Parmalat, ora è «Tanzi contro Tanzi»

Parmalat, ora è «Tanzi contro Tanzi» ATTESI NUOVI SVILUPPI DOPO L'INTERROGATORIO IN CUI CALISTO HA DIFESO LA FIGLIA FRANCESCA E ACCUSATO LA NIPOTE Parmalat, ora è «Tanzi contro Tanzi» Accelerano le indagini. Banchieri in Parlamento Luigi Grassia Riprendono oggi le indagini giudiziarie sul crack Parmalat mentre in Parlamento si aprono in settimana le audizioni dei banchieri: i vertici di Capitalia, Unicredit, Sanpaololmi e Banca Intesa verranno ascoltati tra giovedì e venerdì dalle commissioni Finanze e Attività produttive di Camera e Senato. Ma a tenere viva l'attenzione nel weekend è stata soprattutto la «Dynasty» dei Tanzi, con l'apertura di vistosi squarci nel tessuto familiare, in un principio di tutti-controtutti, fra accuse reciproche e gioco allo scaricabarile. L'ex patron Calisto Tanzi difende la figlia Francesca mentre accusa la nipote Paola Visconti, la quale invece denuncia le responsabilità della stessa Paola e di Calisto. Interrogato per la seconda volta a Parma, Tanzi ha minimizzato il ruolo di Francesca in Pannatour, affermando ad esempio che la branca turistica del gruppo avrebbe acquisito la società Last Minute benché Francesca vi si opponesse. Invece Paola Visconti racconta che della questione Last Minute si occuparono proprio Francesca Tanzi, suo zio e Fausto Tonna, mentre era lei (Paola) e non Francesca a contare poco in azienda, per via dell'atteggiamento ostile di Calisto Tanti e di Tonna. Paola ha raccontato che lo zio e Tonna dapprima non volevano assumerla, poi lo fecero controvoglia, e quando lei (nel maggio 2002) si stancò della situazione, decise di licenziarsi e chiese la liquidazione; questo il seguito come riferito da Paola agli inquirenti: «Un giorno venni chiamata da Cahsto e da Tonna che mi dissero che la valutazione di Last Minute l'avevo fatta io; che non erano contenti del mio lavoro e che, pertanto, mi avrebbero fatto la guerra». Fu anche accusata di essersi messa d'accordo con il venditore «per truffarli». «Lo scopo di mio zio e di Tonna a giudizio di Paola - era di non pagarmi la liquidazione». «Io parlai con Tonna - continua Paola Visconti -, lui mi rispose che non gli interessava che le cose fossero andate diversamente poiché comunque avrebbe sempre dato un'altra versione e avrebbero creduto a lui». Per la Visconti, «mio zio sapeva benissimo chi aveva realmente condotto le trattative per Last Minute. Ma lui è una persona che anche quando sa una cosa dice di non saperla, almeno con me e mia madre». Parmalat continua a suscitare preoccupazione e commenti anche all'estero; nell'editoriale del numero di febbraio di Le Monde Diplomatique, il direttore Ignacio Ramonet scrive che questa vicenda dimostra che «1' epoca delle imprese canaglia e degli imprenditori truffaldini non è finita»; «il fallimento della Enron non ha avuto l'effetto benefico di indurre il sistema a correggersi. Come dimostra lo scandalo Parmalat, non se ne è fatto nulla»; anzi, secondo Ramonet «la vicenda lascia presagire una serie di onde d'urto come negli scandali Enron, Tyco, WorIdocom, Aliold e così via». Ieri a Genova, a conclusione del decimo appuntamento del Forex, il direttore generale dell' Ahi, Giuseppe Zadra, ha detto che « il presupposto del capitalismo è la corretta informazione societaria, quello del corretto investimento è la consapevolezza del rischio». Lo sforzo dell' Abi, dice Zadra, è proprio sollecitare l'investitore a comprendere Ja formazione del rischio. Padre e figlia. Calisto e Francesca Tanzi in una foto di repertorio

Luoghi citati: Genova, Parma