Depero e i maestri dello scatto

Depero e i maestri dello scatto ANDAR PER MOSTRE Depero e i maestri dello scatto A Palazzo Bricherasio uno dei protagonisti del Futurismo In settimana s'inaugurano due esposizioni fotografiche: una dedicata allo sport, l'altra ai grandi nomi piemontesi | ANGELO MISTR^MGELO | Alla Fondazione Palazzo Bricherasio, in via Lagrange 20, il 18 febbraio (ore 18,30) s'inaugura la mostra «Depero Futurista». Curata da Daniela Magnetti e Maurizio Scudiero, presenta l'eclettica personalità di Fortunato Depero (1892-1960) autore di dipinti, sculture, arazzi, giocattoli di legno, tarsie di stoffa, panciotti. Il giomo dopo si apre, alle 18, al Museo Regionale di Scienze Naturali, in via Giolitti 36, la rassegna intemazionale «Un secolo di sport in fotografìa», con scatti di Cartier Bresson e Capa, Lartigue e Rodchenko. Sempre nell'ambito della fotografia, il Circolo degli Artisti, in via Bogino 9, inaugura il 18 febbraio, alle 18, l'interessante indagine intomo ai maestri torinesi, che hanno operato nel secondo dopoguerra. Curata da Dario Reteuni la mostra «Sentieri di luce. Arti fotografi a Torino dal 1946 al 1970», rappresenta un importante momento di verifica, di ricerca e di rilettura di un periodo che anrnvera, tra le altre, le esperienze del Gruppo Fotografi Fiat, la Società Fotografica Subalpina e l'Associazione Fotografica Itahana. Realizzata con la collaborazione del Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze e l'attenta selezione operata dal Comitato Scientifico (formato da Dario Reteuna, Monica Maffioh ed Ehsa Lombardo), la mostra presenta 150 immagini originali che offrono ai visitatori la possibilità di ammirare le pregevoli pagine di Riccardo Moncalvo (pioniere del colore, al quale è dedicato un omaggio) e di Rinaldo Prieri con fotogra¬ fie sospese «tra invenzione e metafora», la suggestione del discorso di Carlo Mollino e la vicenda di Stefano Bricarelli, Elirio Invemizzi, Luigi Mezzena ed Emilio Fecia di Cossato. Nelle sale storiche del Circolo, presieduto da Antonio Forchino, la fotografia trova un punto di riferimento per trasmettere emozioni, vedute come la stampa alla gelatina bromuro d'argento «Peschici» di Felice Vellan, sensazioni emergenti dalle figure colte da Renzo Miglio in «Dopo una lunga vita». Dal pittorico «muro» del Moncalvo si giunge all'impegno di Stefano Robino («Luci dell'anima»), alla «Maschera» di Luigi Spina, all'intensità espressiva di Alberto Novaro, Romano Fea, Aldo Novarese, Giuseppe Balla, Bemardo Cavagllà, Giuseppe Cerrato, Rosario Dorico, Michele Ghigo, Renzo Muratori, Alberto Novaro, Mario Ottone, Lino Pacchiotti, Glauco Pierri, Gianni Ranati, Umberto Reggiani e Giuseppe Scorcione. (Sino al 10 aprile, orario: 16-19, tei. 011.8126480, catalogo in mostra, ingresso libero).

Luoghi citati: Cossato, Firenze, Peschici, Torino