«Soffocati dal rinnovo dei permessi di soggiorno» di Maria Teresa Martinengo
«Soffocati dal rinnovo dei permessi di soggiorno» I SINDACATI DI POLIZIA DENUNCIANO LA DIFFICILE SITUAZIONE IN CUI VERSANO GLI UFFICI DI VIA VENTIMIGLIA CHE PRESTO SARANNO TRAVOLTI DA UN'ONDATA DI PRATICHE «Soffocati dal rinnovo dei permessi di soggiorno» L'Ufficio Immigrazione: siamo troppo pochi a fronte di migliaia di richieste il caso Maria Teresa Martinengo LA denuncia viene dai sindacati di polizia: l'Ufficio Immigrazione della Questura non ce la farà ad assorbire l'imminente ondata di rinnovi dei permessi di soggiorno rilasciati - anche a 300 al giorno, in certi mesi - durante la regolarizzazione Bossi-Fini. Oggi l'iter richiede tre mesi e mezzo, in primavera potrebbe arrivare al doppio (si ipotizzano 7000 rinnovi al mese). Un tempo infinito per chi vuole tomare a casa, cambiare lavoro o residenza e ha bisogna del permesso in originale. Questo stato di cose ha spinto le segreterie di Cgil, Gisl e Uil a chiedere un incontro urgente con il prefetto. «La situazione è critica - dice Rori Sforza, Silp-Cgil - perché l'organico è rimasto lo stesso di quando avevamo meno della metà degli utenti: 45 mila contro gh attuali centomila. Agli sportelli non si ha la possibilità di guardare in faccia chi si ha davanti, la qualità si perde, si rischia di dimenticare di chiedere un documento e lo stranie ro deve tomare più volte». Ancora: «Adesso che si prendono le impronte è possibile che emergano problemi. Verrà fuori chi aveva avuto un'espulsione, ci saranno rallentamenti». Antonio Lanzano, Uil-Ps: «L'iter burocratico del rinnovo è lungo e complicalo. Ciò che si fa allo sportello è solo una minima parte del lavoro. Il ministro i?isanu aveva annuncialo, mesi fa, un migliaio di uomini per gli uffici immigrazione. Che fine hanno fatto? L'impressione è che se arriverà qualcuno, non verrà destinalo a questo servizio. Ci chiediamo se al ministero conoscono la situazione». Sforza e Lanzano riassumono il clima: «I colleghi, gente motivata che fa questo lavoro da anni, non ce la fanno più e parlano di trasferimento». Fin qui la denuncia (entro fine anno, tra l'altro, con i ricongiungimenti di figli, mogli e mariti, gli extracomunitari potrebbero diventare 110-120 mila). Poi c'è la realtà quotidiana di via Ventimiglia. Agli sportelli passano fino a 1700-1800 persone al giomo. Gabriel Uic, autista di Tir, si è messo in coda con due colleghi alle 4 di len mattina. All'aria aperta. Il decrepito cancello viene aperto alle 8,30. Varcata la soglia di Palazzo del Lavoro la temperatura sale a 10-12 gradi grazie ai tubi radianti, un successo recente di Lanzano (responsabile degli sportelli). «Vogliamo andare in ferie l'estate prossima, il permesso arriverà a giugno», spiega Ilic. E aggiunge: «Ogni volta che hai bisogno di un'informazione devi arrivare all'alba. E perdi una giomata di lavoro». Brahim, in coda per chiedere la carta di soggiorno, in Italia da 14 anni, jscavatorista: «Perché certe pratiche non le fa il Comune? Io sto a Carignano: perché non posso pagare un corriere per farmi ritirare il documento?». Violetta, colf romena, ha preso il pullman da Pinerolo alle 4,40 con i figli di 9 e 12 anni: «Hanno voglia di studiare, voglio tenerli qui». Un marocchino sui 50 anni: «Possibile che con i mezzi di oggi, telefonini e altro, si debbano perdere giomi di lavoro per la domanda, i documenti, per vedere se è pronto il soggiorno? Qui è una pena, non c'è neanche un bagno per le donne e i bambini». In effetti, ce n'è uno. spesso inagibile: segno della distrazione verso un'umanità che presto rappresenterà il 100Zo dei torinesi. Rosanna Lavezzaro, dirigente dell'Ufficio Immigrazione, lavora a soluzioni di alleggerimento: «Pensiamo di trasferire i comunitari in un altro luogo, aprendo agli extracomunitari anche di pomeriggio. E di coinvolgere altre realtà nel servizio informazioni, che ha 200 richieste al giomo. Stiamo anche valutando di introdurre le prenotazioni per i ricongiungimenti. Il miglioramento importante verrà dallo spostamento degli sportelli nella nuova sede, in autunno. I lavori sono partiti. Là avremo 12 postazioni, 350 posti a sedere, bar, spazio per i bimbi, una ventina di servizi». Per il questore Rodolfo Poli, la «sofferenza è temporanea, in attesa della nuova sede». Sull'immediato futuro il dottor Poli non è pessimista come i sindacati: «Sono ormai numerosi gli immigrati con carta di soggiorno che non chiedono rinnovi». Quanto agli organici: «Le decisioni vengono prese a Roma. Noi dobbiamo tener conto di tutte le esigenze: operative, investigative, di controllo del territorio». Una famiglia di immigrati alle prese con le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno negli uffici di via Ventimiglia
Persone citate: Antonio Lanzano, Gabriel Uic, Ilic, Lanzano, Poli, Rodolfo Poli, Rori Sforza, Rosanna Lavezzaro
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