«Impossibile votare in Iraq prima di luglio» di Maurizio Molinari

«Impossibile votare in Iraq prima di luglio» «Impossibile votare in Iraq prima di luglio» E' il verdetto del Segretario Onu. I leader sciita rilancia: andiamo alle urne in ottobre Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Niente elezioni in Iraq entro U 30 giugno. Il Segretario generale deUe Nazioni Unite, Kofi Annan, ha fatto conoscere la sua posizione al termine deU'incontro con l'inviato Onu, Lakhdar Ibrahimi, di ritomo da coUoqui a Baghdad con tutti i partiti e le etnie locah. E' stato lo stesso Annan a rendere noti i tre punti fermi deUa posizione Onu: «Le elezioni non possono tenersi entro giugno, la data del 30 giugno per il passaggio dei poteri agU iracheni deve essere rispettata e dobbiamo ora trovare U modo per creare un governo che prepari U voto da tenersi più avanti nel tempo». Il linguaggio di Annan coincide con la posizione deU'amministrazione Bush ma lascia aperto l'interrogativo su come verrà designata la nuova autorità irachena. «Vi sono decine di modi per farlo», assicura da Baghdad il capo deU'amministrazione miUtare, Paul Bremer, evitando però di rilanciare la proposta di organizzare diciotto assemblee regionaU di notabiU, già oggetto di contestazione da parte di scuti, sunniti e curdi. «Attendiamo di sapere daU'Onu se esistono soluzioni migUòri deUe assemblee», dice U Segretario di Stato, Colin PoweU. Un'ipotesi è la possibiUtà di aumentare U numero dei membri del ConsigUo governativo. La posizione di Annan è stata accolta con apertura e prudenza dal grande ayatoUah senta. Ali Sistani, finora favorevole a elezioni immediate. «Non ci sono problemi se un organismo transitorio assumerà U potere per preparare le elezioni - ha dichiarato U leader senta Ahmed Shaker al-Barrak dopo aver incontrato Sistani a Najaf - ma a condizione che le elezioni si svolgano U 10 ottobre». DagU ambienti vicini ad Annan trapelava però ieri molta esitazione suU'indicazione di date specifiche, e c'era anche chi ipotizzava uno slittamento del voto fino al 2005. Ciò che si profila è una trattativa serrata fra l'Onu e gU scuti suUe elezioni, partendo da divergenze assai chiare: Ah Sistani punta ad accorciare i tempi per far conquistare agU scuti, maggioranza nel Paese, U controUo del nuovo Stato, mentre Annan ha interesse a creare sul territorio garanzie per tutelare i diritti deUe minoranze, nel timore di una guerra civUe. Ad aumentare la tensione poUtica a Baghdad sono state le dichiarazioni di Paul Bremer contro la stesura di una Costituzione basata suUa legge islamica. «GU accordi sottoscritti con il consigUo governativo prevedono pari diritti per tutti», ha detto Bremer, facendo capire che U timore riguarda lo status deUe donne. Anche in questo caso sul fronte opposto c'è Sistani, i cui stretti coUaboratori non hanno nascosto di sostenere la legge islamica. A dispetto deUe difficoltà George Bush si professa ottimista; «Dobbiamo lavorare assieme per trovare le migUori soluzioni su elezioni dirette e Costituzione. Vi sono degU ostacoU - ha ammesso in un'intervista aUa tv araba "Middle East Network" - ma sono incoraggiato da quanto sta avvenendo, gh scuti parlano di libertà, i sunniti pensano al loro futuro ruolo e i curdi si danno da fare». La guerrigUa intanto incalza: due miUtari Usa sono stati uccisi a Khaldiya, mentre 33 bombe e 5 razzi hanno investito la prigione centrale di Baghdad.

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, New York