«Clinton e Bush colpevoli Hanno finto di non vedere»

«Clinton e Bush colpevoli Hanno finto di non vedere» JOSEPH CIRINCIONE, DIRETTORE DEL PROGETTO ANTI-PROLIFERAZIONE DELLA CARNEGIE FOUNDATION «Clinton e Bush colpevoli Hanno finto di non vedere» «La Casa Bianca deve farla finita con questa politica del doppio standard Minaccia l'Iran perché non acquisti tecnologie/ma assolve Islamabad» intervista Maurizio Moiinari corrispondente da NEW YORK - . n USH e Clinton sono entram\\ D bi responsabili di aver girato la testa dall'altra parte di fronte alla proliferazione atomica pakistana». L'atto d'accusa viene da Joseph Cirincione, direttore del Progetto anti-proliferazione della Fondazione Camegie di Washington, secondo il quale «altri Paesi potrebbero essere coinvolti nel trasferimento di nucleare». Che opinione si è fatto del network pakistano che faceva capo allo scienziato Abdul Qadir Kahn? «Si tratta del maggior trasferimento di know-how nucleare da quando le spie dell'Urss si impadronirono del progetto atomico americano "Manhattan". Ma c'è di più: le vendite nucleari pakistane non hanno precedenti nella storia. Mai un singolo Paese ha venduto tanto nucleare a così numerose altre nazioni». Qual era l'intento del network? «Fare soldi. Il trasferimento non aveva nulla a che vedere con la sicurezza nazionale. La motivazione era economica». Nessuna matrice politica? «E' una questione da verificare. Al momento è evidente che Kahn, il padre della Bomba pakistana, stava tentando di accrescere le dimensioni del proprio impero economico. Fu lui a iniziare il traffico. Ma per riuscirci ha avuto bisogno della copertura del governo, dei servizi di intelligence e dell'esercito, al cui intemo sono presenti elementi integralisti islamici. Non sappiamo ancora con esattezza quanta parte ha giocato l'odio contro l'Occidente nel traffico di segreti nucleari». Ma il presidente Musharraf ha negato ogni coinvolgimento del governo. E' credibile? «E' inconcepibile che tali trasferimenti siano avvenuti senza l'attiva cooperazione, o almeno la conoscenza, di alti funzionari dell'esercito e dell'intelligence pakistana. In numerose occasioni sono stati usati aerei governativi, come ad esempio avvenne con la spola di cargo pakistani con la Corea del Nord. Non conosco un solo esperto di questioni nucleari o del subcontinente indiano che ritega Versomile un non coinvolgimento del governo pakistano. Non dimentichiamoci che in quel Paese c'è una dittatura». Allora perché Musharraf nega? «L'unica maniera per spiegarlo è che si tratti di un accordo. Lo scienziano si assume la colpa ma non subisce alcuna punizione, e il governo pakistano ne esce pulito, potendo continuare a recitare il ruolo di vittima innocente del traffico». L'amministrazione Bush fino a questo momento sembra credere alla versione di Musharraf... «Ho comprensione per il problema che la Casa Bianca si trova ad affrontare. Se premono troppo su di lui rischiano di indebolirlo e di incoraggiare una rivolta fondamentahsta islamica in Pakistan. Ma ciò non scusa il fatto che voltano la testa dall'altra parte per non vedere la responsabilità del governo». Che cosa dovrebbe fare Bush? «Come minimo dovrebbe ammettere il coinvolgimento di alti funzionari pakistani, chiedendo privatamente a Musharraf di rimuoverli e insistendo per far interrogare Kahn e i suoi collaboratori direttamente dai nostri agenti. L'imperativo per la Casa Bianca è porre fine a un doppio standard: forte pressione sull'Iran affinché non acquisti materiali e tecnologia nucleari, ma assoluzione del Pakistan per averli venduti a numerose nazioni. E' come perseguire uno spacciatore da strada ma lasciar andare il narcotrafficante che gli ha fatto avere gli stupefacenti». La difesa delTAmministra- zione di fronte a questa obiezione è che comunque proprio grazie ed servizi Usa si è scoperto il network. «Non è detto che abbiamo già scoperto l'intera rete. Tutto ciò che abbiamo sono le informazioni che ci hanno dato i pakistani. Potrebbe esserci dell'altro. A cominciare dall'interrogativo su quali altri Paesi siano coinvolti, a parte l'Iran, la Corea del Nord e la Libia...». A quali pensa? «Guarderei con attenzione all' Egitto, all'Algeria e altri. Siamo solo all'inizio. E' ima vicenda imbarazzante sia per gli Stati Uniti sia per il Pakistan. Ma bisogna andare oltre, e scoprire cosa è in reakà avvenuto. Per farlo bisogna conoscere i nomi di tutti gli alti funzionari che hanno coperto Kahn. Se il Pakistan dovesse fare resistenza sarebbe giusto fare pressioni, minacciare sanzioni. Fino ad ora l'amministrazione Bush non ha detto una parola sulla necessità di punire i responsabili». Quale sarà l'impatto della scoperta del traffico nucleare? «Questa vincenda indebolisce il prestigio e la capacità degli Usa nel condurre la campagna contro la proliferazione, perché ciò che emerge è che se sono i nostri amici a vendere il nucleare, noi facciamo finta di niente. Non solo questo presidente repubblicano, ma anche il predecessore democratico hanno scelto di ignorare quanto stava avvenendo. Sono ugualmente responsabili. Ora il danno è stato fatto, e ci restano poche soluzioni per fare chiarezza e, al tempo stesso, evitare la caduta di Musharraf». ^^ Nell'esercito "^ ci sono elementi integralisti: bisogna capire quanto ruolo ha avuto il denaro e quanto l'odio per l'Occidente La domanda ora è: quali altri Paesi sono coinvolti nel traffico? Guarderei con attenzione all'Egitto, all'Algeria e non solo. Dobbiamo interrogare noi Khan e i suoi 99 Joseph Cirincione