTODE INTERROGATO A LUNGO DALLA PROCURA CONFERMA: HO PENSATO A UN FALSO ALLARME Il pm: «Nella reggia un furto da professionisti» ieri nuovo sopralluogo dei carabinieri: i ladri non hanno lasciato impronte Giorgio Ballano Massimiliano Peggio «Chiuso per motivi tecnici». Il cartello all'ingresso del Museo dell'Arredamento e Ammobihamento artistico di Stupinigi, depredato la notte di mercoledì scorso, fa sorridere. La realtà molto meno. Il furto milionario si è abbattuto sulle ferite dell'Ordine Mauriziano, come un colpo mortale, lasciando dietro di se musi lunghi e facce scure. «Non rilasciamo commenti, lasciateci lavorare in pace. Di questo storia si è detto e scritto fin troppo», ripetono i vertici dell'ente commissariato, durante l'ennesimo sopralluogo dei locali. In mattinata la Palazzina di Caccia è stata di nuovo visitata dai carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio artistico e culturale e dal magistrato che coordina le indagini sul «colpo», Enrico Arnaldi di Balme. Un'ispezione minuziosa, alla ricerca di qualche indizio in grado di condurre agli «uomini d'oro» (almeno quattro o cinque) che hanno svuotato la residenza sabauda. «Non sarà facile - si limita a dire il magistrato - il furto sembra opera di ladri professionisti». Un lavoro «pulito», messo a segno da gente che sapeva perfettamente come muoversi nelle stanze della Palazzina senza lasciare indizi o impronte digitali. Le uniche tracce vistose sono quelle lasciate dai pneumatici di due o più furgoni, sui quali sono stati caricati quadri, mobili e arredi trafugati dalla residenza. Secondo la ricostruzione dei militari, i ladri hanno forzato due porte di sicurezza sul retro, nel lato del parco : una alle spalle del Salone centrale, l'altra nell'ala di ponente. Di lì sono entrati negli Apparta¬ menti del Re e di Levante e hanno agito quasi indisturbati. Quasi. Perché in realtà il sistema d'allarme ha funzionato «perfettamente» tutta la notte, segnalando a ripetizione le intrusioni dei banditi. Ma il guardiano non ha fatto nulla e l'impianto non è collegato con le forze dell'ordine. «Pensavo fosse il solito falso allarme - si è quasi scusato il custode - Quante volte è scattato a vuoto, senza un motivo». Il dipendente dell'Ordine Mauriziano ora è preoccupato. Teme per il posto di lavoro e potrebbe rischiare di finire nella lista dei sospetti, anche se per il momento non risulta indagato. I carabinieri l'hanno interrogato a lungo, increduli e sbigottiti per una leggerezza che di fatto ha aiutato i ladri a compiere un furto clamoroso. L'entità del bottino è ancora incerta. Si parla di 10 o 12 milioni di euro, anche se il valore di molte delle opere trafugate non è stimabile. L'operazione dei ladri è durata almeno quattro ore, con tutta probabilità fra le 23,30 di mercoledì sera e le 3,30 del mattino successivo. Il computer della sala controllo avrebbe registrato intrusioni in tutte le stanze. «I sensori hanno fatto il loro dovere, sì sono puntualmente attivati alla presenza di estranei», commentano gh investigatori. L'ultimo segnale risale a poco prima delle 4 e coinciderebbe con l'epilogo del colpo, prima della fuga. «Questo furto mette in evidenza enormi carenze a livello di sicurezza della tutela dì un patrimonio storico famoso in tutto il mondo - attacca il vicesindaco di Nichelino, Giuseppe Catizone - È necessario intervenire prima che sia troppo tarai». Secondo Catizone, (da palazzina è, oggi, completamente indifesa». Per il vice sindaco «occorre rilanciare la proposta di iniziativa parlamentare per l'Ordine del Mauriziano - promossa dal deputato Ds Salvatore Bugilo fatta propria dal presidente Enzo Ghigo e dal sindaco di Torino Selcio Chiamparino: acquisire al demanio il patrimonio storico del Mauriziano per valorizzarlo, in attuazione dell'Accordo di programma quadro stipulato tra governo e Regione Piemonte per le Residenze Sabaude». Un'operazione durata almeno quattro ore tra martedì é mercoledì Nella sala controllo i computer hanno . registrato intrusioni in tutte le stanze '

Persone citate: Caccia, Catizone, Chiamparino, Ds Salvatore Bugilo, Enrico Arnaldi, Enzo Ghigo, Giorgio Ballano, Giuseppe Catizone

Luoghi citati: Balme, Nichelino, Piemonte, Torino