I tre Grandi preparano la road map per l'Europa di Francesca Sforza

I tre Grandi preparano la road map per l'Europa DOMANI A BERLINO IL DISCUSSO VERTICE TRA GERMANIA, FRANCIA E GRAN BRETAGNA I tre Grandi preparano la road map per l'Europa Italia, Spagna e quattro «piccoli» scrivono una lettera con le loro priorità Francesca Sforza corrispondente da BERtlNO Mettere a fuoco i prossimi obiettivi della Commissione Europea: questo, in sostanza, il senso dell'incontro tra Germania, Francia e Gran Bretagna domani a Berlino. Un incontro a cui parteciperanno non soltanto i capi di governo ma anche i rappresentanti dei ministeri più importanti, dall'Economia alla Sanità, dalle Finanze agli Esteri. «Fino ad ora la Commissione non si è occupata di coordinare le priorità, ma solo di raccoglierle - hanno dichiarato ai giornalisti fonti vicine al governo tedesco - Adesso però è arrivato il momento di darsi nuovi e più precisi obiettivi». Sulla Costituzione Europea, sul futuro finanziamento dell'Unione a 25 stati, sull'assetto industriale europeo e sui finanziamenti alle imprese. «Francia, Germania e Gran Bretagna - aggiungono le fonti sono d'accordo sul fatto che bisogna aumentare la capacità concorrenziale dell'Europa, e per farlo ci vuole un progetto chiaro». Così come è accaduto nel settembre scorso, quando i tre paesi si sono incontrati per elaborare un progetto di difesa comune europeo che è poi stato fatto proprio dal Consiglio Europeo dell'Unione pochi mesi dopo, Tony Blair, Jacques Chirac e Gerhard Schroeder prepareranno nell'incontro di Berlino le linee guida del prossimo vertice di primavera a Bruxelles, dove si discuterà degli assetti socio-economici e di questioni legate a industria e sviluppo. A chi critica l'iniziativa vedendovi l'ombra di un nuovo direttorio, i tedeschi replicano che si tratta di una lettura «del tutto assurda». Per poter fare delle proposte «bisogna saper imparare l'uno dall'altro» - dicono a Berlino «Quando Berlusconi ha incontrato il presidente Aznar o quando sei stati membri hanno scritto una lettera sulla comune posizione in Iraq nessuno ha pensato che stessero per nascere direttori o forme di separatismo. Del resto il ministro italiano Frattini ha detto che l'Italia non avrebbe partecipato anche se fosse stala invitata». Quello di mercoledì è stato definito un incontro tra paesi «simili per problemi e popolazione». E visto che nessuno discrimina i piccoli perché hanno meno popolazione, i tedeschi fanno sapere che non vogliono essere discriminati al contrario, «a causa del maggior numero di abitanti». Sulla lettera elaborata dai sei paesi Uè, il governo tedesco fa sapere di non aver nulla da obiettare, né nella forma né nel contenuto. Secondo informazioni della «Sueddeutsche Zeitung» di questa mattina, Berlino proporrà agli altri due partner una ristrutturazione completa della futura Commissione, con un superministero, probabilmente per l'industria, e probabilmente tedesco. Ambienti governativi hanno però negato che le trattative siano già così avanzate: «Si faranno dei nomi come se ne fanno sempre negli incontri bilaterali o in questo genere di vertici, ma non sarà questa la questione centrale». Questione centrale sarà invece la definizione di una road map per la costituzione Europea - i tedeschi vogliono che sia chiusa al massimo con la prossima presidenza olandese - e la messa a punto dell'«Offensiva per l'innovazione», che si concretizzerà secondo fonti diplomatiche con una Usta di progetti da realizzare e che costituirà la base su cui discutere al vertice di marzo a Bruxelles. «Ci troviamo in una fase di crescita - ha detto il ministro delle Finanze francese Mer all'ultimo incontro con l'omologo tedesco Ciement - e siamo entrambi dell'idea che ci vogliano più investimenti nel settore della ricerca e dell'innovazione». Sarà l'incontro di Berlino a mostrare come sia possibile formulare proposte che possano accontentare paesi con sistemi sanitari, industriali e fiscali completamente diversi. I colloqui si svolgeranno nel pomeriggio e continueranno durante la cena fino a tarda sera. GERHARD SCHROEDER Lo scopo del cancelliere tedesco, padronel di casa, è quello di produrre una iniziativa politica comune da presentare al vertice De di marzo: mettere insieme esempi di . sfide vinte, soprattutto nell'ambito della disoccupazione, dei fondi per la previdenza sociale e la sanità, della competitività HoIIp industrie. NeU'agentla c'è anche \a Costituzione europea: Schroeder pensa che,, presentando un fronte unito dei tre grarìdi, si possa affrettare il difficile accordo a 25. Ma non si parli di «direttorio»: la Germania intende mantenere questi incontri informali per assicurarsi una certa flessibilità nelle alleanze - ' JACQUES CHIRAC | Evita il termine «direttorio», per non dar^ l'impressione che i tre grandi vogliano* stabilire l'agenda dell'Unione europea escludendo gli altri Paesi. Preferisce parlare di una «entente cordiale» a geometria variabile, che successivamente potrebbe rlivontnrp un quadrato d un pentagono. Benché ansioso di conservare la solida relazione bilaterale con la Germania, Chirac sa che la difesa e la politica estera europee si possono sviluppare solo in stretta collaborazione con la Gran Bretagna, l'unica nazione che, al pari della Francia, ha ambizioni di capacità militare globale TONYB .^lla fine déiìt guerra in Iraq, Blair ha Investito moltissimo nei rapporti con Chirac e Schroeder: l'anno scorso nei progetti comuni di difesa, adesso nell'economia e nella riforma del servizio pubblico. Crede, come molti colleghi, che prendere decisioni difficili a livello europoo sia un buon metodo per spingere verso le riforme a livello di governi nazionali. E' sicuro che Francia e Germania siano ormai convinte dei limiti del loro rapporto bilaterale in un'Europa a 25, ma deve muoversi con grande perizia per non alienarsi i suoi attuali alleati - Italia e Spagna - e i futuri, Polonia e Paesi dell'Est .

Persone citate: Aznar, Berlusconi, Chirac, Frattini, Gerhard Schroeder, Jacques Chirac, Schroeder, Tony Blair