Ribaltone al vertice Coca-Cola di Paolo Mastrolilli

Ribaltone al vertice Coca-Cola PENSIONE ANTICIPATA PER IL MANAGER. L'AZIENDA LANGUE, IL TITOLO VALE QUANTO QUATTRO ANNI FA Ribaltone al vertice Coca-Cola Fuori il «poco frizzante» Daft Paolo Mastrolilli NEWYORK «Da parecchio t^mpo è sempre la solita, vecchia, noiosa CocaCola. Devono scuoterla un po' e vedere se è ancora frizzante». Sarà poco rispettoso, questo commento di Ted Parrish, manager dell'Henssler Equity Fund della Georgia, ma forse dipinge bene il china in cui ieri è arrivata la notizia del pensionamento di Doug Daft, presidente e chief executive officer della multinazionale di Atlanta dal 2000. Nel suo comunicato Daft, un australiano sessantenne che ha passato metà della propria vita nella Coca-Cola, ha cercato di offrire una versione positiva dei fatti: «Oggi i nostri marchi sono più forti, mentre la nostra produzione globale e il sistema di marketing sono tornati in salute. Sono orgoglioso di quanto abbiamo ottenuto». La verità, invece, è che il valore del titolo si trova grosso modo allo stesso livello di dovè l'aveva preso quattro anni fa, e l'azienda è ancora assediata da varie inchieste legali che preoccupano gli azionisti. Jimmy Williams, membro del consiglio d'amministrazione, ha detto che «Doug voleva più tempo per i suoi hobby, come la pesca». Può darsi che sia così, ma quandc* aveva preso il comando della Coca-Cola aveva dichiarato di volerlo tenere almeno cinque anni. Invece va via in anticipo e il suo delfino, il chief operàtjng officer Steve Heyer, non ha la successione in tasca, visto che la compagnia ha assunto un gruppo di consulenti per cercare potenziali candidati anche all'esterno. In realtà, i problemi dell' azienda fondata da Asa Candler oltre un secolo fa durano da quasi un decennio, e dietro l'ultima sorpresa c'è ima lunga lotta di potere. Nei primi/ 90 il ceo Roberto jQp'fzùeta aveva riaddrizzatgjjj^sjtiiàzione, riprendendo;fi[??cantrollo deU'imbottighamebfeV':;Al suo fianco c'erano; ;, il .presidente Don Keoughf'è 'il cfo Doug Ivester, che interpretavano due modelli opposti di leadership: caldo e amichevole il primo, frednjbe diretto il secondo. Quando Goizueta morì di cancro ai polmoni nel 1997, fu Ivester a vincere la battaglia perla successione. Keough allora si era ritirato. Il nuovo ceo era incappato subito in almeno tre guai molto gravi: il blocco, da parte dei regolatori europei, dell'acquisto della Cadbury Schweppes per timori di monopolismo; la crisi di fiducia scoppiata dopo che alcuni studenti belgi si erano sentiti male bevendo Coca-Cola; e la causa presentata dai dipendenti neri per discriminazione razziale. Ivester cadde nel 1999 e Daft venne incoronato come salvatore della patria. I guai, però, non finirono con la svolta al vertice. Anzi. In questi anni è arrivata la recessione, che ha portato migliaia di licenziamenti, ai quali si sono uniti vari problemi legali. Nel maggio scorso il manager Matthew Whitley ha fatto causa, dicendo di essere stato cacciato un mese dopo aver inviato a Heyer ima nota su frodi avvenute nella compagnia. L'accusa era di aver truccato i test di marketing della Frozen Coke, tenuti nei ristoranti Burger King della Virginia nel 2000, e aver usato impropriamente 4 milioni di dollari per finanziare un progetto della distribuzione. A ottobre Whitley ha ritirato la causa in cambio di 540.000 dollari, ma l'indagine criminale resta aperta. Il dipartimento della Giustizia e la Sec stanno ancora investigando sull'accusa di «channel stuffing», ossia aver gonfiato i conti vendendo agli imbottigliatori stranieri surplus di concentrato per la bevanda per 600 milioni, mentre martedì scorso l'Unione Europa ha ricordato che la sua inchiesta sulle pratiche di con¬ correnza sleale resta aperta. In più Daft si era fatto soffiare la Gatorade dalla Pepsi, anche se aveva lanciato nuovi prodotti come la Coca-Cola alla vaniglia e la Diet al limone. Può darsi che la multinazionale di Atlanta uscirà intatta dai suoi problemi legali. Ma Daft non sarà nel suo ufficio a vederlo, mentre Don Keough, a 76 anni, è stato appena rieletto nel consiglio d'amministrazione. Tempi duri per la Coca-Cola

Luoghi citati: Atlanta, Europa, Georgia, Virginia