Ecco il Mit tricolore Da Genova la sfida per il XXI secolo

Ecco il Mit tricolore Da Genova la sfida per il XXI secolo IL FUTURO DELLA SCIENZA ITALIANA Ecco il Mit tricolore Da Genova la sfida per il XXI secolo L'Istituto italiano di tecnologia ha sede nell'ex manicomio di Quarto Tremonti: burocrazia al minimo e un'ampia collaborazione con i privati Moratti: in prima fila i sistemi di produzione intelligenti e il biomedicale Alessandra Pieracci GENOVA «Annuncio ufficialmente che la sede dell'Istituto italiano di tecnologia è a Genova. È un avvenimento storico che può disegnareil futuro della nostra città». È la soddisfatta dichiarazione del presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, al mondo accademico e scientifico riunito nella sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale. Nel centro di Genova «blindato» per tenere a un centinaio di metri di distanza centri sociali, genitori e bambini che manifestavano contro la riforma della scuola (e il servizio d'ordine ha provocato le proteste dei parlamentari diessini Burlando e Pinotti) sono arrivati ieri per la firma del decreto i ministri Giulio Tremonti e Letizia Moratti, con il Ragioniere generale dello Stato Vittorio Grilli, ideatore dell'Istituto. Presente anche il ministro per l'Attuazione del programma, Claudio Scajola. «Fin dall'inizio - ha detto Tremonti - abbiamo puntato su Genova, pensando di utilizzare i capannoni dell'ex Ansaldo, poi abbiamo trovato questa sistemazione ottimale che risponde a tutte le esigenze». L'Iit, giuridicamente una Fondazione, avrà sede nel corpo centrale, edificato negli Anni Trenta, dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto, 19 mila metri quadrati su tre piani e un interrato, più due palazzine Liberty, in un parco dove sorgono i padiglioni più antichi ora ristrutturati a funzione sanitaria. L'edificio viene ceduto dalla Asl 3 gratuitamente per 99 anni. L'Iit è nato, dice Tremonti, per tre ragioni: «Perchè l'ordinamento universitario italiano è troppo burocratico mentre il nuovo Istituto avrà il minor tasso possibile di burocrazia; sarà più flessibile il rapporto tra pubblico e privato; segnerà, pur nella linea della ricerca, un grande punto di frattura, come lo fu la costituzione del Politecnico di Milano nel 1863 subito dopo l'Unità d'Italia o le grandi istituzioni scientifiche della Germania guglielmina all'inizio del 900. L'idea di costituire Hit «è del 16 settembre, la Finanziaria è entrata in vigore nel gennaio 2004, ora siamo alla firma dando già il senso di novità e determinazione. Non è frequente un'iniziativa che diventa legge in poco tempo. Questo Paese declina? - si chiede Tremonti, replicando a distanza alle recenti polemiche - forse stiamo vivacemente declinando». «La sfida dell'Europa è quella di diventare nel 2010 l'area geografica più competitiva nel mondo dei processi di conoscenza - dice il ministro Moratti - un risultato che richiede sinergie tra gli investimenti pubblici e quelli privati. L'Istituto svilupperà soprattutto due settori della ricerca: i sistemi di produzione intelligenti e il biomedicale, per il quale in Europa non c'è ancora una leadership». Dal 1990 al 2000 «in Italia gli investimenti nel settore della ricerca - osserva Moratti - sono scesi dall'1,30 per cento del Pil all'1,04 per cento, e secondo modelli vecchi, senza integrazione tra pubblico e privato. Occorre focalizzare la ricerca verso quelle aree nelle quali possiamo eccellere e che abbiano impatto sul sistema economico. La Finanziaria ha incre¬ mentato le risorse pubbliche per la ricerca di un miliardo e 761 mila euro, equiparando gli investimenti a quelli europei». Risorse che «permetteranno l'assunzione di ricercatori, il 100Zo in più rispetto agli attuali 66 mila. L'Iit è un importante elemento di innovazione per facilitare la ricerca finalizzata alla possibilità di trasmissione al sistema produttivo, per accelerare il processo di interazione tra pubblico e privato, con una forte collaborazione con le Università e gli Enti di ricerca». La battaglia per ottenere l'assegnazione dell'Ut, sbaragliando altre candidature immediatamente sorte all'indomani dell'ipotesi di costituzione dell'Istituto, ha visto affiancati il presidente di centrodestra della Regione, Biasotti, e il sindaco genovese di centrosinistra, Giuseppe Pericu. «Dicendo cinque parole - ricordato Biasotti Pericu ha fatto più di me in cinque mesi di lavoro: stavolta sto con il governo». L'UT, IL SUPERISTITUTO U SEDE: Genova, ex ospedale I psichiatrico di Quarto B PROPRIETÀ: Asl 3 di Genova, lo cede in uso gratuito per ■. 99 anni-- « SUPERFICIE: 19.000 mq, 3 piani e 1 interrato B RECUPERO FUNZIONALE: 18 mesi I B RISTRUTTURAZIONE: spesa di 25 milioni di euro I B PRIMA UTILIZZAZIONE: fra I 6-8 mesi B STAFF: inizialmente lavoreranno 1000-1500 scienziati B FINANZIAMENTI: 1050 milioni di euro (50 milioni nel 2004 e 100 milioni di euro dal 2005 al 2014) B ATTIVITÀ: sistemi di cjroduzione- salute e biotecnologie B FINALITÀ: sviluppo tecnologico e alta •formazione scientìfica GESTIONE: Commissario unico Vittorio Grilli ragioniere dello Stato Comitato d'indirizzo e regolazione: 22 componenti di «cui 4 premi Nobel: Rita Levi Montalcinì, Riccardo Giacconi, Harold E. Varmus e Paul Greengard FORMA GIURIDICA: Fondazione SITO INTERNET: www.iit.it SIMBOLO: Dente di leone che disperde i semi I GRANDI CENTRI DI RICERCA INTERNAZIONALE B Mit - Massachusetts Institute ofTechriologvi Boston (Usa) BGern, Ginevra B University of Stanford, California (Usa) B University of Cambrigde (Gran Bretagna) B University of Oxford (Gran Bretagna) B Max Planck, Monaco (Germania) B Unìversitat Pompeu Fabra, Barcellona (Spagna) MSM