Dal Kenya il salvagente per Kerry di Paolo Mastrolilli

Dal Kenya il salvagente per Kerry ANCHE I GENITORI DELLA RAGAZZA SMENTISCONO E ANNUNCIANO: VOTEREMO PER IL SENATORE Dal Kenya il salvagente per Kerry La presunta amante: mai avuta una relazione con lui Paolo Mastrolilli NEW YORK «Non ho mai avuto una relazione col senatore Kerry». Alexandra Polier, la presunta amante del candidato presidenziale democratico, ha rotto ieri il silenzio dal Kenya smentendo tutto. E i suoi genitori, Terry e Donna di Malvem, in Pennsylvania, hanno ringraziato Kerry per come ha gestito questo scandalo virtuale, promettendo di votare per lui a novembre. La storia ormai stava diventando surreale: i giornali stranieri, quelli britannici in prima fila, continuavano a sparare cannonate quotidiane, mentre i media americani, almeno quelli che contano sul serio a livello nazionale, tacevano. Le ultime rivelazioni, infatti, erano arrivate ancora ieri dal tabloid inglese «The Sun». Secondo il popolare giornale di Rupert Murdoch, Alexandra voleva raccontare l'avventura col senatore del Massachusetts, e nel periodo di Natale aveva già registrato un'intervista confessione con una televisione americana, che però non è andata in onda in attesa di conferme. L'«Evemng Standard» aveva aggiunto che la tv dello scoop è la Aie, proprietà della Disney, ma «non lo vuole trasmettere perché nessuno crede alla ragazza». Kerry, secondo le notizie pubblicate per primo dal sito internet Drudge Report, quello dello scandalo Lewisnky, avrebbe avuto una relazione di due anni con la Polier a partire dalla primavera del 2001. Poi, all'inizio della campagna presidenziale, l'avrebbe convinta a nascondersi in Kenya, in casa del fidanzato Yaron Schwartzman. Il ragazzo è figlio di una ricca famiglia ebrea, che si è trasferita in Africa da Israele, e lavora per la FilmStudios. Il padre, Joseph, presiede il gruppo H Young, mentre la madre. Manna, è una donna molto religiosa, che spera di convertire Alexandra prima del matrimonio col figlio, già programmato per la fine dell'anno. I due ragazzi si sarebbero conosciuti mentre studiavano alla Columbia University di New York, dove la Polier ha preso un master in giornalismo nella famosa facoltà fondata da Jospeh Pulitzer. Alexandra, in effetti, si è laureata con una tesi intitolata «The Hidden Population of New York City: The Loopholes of the Child Welfare System», ossia la popolazione nascosta di New York e i bambini dimenticati dal sistema di assistenza sociale. Un tema perfetto per un politico democratico. Il suo relatore era Seymour Topping, cioè l'ex direttore del «New York Times», che presiedeva anche il comitato per 'assegnazione dei premi Pulitzer. La laurea della Polier, però, risale al 200?, e quindi avrebbe avuto una relazione pendolare con Kerry, mentre lui era a Washington e lei a New York. Ipotesi che una compagna d'università esclude: «Vivevo con lei, me ne sarei accorta». Il senatore ha smentito tutto al programma radio di Don Imus, e a differenza di Clinton e Monica non ha dichiarazioni giurate per incastrarlo. Secondo il «Sun», però, qualche giorno fa i genitori di Alexandra avevano confermato che lui la tampinava e la voleva nella sua campagna elettorare: «E' un sordido», avrebbe detto il padre. Un'amica americana della PoUer aveva aggiunto che «questa storia non sparirà nel nulla, perché é andata molto peggio di come la raccontano». Ieri, però, è arrivata la smentita clamorosa di Alexandra: «Negli ultimi giorni - ha detto dal Kenya ho visto voci su internet e i giornali tabloid riguardo una relazione tra me e il senatore John Kerry. Siccome queste storie sono false, ho presunto che i media le avrebbero ignorate. Ma sembra che gli sforzi di smerciare le bugie continuano, perciò ho sentito la necessità di affrontarle. Io non ho mai avuto una relazione col senatore Kerry. Le voci di stampa sono completamente false e non ho mai lavorato per lui. Chiunque stia spargendo queste insinuazioni non mi cono- sce, ma dovrebbe conoscere il dolore che ha causato a me e alla mia famiglia. Io sono in Kenya col mio fidanzato per visitare i suoi, chiediamo che i media rispettino la nostra privacy e ci lascino in pace». Poco dopo sono intervenuti anche i genitori: ((Abbiamo parlato con nostra figlia, le insinuazioni sul suo conto sono completamente false e senza sostanza. Noi apprezziamo il modo in cui il senatore Kerry ha gestito la situazione e intendiamo votare per lui come presidente» degli Stati Uniti». Se questa sarà l'ultima parola, hanno avuto ragione i giornali seri americani a non rilanciare senza prove lo scandalo, fomentato dal circuito dei media conservatori legati o vicini a Murdoch. Ma il Drudge Report ha subito contrattaccato, accusando Alexandra di essere stata col finanziatore di Kerry, Peter Maroney. Potrebbe essere stato solo l'antipasto nella campagna dei colpi bassi che si scatenerà da qui a novembre. «Visto che continuano gli sforzi per smerciare bugie, ho sentito il dovere di affrontarle Sono a Nairobi con il mio fidanzato: i media ci lascino in pace» Da Nairobi Alex Polier ha deciso di rompere il silenzio John Kerry su uno sgabello parla ai sostenitori durante una riunione elettorale nel Wisconsin