La scure dì Blair su 80 mila statali

La scure dì Blair su 80 mila statali La scure dì Blair su 80 mila statali Piano di tagli nel giorno dello sciopero contro salari «da fame» Maria Chiara Bonazzi LONDRA Nel giorno in cui 85 mila dipendenti statali britannici sono scesi in sciopero per protestare contro condizioni di paga «al limite della povertà», uno studio commissionato dal governo per migliorare l'efficienza nel settore del pubblico impiego ha consigliato il taglio di 80 mila posti di lavoro. La riforma creerebbe un risparmio di 15 miliardi di sterline l'anno, da reinvestire in Sanità, istruzione e ordine pubblico. Lo sciopero e l'anticipazione del documento, stralciato ieri dal «Financial Times», sono stati una pura coincidenza, ma la pubblicazione del rapporto di sir Peter Gershon ha certamente aumentato la rabbia e la tensione fra i dipendenti pubblici, il cui sindacato ha definito «inaccettabile qualsiasi taglio di posti di lavoro di queste proporzioni». Se sarà messo in atto, questo programma, che sarà illustrato in dettaglio il prossimo aprile, diverrà nel suo genere il provvedimento più radicale dai tempi della Thatcher a oggi. Il governo di Blair si trova di fronte a una scelta drastica: sa che se vuole vincere le prossime elezioni deve migliorare sanità e istruzione, ma nel contempo il cancelliere allo Scacchiere Gordon Brown si ritrova con un buco di 13 miliardi di sterline, pari alla differenza tra le entrate fiscali e la spesa per le finanze governative. Nel contempo il governo vuole smontare gli argomenti dei conservatori, i quali sostengono che gli enormi aumenti della spesa pubblica dal 2000 a oggi sono andati ad alimentare la burocrazia. La differenza tra la riforma proposta da Gershon e l'approccio del partito conservatore (che ha promesso ieri di tagliare la spesa pubblica di 35 miliardi di sterline all'anno per il 2011 ) è che secondo questa riforma i risparmi verrebbero subito reinvestiti nei servizi primari, cioè per assumere insegnanti di sostegno meglio qualificati, assistenti di polizia incaricati di occuparsi della gestione dei fa¬ scicoli e personale sanitario di appoggio a quello infermieristico. La riforma prospettata da sir Peter Gershon rivoluzionerebbe il modo in cui funziona il settore pubblico. Rappresenterebbe la fine dell'impiegato statale «generico» e la nascita di un «super-funzionario», meglio pagato e più altamente specializzato, in grado di lavorare per diversi ministeri. Gli enti locali si unirebbero per costruire una centrale acquisti comune e ridurre così le spese per gli acquisti estemi. Le aziende che offrono alla pubblica amministrazione merci, servizi e tecnologia dell'informazione si troverebbero a trattare con centrali d'acquisto meno numerose ma più preparate e godrebbero di una riduzione dei costi di adempimento alle norme, ma si ritroverebbero a dover pagare multe molto più salate in caso di violazione delle norme di sicurezza. Gershon dice che un cambiamento si impone, dato che il pubblico si aspetta miglioramenti sostanziali dei servizi, ma avverte che la perdita di migliaia di posti di lavoro subalterni creerebbe l'esigenza di mitigare «i costi umani e finanziari» di un'operazione del genere e suggerisce di dare una nuova formazione ai lavoratori in esubero per riassorbirli tra i 360 mila nuovi posti di lavoro che il governo intende creare nel settore pubblico entro il 2006. Gli impiegati statali ieri hanno reagito male alla notizia, che aumenta le loro paure e frustrazioni. Lo sciopero, che secondo il segretario generale del loro sindacato, Mark Serwotka, ha avuto enorme successo, era stato indetto per protestare «contro stipendi al limite della po¬ vertà e disuguaglianze nella paga». Serwotka ha detto che un quarto degli impiegati pubblici guadagna meno di 13 mila sterline lorde all'anno. La loro rabbia, riferisce la Bbc, è stata fomentata da notizie secondo cui i funzionari di alto livello starebbero per ricevere un aumento del 90Zo, che porterebbe il loro stipendio nei pressi delle 300 mila sterline lorde l'anno. Se messo in atto sarebbe il provvedimento più radicale dai tempi della Thatcher: il deficit è di 13 miliardi di sterline Il Cancelliere dello Scacchiere, Brown

Persone citate: Brown, Gordon Brown, Maria Chiara Bonazzi, Mark Serwotka, Peter Gershon, Serwotka, Thatcher

Luoghi citati: Londra