Gran fermento nelle banche Riassetto nel settore «media»

Gran fermento nelle banche Riassetto nel settore «media» NOMI E GLI AFFARI Gran fermento nelle banche Riassetto nel settore «media» Valerla Sacchi Dopo infinite discussioni, i soci di Antonveneta - in prima fila la Amro presieduta da Rijkman Groenink e Luciano e Gilberto Benetton - hanno trovato l'accordo sul nome del presidente e Tommaso Cartone arriva quindi al vertice dell'istituto padovano dove sostituisce Antonio Ceola. Nel frattempo, un altro aspirante ad Antonveneta, l'ex amministratore delegato di Bnl Davide Croff, si consola con la presidenza della Fondazione Biennale di Venezia. A Torino, è invece Enrico Salza a correre per la presidenza del Sanpaololmi di cui è già vicepresidente: se gli astri gli saranno amici, potrebbe essere designato dalla Compagnia presieduta da Franzo Grande Steven a succedere a Rainer Masera. Mentre a Roma la sentenza del Tar che giudica illegittimo il rinvio della pensione per tre alti gradi di Bankitalia: il capo della Vigilanza Bruno Bianchi, l'avvocato generale Giuseppe Catapano e il responsabile dell' area banca Vincenzo Pontolillo, decapita di colpo lo staff di Bankitalia. Il governatore Antonio Fazio studia un modo per evitare questo brusco cambiamento di scenario, forse con la sospensione dei tre in attesa dell'esito del ricorso. Ma non è chiaro se questo sarà possibile e il tam-tam romano lancia possibili candidature, come quella di Masera che, se Salza prenderà la sua poltrona, potrebbe approdare a Palazzo Koch (dove è già stato) come direttore generale al posto del settantenne Vincenzo Desario. Un'altra (piccola) insidia per Fazio arriva con la lettera spedita al presidente del Senato Marcello Pera e a quello della Camera Pierferdinando Casini da Vincenzo Maranghì, nella quale l'ex braccio destro di Enrico Cuccia accusa il Governatore di non aver detto il vero nel corso della recente audizione al Parlamento. Lettera resa nota dal presidente della commissione bicamerale preposta all'indagine su «Risparmio&Affini» Giorgio La Malfa. E non basta. A sostegno di una delle sue ricostruzioni (il suggerimento di Fazio sul nome di un candidato alla presidenza di Mediobanca) l'ex amministratore dei via Filodrammatici chiama a testimone proprio il capo della Vigilanza al centro della vicenda Tar, Bruno Bianchi. Fazio ha già risposto a giro di posta, ma se la telenovela andrà avanti forse potrebbero emergere particolari che aiuteranno gli storici a ricostruire alcuni eventi misteriosi della vita interna di via Filodrammatici. Intanto la perla del portafoglio Mediobanca, le Assicurazioni Generali, si prepara ad affrontare nell'assemblea di marzo il problema dei vertici e di come proporre un cambiamento di statuto che renda più stabile, e non come ora soggetto a revisione annuale, il mandato di presidente e amministratore del gruppo triestino. Un progetto che da tempo sta molto a cuore al presidente Antoine Bernheim e al suo maggior sostenitore: il finanziere francese Vincent Bollore. E' tempo di media e di tic. A Londra si fa accesa la battaglia per la conquista del gruppo di Lord Conran Black, il padrone di «Daily Telegraph», «MD», «Chicago Sun Times» e «Jerusalem Post» recentemente defenestrato dai suoi azionisti. In pole position ci sono i due gemelli scozzesi David e Frederick Barclay, accaniti conservatori e già proprietari di tre testate quotidiane e del settimanale «Business». Ma altri pretendenti incalzano, da Richard Desmond, stampa erotica e gruppo Express Newspapers, alla famiglia Rothemere che controlla tabloid come il «Daily Mail» e r«Evening Standard», dall'ex direttore del Mirror David Montgomery a gruppi finanziari e di venture capital. Negli Stati Uniti l'inglese Vodafone e l'americana Gingillar Wireless si contendono i cellulari di At&T Wireless, terzo fornitore Usa di telefonia mobile, mentre è solo all'inizio la grande battaglia per la conquista dell'impero Disney guidato da Michael Eisner. Dopo l'Opa ostile del valore di 66 miliardi di dollari lanciata da Comcast, leader delle Tv via cavo, con la quale il presidente Brian Roberts intende espugnare la casa di Topolino (che non va tanto bene) per dar vita al primo gruppo multimediale del mon¬ do, ecco apparire due altri possibili competitori: la New Corp di Rupert Murdoch (che sta andando a gonfie vele) e Time Warner. Nonostante un primo no dell'Antitrust al suo assalto a PeopleSoft, il presidente di Oracle Larry Ellison non demorde e si dice pronto a far causa al Ministero della Giustizia pur di vincere la «battaglia del software». A Milano il gruppo Rcs cede al fondo Usa Jw Childs Associates il controllo della griffe americana Joseph Abboud, liberandosi definitivamente da ogni attività non legata ai media. E sempre in tema di editoria l'Einaudi (gruppo Mondadori) vende all'Istituto dell' Enciclopedia Treccani la Ricciardi, piccola casa editrice fondata a Napoli all'inizio del secolo scorso e divenuta poi celebre grazie alle cure del grande banchiere Raffaele Mattioli. Eurotunnel, la società proprietaria del tunnel ferroviario sotto la Manica, di nuovo sotto pressione per gli alti debiti e un calo nell'attività, rischia di dover portare i libri in Tribunale (un monito per il Ponte sullo Stretto?). Per far fronte a queste difficoltà il direttore generale Richard Shiffers punta su una ricapitalizzazione che attenui la pressione del debito e su una riduzione dei pedaggi che rilanci il traffico merci e passeggeri. In Francia il matrimonio tra Air France presieduta da JeanCyril Spinetta e la Klm presieduta da Leo van Wijk ottiene l'okay di Bruxelles ma, per garantire la concorrenza, le due compagnie accettano di rinunciare a una serie di slot su 14 rotte intraeuropee e intercontinentali. In Italia, lo stop al piano industriale (che prevede 2700 esuberi) presentato dall'amministratore delegato Francesco Mengozzi rischia di mandare di nuova l'Alitalia a gambe all' aria. Preoccupato, il governo promette di trovare una soluzione in tempi brevi. Intanto la classifica europea sulla puntualità aeroportuale 2003 mette nella lista dei più cattivi - con un'alta percentuale di ritardi superiori ai 15 minuti alla partenza - Roma Fiumicino, seconda in lista a ridosso di Zurigo, maglia nera degli hub Uè. Al terzo e quarto posto fra i grandi ritardatari troviamo Parigi e Malpensa, seguiti da Instanbul. ^'^ùVt