La parata di stelle Nba snobba 1 «figli» di Jordan

La parata di stelle Nba snobba 1 «figli» di Jordan SONO GIÀ' GLI IDOLI DEI FANS E I SUCCESSORI DEL GRANDE MICHAEL La parata di stelle Nba snobba i «figli» di Jordan Al primo anno tra i prò, i giovani LeBron James e Melo Anthony stanno battendo tutti i record e ricordano la rivalità degli Anni 80 tra Magic Johnson e Larry Bird. Ma i due folletti sono stati esclusi La storia Giorgio Vìberti LOS Angeles ospita nel weekend l'Ali Star Game, parata di stelle Nba che culminerà domenica sera (le 2 di lunedì in Italia) con la classica sfida tra le selezioni Est e Ovest del campionato Usa. Alla quale però non parteciperanno i pur funambolici ma giovanissimi LeBron James e Carmelo Anthony, esclusi a sorpresa dai tecnici incaricati delle convocazioni: dovranno così accontentarsi della partita odierna tra rookie e sophomore, cioè tra i migliori giocatori rispettivamente alla Ia e alla 2a stagione di Nba. Una scelta discutibile, certo non condivisa dai fans, visto che i due rampolli - 38 anni in due, contratti da nababbi, sponsor e media a contenderseli - stanno già rinverdendo antiche pagine del basket Usa. La loro rivalità ricorda quella tra Magic Johnson dei Lakers e Larry Bird dei Celtics, acerrimi nemici fin dal loro debutto (1979). Senonché LeBron e Melo sono entrambi neri, alti 202 cm, nati nell'84, avversari ma amici: James gioca nei Cleveland Cavaliere, Anthony nei Denver Nuggets. Lo scorso 5 dicembre, al loro primo confronto diretto nella Nba, i bagarini di Denver sono andati a nozze e i media sembravano impazziti, quasi come in quel Los Angeles Lakers-Boston Celtics di 25 anni fa, primo duello Magic-Bird tra i prò. «di futuro è arrivato» avevano titolato i giornali. I due folletti - ancor prima di debuttare - parevano infatti già capaci di tener testa a Bryant e O'Neal, McGrady e Duncan, Nowitzki e Carter, Iverson e Kidd, ovvero le stelle del basket più famoso del mondo. Entrambi avevano bruciato le tappe: James promosso subito dal liceo alla Nba senza passare per il college, Anthony restando un solo anno all'Università, sufficiente tuttavia per portare Syracuse al primo titolo Ncaa. Umili origini e carenze affettive li avevano fatti crescere in fretta. LeBron porta il cognome della mamma Gloria-Marie che lo diede alla luce appena 16enne, mentre papà Anthony stava vagando da un carcere all'altro, per 5 diverse condanne. Sui playground, i campi all'aperto, imparò presto a passare la palla come Magic, inventare come Jordan, palleggiare come Stockton, tirare come Bird, conquistandosi le copertine di Sports Ulustrated e Usa Today e le attenzioni delle pay-tv che si contendevano le sue partite al liceo. Chiamato da Cleveland nella Nba nel 2003 come numero 1 assoluto, è appena diventato - a 19 anni e 41 giorni - il più giovane giocatore a toccare quota 1000 punti in una sola stagione. E con la fama sono arrivati anche i dollari: 90 milioni per 7 anni dalla Nike, 11 milioni per 3 anni dai Cavaliere (ma sarebbero molti di più senza il tetto salariale applicato in Usa per le matricole). Non molto diversa la storia di Melo Anthony. Cominciò a 9 anni come raccattapalle di una rappresentativa universitaria di Baltimora, nella quale giocava un suo cugino. Al liceo non pareva molto dotato, finché durante un camp estivo rubò palla a Rasual Butler, poi diventato prò' Nba a Miami: fìi la svolta. Carmelo migliorò rapidamente, guadagnandosi la chiamata della Syracuse University. A mamma Mary, hidella nell'Ateneo di Baltimora, non pareva vero di poter strappare il suo pargolo dalla Myrtle Avenue, una zona malfamata soprannominata «La Farmacia)) per la massiccia presenza di spacciatori. Dopo un solo anno di college, ecco l'offerta della Nba da Denver (numero 3 assoluto nelle scelte). E anche per lui i ricchi emolumenti della Nike. Nei prò la sfida tra i due è continuata come al liceo: quando James ha realizzato 38 punti nei Cavaliere contro i Washington Wizards, Anthony ha risposto con 39 punti nei Nuggets contro Portland. Grazie a loro, Cleveland e Denver, team depressi l'anno scorso, stanno risorgendo. E David Stem, storico patron della Nba, gongola: ritiratosi Michael Jordan, il più grande, il basket Usa potrebbe aver trovato un successore. Anzi, due. LeBron James e Carmelo Anthony, nati nel 1984, alti 203 cm, sono le nuove stelle del basket Usa, rispettivamente a Cleveland e Denver