Attori bloccati in un quadro di Lietta Tornabuoni

Attori bloccati in un quadro Attori bloccati in un quadro Ma lo stile e la luce del pittore sono un'altra cosa Lietta Tornabuoni IL pittore fiammingo Jan Vermeer (1632-1675) è autore di pochi bellissimi dipinti, meno di quaranta, spesso non firmati né datati, catalogati tardivamente, appartenenti alla pittura di genere d'estrazione borghese dell'Olanda seicentesca. Tra i suoi quadri più famosi figurano «Donna che mesce il latte» o «La lattaia»; la «Veduta di Delft» che nella «Ricerca del tempo perduto» di Marcel Proust rappresenta con la sua «piccola ala di muro giallo» l'essenza dell'arte; «Ragazza assopita», «L'atelier», «Ragazza con turbante». Della vita privata del pittore si sa molto poco: viveva nella casa della suocera a Delft, era padre di undici figli, si convertì al cattolicesimo, lavorò pure come venditore di quadri altrui, morì a quarantatre anni. Ouesta ignoranza ha consentito a Tracy Chevalier, scrittrice americana residente in In¬ ghilterra, di romanzare nel best seller «La ragazza dall'orecchino di perla» (editore Neri Pozza) un rapporto intenso e casto tra il pittore e l'adolescente domestica Griet che lavora in casa sua, é incaricata di pulire il suo studio e di preparargli i colori, posa per «Ragazza con turbante», viene cacciata a causa della gelosia della moglie di lui. Ne film che il debuttante regista inglese Peter Webber ha tratto dal romanzo, la domestica é la protagonista: attraverso di lei si raccontano le durezze e le fatiche di vivere nel Seicento, la città acquatica di Delft intersecata da canali, i brutali rapporti tra servi e padroni come tra artisti e committenti, i dettagli della vita materiale d'epoca e anche della Camera Oscura di cui Vermeer si serviva come altri )er dipingere. Per la ragazzina, o studio del pittore é il luogo della scoperta della bellezza; per il pittore la ragazzina é utile al suo lavoro e gli dà quel senso di essere compreso e ammirato che non trova negli altri abitanti della casa. Il film medio, illustrativo, vignettistico e accurato, tenta di evocare se non di riprodurre lo stile, la densità, la luce di Vermeer, e naturalmente ci riesce poco; la velleità di fissità pittorica paralizza gli interpreti (la migliore é Scarlett Johansson, già apprezzata in «Lost in Translation» di Sofia Coppola); anche se dell'opera di Vermeer si vede quasi nulla, la vicenda resta comunque interessante. LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA (Girl with a Pearl Earring) di Peter Webber con Scarlett Johansson, Colin Firth, TomWilkinson Drammatico. lnghilterra\Lussemburgo, 2003. TORINO.cinema Eliseo, Romano. MILANO, Anteo, Gloria. ROMA, Cineland, Eden, Nuovo Sacher, Quattro Fontane, Tibur, Warner Village.

Luoghi citati: Lussemburgo, Milano, Olanda, Roma, Torino