Il Toro ha bisogno di Ferrante di Silvia Garbarino

Il Toro ha bisogno di Ferrante LA PANCHINA CORTA STA DIVENTANDO UNO DEI PROBLEMI PIÙ SERI DI ROSSI Il Toro ha bisogno di Ferrante Senza il bomber e Finga mancano le alternative Silvia Garbarino TORINO Ricominciare daccapo, ogni volta affrontando un problema diverso. E' questa incapacità di localizzare un malessere, uno principale, la fatica più opprimente del Toro rossiano, caduto anche a Marassi, al cospetto di un Genoa tonico nei muscoli ma non altrettanto nelle idee. Eppure anche gli instabili rossoblu di De Canio sono riusciti a trovare, come altri sette predecessori, la chiave giusta per aprire la cassaforte granata e rubare i punti a loro necessari per respirare aria più fresca in fondo alla classifica. Per Ezio Rossi il marchingegno granata si sta rivelando, settimana dopo settimana, un rompicapo ben più complicato di cento cubi di Rubik messi assieme. Con l'aggravante, per il tecnico, che il tempo per trovare una soluzione alle difficoltà si assottigha sempre più e la fiducia dei tifosi sul suo operato comincia ad esibire più di una crepa. La dirigenza granata ha più volte ribadito che Rossi non si tocca - anche perché patron Cimminelli non sarebbe disposto a un esborso ulteriore di denaro per ingaggiare un altro tecnico - trovando compatti sulla decisione gli ultra, che hanno sempre puntato l'indice accusatore sulla «pochezza» (tecnica e caratteriale) della squadra. H segnale che qualcosa sta cambiando nelle opinioni della piazza giunge però proprio da Genova dove i mugugni, specialmente per i cambi operati da Rossi, hanno avuto un sussulto verso l'alto. Il rimprovero più citato è stato infatti la scarsa capacità dell'allenatore di mutare la fisionomia della squadra nel corso della partita. L'agonia contro i rossoblu, nel primo tempo, degli estemi di centrocampo Fuser e Rizzato è parsa evidente e ha messo in ambasce pure i due cursori difensivi, Saher e Balzaretti. E dal lato del maroc¬ chino è sgusciato poi nella ripresa il Rossi, Marco, autore del gol della vittoria. Allo sbiadirsi di Rizzato e di capitan Fuser si è aggiunta inoltre la scarsa mira delle seconde punte Rubino e Fabbrini (3 occasioni buone sciupate), così da trasformare una discreta prova in ima pessima giornata. A difesa di Rossi c'è l'insipidezza della panchina di cui dispone, priva di personaggi di spessore quando mancano Ferrante e Pinga. Il condor dell'area e il brasiliano erano considerati, insieme a Walem e a Fuser, i pezzi pregiati della collezione granata. «Bandana» però si è perso per strada, psicologicamente più ancora che fisicamente, nonostante adesso sia fermo ai box per una contrattura alla coscia. Il suo recupero, globale, è considerato cosa assai delicata e reso più difficile da certe rigidità caratteriali che non favoriscono gli interventi estemi. Per il goleador, capace di dividere la tifoseria granata in due tronconi netti senza possibilità di conciliazione, il discorso è diverso. Infortunatosi con la Fiorentina ( 11 gennaio) Ferrante ha assaggiato l'erba per 12' nelle ultime cinque gare e a Genova non era neppure convocato proprio per il dolore alla caviglia. Contemporaneamente all'assenza di Ferrante è rinata la vena in zona tiro di Tiribocchi (4 reti in 5 partite). «Il bomber purtroppo è malato e si sta sottoponendo alle cure necessarie per tornare in forma», taglia corto lo staff medico. Rossi dice apertamente: «Spero di recuperare Marco al più presto». Un'alternativa vera in attacco è più che necessaria per credere ancora nella promozione. Ferrante, Pinga, Mezzano e Franco più gli ex squalificati Mandelli e Femandez tornano ad allenarsi oggi al Comunale, il resto della truppa ricomincerà invece domani. Un giorno libero in più concesso considerando che il match con il Como si giocherà lunedì sera in posticipo. Ferrante e Pinga a segno assieme in tre partite (Avellino, Cagliari, Albinoleffe)

Luoghi citati: Albinoleffe, Avellino, Cagliari, Genova, Torino