Kerry cerca il colpo del ko per cancellare ramante

Kerry cerca il colpo del ko per cancellare ramante IL PRESIDENTE A CACCIA DI CONSENSI ASSISTE ALLA 500 MIGLIA DI DAYTONA Kerry cerca il colpo del ko per cancellare ramante Domani il Wisconsin potrebbe dargli la consacrazione democratica NEW YORK Almeno per ora, la storia della presunta amante di John Kerry sembra uscita dal radar della politica americana. Il senatore sabato ha vinto in maniera netta altre due primarie, in Nevada e nel Distretto di Columbia dove si trova Washington, e domani spera di ottenere un successo in Wisconsin che potrebbe chiudere, o quasi, la corsa alla nomination democratica. Proprio per questo, però, l'attenzione nazionale ormai è già rivolta alle elezioni di novembre, e la Casa Bianca si prepara a lanciare la controffensiva per colpire Kerry e ridurre i punti che ha guadagnato sul presidente Bush. Il doppio successo di sabato è stato un nuovo segnale dell' elettorato democratico, che ha fretta di riunificarsi dietro un candidato. Anche il grande sindacato Afl-Cio ha sciolto le riserve e si prepara ad appoggiare il favorito. Il senatore della North Carolina John Edwards e l'ex governatore del Vermont Howard Dean ora puntano sul Wisconsin, che vota domani, ma anche li i sondaggi danno Kerry avanti. Dean aveva promesso di ritirarsi se avesse perso questa sfida, e anche se in pubblico non lo conferma, anzi dice di aver cambiato idea, fonti della sua campagna affermano che in caso di sconfitta metterà il suo movimento di base a disposizione del vincitore. Edwards, invece, ha dichiarato che resterà in gara almeno fino al supermartedì drl 2 marzo, quando andrà alle urne il gruppo più popoloso di stati, tra cui New York e California. Alcuni strateghi del partito sostengono che in fondo non è un danno se la corsa rimarrà aperta fino a quella data, perché la competizione attira l'attenzione del paese e degli elettori sui democratici. Questo, però, vale solo a patto che i candidati continuino a concentrarsi sugli attacchi contro il presidente Bush, piuttosto che assalirsi uno con l'altro, lanciando accuse che potrebbero provocare danni sfruttabili dai repubblicani nel voto di novembre. La Casa Bianca, infatti, ha accusato i colpi degli ultimi mesi e si prepara al contrattacco. I sondaggi dicono che la popolarità di Bush è calata intomo al 5007o, per problemi come la disoccupazione, l'Iraq, il mancato ritrovamento delle armi, ma anche per l'interesse e i dubbi suscitati dalle critiche lanciate dai democratici durante le loro primarie. Un primo segnale di reazione i repubblicani lo hanno dato con un video pubblicato via internet, che accusava Kerry di ipocrisia perché dice di voler cacciare i lobbisti da Washington, ma è il parlamentare che ha preso più finanziamenti da loro. Il senatore ha risposto con un altro video, sempre messo in rete, in cui definisce Bush come il politico che ha preso più soldi dai lobbisti nella storia degli Stati Uniti. Alcuni strateghi repubblicani sostengono che il capo della Casa Bianca dovrebbe apparire presidenziale e rimandare la controffensiva, ma i video per attaccare Kerry appena la nomination sarà matematica sono già stati girati. Usano lo slogan «Leadership solida in un tempo di cambiamenti», per sottolineare la coerenza di Bush e i risultati ottenuti nella guerra al terrorismo. Quindi puntano a screditare il senatore del Massachusetts, accusandolo di essere un liberal troppo a sinistra su temi culturali come il matrimonio dei gay, ma anche su questioni come la difesa e la sicurezza, visti i voti in Congresso con cui «voleva ridurre i finanziamenti per il Pentagono e la Cia. Già ieri, intanto, il capo della Casa Bianca è andato a fare campagna in Florida, lo stato decisivo nel 2000. Ha guardato la popolare corsa au¬ tomobilistica Daytona 500, approfittandone per convincere gli spettatori a sostenerlo. Kerry ha risposto di essere «pronto a rispondere», puntando sul populismo economico. Dice che Bush ha fatto solo gli interessi dei suoi ricchi finanziatori, senza preoccuparsi dei 2,7 milioni di posti di lavoro perduti, gli americani poveri senza assistenza sanitaria e i bambini senza istruzione. Ma accusa anche la credibilità del presidente, perché ha sviato il paese sui motivi della guerra in Iraq, e lo sfida sul piano della sicurezza nazionale grazie al suo passato di eroe del Vietnam. Sullo sfondo, infatti, resta anche la questione del servizio militare di Bush ai tempi della guerra in Indocina. [p. mas.] Il senatore incassa altre due vittorie in Nevada e a Washington Pronta una serie di video per sottolineare la coerenza di Bush nella lotta al terrorismo e per screditare il rivale accusandolo di essere troppo a sinistra Voci sul ritiro di Dean