Audaci sperimentazioni

Audaci sperimentazioni RAI NUOVAMUSICA Audaci sperimentazioni Da Petrassi a Donatoni, da Stroppa a Fagotto e ci sono anche Jonathan Cole e Yan Maresz CONTINUA al Lingotto il viag- gio all'interno della galassia della musica contemporanea. Con due diversi appuntamenti, la rassegna cameristica e sinfonica «Rai NuovaMusica» prosegue anche questa settimana una linea d'indagine che vuole sottolineare le affinità - ma anche le incolmabi- li lontananze - tra compositori che cronologicamente distano l'un l'ai- tro per poche decine di anni, e che una frettolosa classificazione ten- derebbe ad accorpare in una unica scuola. Così, ad esempio, il concer- to del martedì (24 febbraio, ore 20,30, sala Cinquecento) dedicato al repertorio cameristico, affianca i nomi di Goffredo Petrassi («Tre per sette. Tre esecutori per sette strumenti a fiato») e Luciano Be- rio («Opus Number Zoo, Children's Play for Wind Quintet», su testo di Rhoda Levine) a quelli di Marco Stroppa e Mario Fagotto, due autori della generazione più recente, peraltro già ampiamente noti in ambito intemazionale. Il quarantaquattrenne Stroppa - di cui viene presentata in prima esecuzione assoluta una commissione dell'orchestra Rai, «Opus nainileven» per quintetto di fiati è divenuto celebre per le sue ricerche in campo elettronico, iniziate in giovane età: un'attività che lo ha portato alla realizzazione di opere audaci e innovative, presto salutate da un ampio consenso, come nel caso di «Traietto- na», una composizione per pianoforte e suoni generati dall'elaboratore elettronico; e che gli ha anche fruttato nel tempo cariche e riconoscimenti prestigiosi, come la menzione speciale al Prix Itaha nel '92, le cattedre di composizione a Stoccarda e a Parigi, la direzione del corso di composizione al Festival Bartók in Ungheria e del dipartimento di ricerca musicale del parigino Ircam. Mario Fagotto - titolare della cattedra di armonia e contrappunto al conservatorio Rossini th Pesaro e fondatore del Gruppo Strumentale Novecento - è invece presente nel programma di martedì con «Cantafere» per quintetto di fiati, anch'esso in prima esecuzione assoluta. Gh esecutori sono Alberto Barletta al flauto, Francesco Pomarico all'oboe. Cesare Coggi al clarinetto, Corrado Saghetti al corno ed Elvio Di Martino al fagotto. La formula che affianca autori di generazioni diverse prosegue anche nel concerto del giovedì (26 febbraio, ore 20,30, auditorium Giovanni Agnelli), che vede in azione l'intera orchestra Rai diretta da Pascal Rophé. È Stroppa ad aprire la serata, con il concerto per pianoforte e orchestra «Upon a Biade of Grass» (solista è PierreLaurent Aimard); il programma prosegue con i nomi di Jonathan Cole («Temporale distante - In memoriam Luciano Berio»), un giovane inglese le cui opere sono già state eseguite da orchestre e gruppi quali la London Sinfonietta e i Bbc Singers; e del francese Yan Maresz («Zigzag etudes»), profondo conoscitore del jazz, allievo della Julliard School di New York e oggi considerato un astro del firmamento compositivo non solo francese. Del grande Franco Donatoni, che chiude la serata, vengono eseguite in prima itahana due pagine orchestrali: «Esa (In cauda V)» e «Prom» (tel. 011/810.46.53). Alfredo Ferrerò AL LINGOTTO IL VIAGGIO TRA LE OPERE PIÙ' ATTUALI PROSEGUE CON DUE r-^o-n CONCERTI IL 24 E 26 FEBBRAIO ■K S" 'rr«S»S ■K -S. :r:r:,:v;s SIl pianista Pierre-Laurent Aimard esegue un brano di Stroppa. Sotto, il cornista Sagliettl

Luoghi citati: Fagotto, New York, Parigi, Stoccarda, Ungheria