Buttiglione alla Rai «Potenziate Tonno» di Luciano Borghesan

Buttiglione alla Rai «Potenziate Tonno» LETTERA DEL MINISTRO SUL FUTURO DEL CENTRO DI PRODUZIONE Buttiglione alla Rai «Potenziate Tonno» Oggi otto deputati piemontesi incontrano il direttore Cattaneo «Progetti pronti su RaiAlp, tv dei ragazzi, animazione e fiction, e il potenziamento dei programmi scientifici e sull'ambiente» Luciano Borghesan Oggi otto deputati piemontesi della Casa delle Libertà e dell'Ulivo chiedono alla Rai di fare i conti con Torino. In pratica «di pagare i debiti». Lo vogliono anche tre ministri. A denunciare l'ammanco, per anni, sono stati i dipendenti^ 1200, con sempre meno mansioni) e i sindacati. Gli enti locali si sono stancati di fare accordi (disattesi) con i presidenti Rai di turno. E' nato persino un comitato spontaneo (quattromila adesioni in poche settimane) per evitare l'ulteriore saccheggio che si sarebbe avuto con la cessione degli immobili - ex teatro Scribe, Palazzo della Radio di via Verdi 31 e grattacielo di via Cernala senza avere garanzie sul reinvestimento del ricavato su Torino. Infatti, le ipotesi «nazionali» erano di utilizzare i miliardi di lire (14?) per il raddoppio delle sedi di Milano e di Roma. All'incontro odierno con il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, i parlamentari subalpini Giorgio Merlo, Gianfranco Morgando, Gianni Vernetti (Margherita), Alberto Nigra (Ds), Osvaldo Napoli, Guido Crosetto (Forza Italia) e Agostino Chiglia (An) arrivano anche con il sostegno «scritto» del ministro Rocco Buttiglione. E' un'amara conferma per la città che lo grida da tempo, ma riconosciuta da un ministro diventa una «verità» ufficiale, che può servire a invertire un destino declinante. «Torino, che ha dato vita alla Rai in Italia e che è stata a lungo la capitale dell'industria radio-televisiva italiana, rischia oggi di rimanere priva di questa presenza così importante per la città. Anche i discorsi sul potenziamento della Rai nel Nord Italia trascurano sistematicamente Torino e tendono a realizzare una concentrazione sempre più forte in altre aree urbane». Firmato Buttiglione. La data è il 2 febbraio 2004. Il messaggio del ministro per le Politiche comunitarie, invia¬ to ad amici piemontesi dell'Udo, annuncia l'impegno dell'area di Pierfordinando Casini e di Marco Pollini in seno al centrodestra e al governo Berlusconi perché in futuro i piani nazionali della Rai guardino Torino. I promotori del Comitato Palazzo della Radio hanno immediatamente chiesto un incontro alla segreteria dell'Udo. «Si tratta del primo esponente di partito di rilievo nazionale che prende posizione in modo preciso sul futuro della Rai dice Luciano Gravino, coordinatore del movimento di intellettuali e operatori del settore -. Già i ministri Frattini e Gasparri avevano auspicato soluzioni per le sedi di via Verdi, specie in vista delle Olimpiadi, ma sinora non si è visto alcunché». Le dichiarazioni dell'on. But¬ tiglione assumono particolare rilievo per la conoscenza che il ministro ha della città in cui frequentò il liceo (conseguì la maturità classica al DAzeglio nel 1966) e dove iniziò gli studi di Giurisprudenza. Per di più l'attenzione alla Rai gli è «famigliare» avendo per sorella la giornalista Angela, responsabile della Tgr, e per amico fraterno Fabrizio Del Noce, direttore di RaiUno, figlio del filosofo di cui Rocco fu allievo prediletto. «Il riconoscimento di Buttiglione - aggiunge Gravino - ci fa piacere, speriamo sia di buon auspicio: perché il cielo della Rai sulla Mole nel suo insieme è scuro. Facciamo l'esempio deUa radio: nella gloriosa palazzina, in via Verdi 31, miliardi e miliardi di attrezzature vengono lasciati a marcire, l'attività consiste nel riversare vecchi nastri, mentre a Firenze si realizza il programma sugh ottani'anni della radio (nata a Torino) e a Roma si prepara ima scuola di radiofonia per attori». Si tenga presente che analoghe proposte erano fatte con largo anticipo dagli enti locali, dai sindacati e dal'comitato torinesi. Nei vari documenti recapitati alla presidente Lucia Annunziata e al direttore generale Cattaneo figurano tante altre proposte: da RaiAlp a iniziative per le Olimpiadi, alle produzioni per il segretariato sociale, per la tv dei ragazzi e dell'animazione, a fiction, al potenziamento dei programmi scientifici, culturali e sull'ambiente, allo sviluppo del centro ricerche (in particolare sul digitale) di corso Giambone e di quello amministrativo di via Cernala. Il comitato e le rappresentanze sindacali invitano i parlamentari piemontesi «a impiegare responsabilmente il proprio peso politico, al di là dell'eventuale tornaconto elettorale». éblfe La città che ha "" dato vita alla Tv in Italia e che è stata a lungo la capitale dell'industria radiotelevisiva italiana, rischia di rimanere priva di questa presenza così importante Anche i discorsi sul potenziamento dell'azienda nel Nord Italia trascurano il Piemonte e tendono a realizzare una concentrazione più forte in altre aree 99 Il Centro di produzione di via Verdi ritenuto da più parti «sottoutilizzato» dalla Rai