On the road dal Perù a Rio

On the road dal Perù a Rio SEIMILA CHILOMETRI ATTRAVERSO LE ANDE, IL LAGO TITICACA, GLI ALTOPIANI BOLIVIANI, IL PANTANAL E LE PIANE BRASILIANE On the road dal Perù a Rio Davide Scagliola SEIMILA chilometri on the road dal Perì; ahe coste brasiliane, attraverso le Ande, il lago Titicaca, gh altopiani boliviani, 0 Pantana!, le pianure dello stato dì San Paolo e la costa di Rio. Venticinque polverosi giorni vissuti tra fuoristrada, autobus, treni e barche, da un capo all'altro del Sud America seguendo un filo d'Arianna ipnotico e imprescindibile. Una sottile linea rossa che taglia in due il continente come un meridiano tra l'Equatore e il Tropico del Capricorno. Lascio Lima tra le nebbie di Miraflores e filo lungo la Costa Verde verso Pisco e la Penisola di Paracas. Surfisti tra le onde dell'Oceano Pacifico e dune ad Ovest. Terra bruna e e montagne secche all'orizzonte orientale. Serre da frutta sulla spiaggia, baie deserte, qualche accampamento agricolo e poco altro sino al bivio con la statale 24 a El Carmen. Si sale, addio mare. Il fuoristrada arranca verso le Ande lungo 335 chilometri di asfalto sulla strada battezzata El Libertador. La valle si apre in campi di cotone e distese di fichi d'india. In quattro ore arrivo sino al passo, a 4750 metri e ah'improwiso comincia una tormenta di neve. Il mondo scompare. Greggi di pecore e alpaca nel crepuscolo. Case di pietra e figure intabarrate sul ciglio della strada. Sentieri viscidi, nebbie andine e vento sino ai colli di Ayacucho. Finalmente qualche luce, un paese più grande. Piove a dirotto nella sera, sotto i portici e sulle facciate delle 34 chiese della città. Megho attendere l'alba. Ripercorro a 20 chilometri all'ora le piste scoscese che sino a 10 anni fa erano territorio di battaglia di Sendero Luminoso. Quassù il terrorismo, le ideologie pohtiche e gh scontri con i soldati governativi hanno fatto migliaia di morti. Soprattutto tra i campesinos. Oggi si tratta di aree sicure anche se molto povere. La strada comincia a scendere verso la foresta tropicale di Ocros, dopo aver lasciato l'altopiano erboso e le nuvole basse. Duemila metri più giù spariscono i pascoli alpini e i ghiacciai; compaiono piantagioni di banane, manghi e aranceti. Il fiume Apurima scorre parallelo alla Carrettera numero 3. Risaliamo verso Abancay sulle terre degh antichi guerrieri pre-incaici Chancas e raggiungiamo in 8 ore di sobbalzi la Pampa de Anta (antiche miniere di rame) imboccando un tratto della Panamericana. Manca poco ahe colline di Cuzco e ahe case colorate che scendono a spicchi lungo le valli verso la formidabile Plaza des Armas. Qui sono conservate le più belle architetture coloniali di tutto il Perù. A 3326 metri l'aria è purissima e il cielo color melanzana. Bisogna rallentare, acclimatarsi per combattere il soroche, il mal di montagna. Ma il Lago Titicaca è una calamita. Non riesco a fermar- mi. Continuo l'on the road latinoamericano verso Puno, 415 km più a Est e vado a mettere i piedi a bagno nel lago navigabile più alto e grande del mondo. Isole e canneti, profumi d'erba e luci taghenti, ristagni di alghe verdissime. Indios e troppi turisti. E' ora di lasciare il Perù. Abbandono il fuoristrada e zaino in spalla attraverso a piedi la frontiera con la Bolivia verso Copacabana. Poi m'infilo in un taxi infiorato e luccicante sino al Santuario della Vergine della Candelaria e al mercato domenicale. Cerimonie e baratti. Gran vista dalla collina. Vado avanti. La strada secondaria che collega il Titicaca a La Paz è una meraviglia di curve e panorami sulla Cordihera Bianca. Conduce sino all'irreale spettacolo del vulcano Illimani che domina la capitale della Bolivia: 6882 metri neri come la pece sbucano dalla conca ricoperta di case e lampioni che brillano nel cielo senza luna. Crepuscolo azzurro per un milione e 200 mila abitanti. Vado alla stazione dei bus dove tra centinaia di voceador, ragazzi che urlano le destinazioni dei mezzi in partenza, m'imbarco su uno Scania a due piani diretto a Cochabamba e Santa Cruz, 950 chilometri di buche, puebhtos, strade di montagna, campi di quina (un cereale) a Sud-Ovest. Inizia una lenta discesa sub-andina tra valli brusche e un Sud America qualunque, caotico e disordinato. La foresta riprende in fretta il sopravvento sulle rocce affilate è in meno di 12 ore si ritoma ai Tropici. Santa Cruz è un bivio importante. Da qui cominciano mille chilometri di sterrato sino al confine brasiliano. Ma prima di abbandonare la Bolivia mi interessa vedere la Valle dei Gesuiti, una serie di villaggi che ospitano missioni edificate tra il 1696 e il 1760 dagh evangelisti cristiani, che oggi sono state dichiarate patrimonio storico delTUmanità. La strada devia a San Javier e supera colline dolci e verdissime: mandrie di bufali, tori brahma e pascoh tagliati in due da piste d'argilla. Conception, San Ignacio, Santa Ana, San Miguel, San Rafael si somighano tutti: piccoli villaggi sonnecchianti con una piazza quadrata, portici tutt'intono, case ad un piano, qualche negozio, un paio di guest house e una serie di chiese e missioni che ospitano affreschi e decorazioni lignee straordinarie. La più grande si trova a San José: un campanile turrito, un chiostro profumato e una magnifica facciata che risplende nel sole del pomeriggio. Da qui la pista riprende dritta come un fuso e segue per 400 chilometri la ferrovia a scartamento ridotto che arriva sino a Puerto Suarez e alla frontiera brasiliana. Siamo nel Mato Grosso del Sud. Comincia il Pantanal, un mondo d'acqua e foresta grande come metà della Francia. Un intrico di canali, piane alluvionali, e corsi d'acqua che scendono dalla Sierra di San Jeronimo e si riversano nel fiume Paraguay. Un gigantesco delta stagionale. Viaggiare da queste parti vuol dire lasciare il fuoristrada parcheggiato in qualche pousada e usare i piedi, le barche e i cavalli per andare a cercare capibara, anaconda, coccodrilli, tapiri, formichieri, pappagalli. Salgo in canoa con Maurizio, proprietario del Refugio da liba, una fazenda che si è organizzata anche per accogliere turisti, e insieme risaliamo parte del Rio Sobrado tra prati di ninfee e gigli d'acqua. Ho deviato dalla direttrice Est-Ovest che sto seguendo tra Lima e Rio solo di 15 chilometri, ma è come se avessi preso l'astronave. H Pantanal è un pianeta a sé, un mondo verde e azzurro, tra l'altro completamente privato, visto che la maggioranza dei terreni appartiene a fazenderos che possiedono regioni grandi come la provincia di Milano. Incrocio una Boiàda, una transumanza di vacche, guidata da un gruppo di Peào. I cow-boy brasiliani stanno invadendo la corsia della statale che corre verso Campo Grande. Epica da Far West. Pianure agricole si aprono immense verso San Paolo. Altri mille chilometri su asfalto senza troppe emozioni. Poi la megalopoli da 18 milioni di anime e altrettanti palazzi mi inghiotte sotto un cielo gonfio di nuvole grigie e quasi mi digerisce. Cerco scampo lungo la strada litoranea che da Dha Belha risale sino a Rio de Janeiro. La costa si frastaglia in insenature e baie battute dall'Atlantico. Mi fermo a Parati, gioiello di architetture coloniali con chiese barocche, case color pastello e piazzette affacciate sul mare e poco più Nord anche a liba Grande, un incanto di spiagge, foreste e acqua turchese. Poi in un battibaleno mi ritrovo a guardare il Cristo che si affaccia su Ipanema e la Baia diGuanabana. Venticinque polverosi giorni vissuti tra autobus, fuoristrada, treni e barche, da un capo all'altro del Sud America seguendo un ipnotico e affascinante filo d'Arianna tt^^Spss ^,\ É Tre immagini simbolo di un viaggio di seimila chilometri: la Plaza des Armas a Cuzco, il Pan di Zucchero a Rio de Janeiro e l'Acquario Naturai a Bonito in Brasile DOCUMENTI Per Perù, Bolivia e Brasile non sono richiesti visti, né sussistono obblighi di vaccinazioni. Utile consultare il proprio medico per richiami antitetanici o vaccini anti tifo o epatite. VIAGGIO ORGANIZZATO La Earth di Lecco, (tei. 0341.286793 -www.earthviaggi.it ), tour operator specializzato da anni in viaggi in tutto il Sudamerica, propone quest'avventura a partire da 4.100 Euro a persona per 23 giorni di viaggio. COME ARRIVARE La Varig, la compagnia di bandiera brasiliana (telefono 02.80663059 - 06.65684070) vola da Milano a Rio e Lima (con ritorno da San Paolo o Rio) con tariffe che partono da 1.141 Euro. INFORMAZIONI Perii Perùwww.peru.org.pe Per la Bolivia: vvww.bolivia.com - Per il Brasile: www.turismobrasile.it.

Persone citate: Armas, Cruz, Davide Scagliola, Pantana, Puerto Suarez