Genoa e Como, occasioni Toro di Roberto Condio
Genoa e Como, occasioni Toro DUE TURNI CONTRO LE PENULTIME PER SCALARE LA CLASSIFICA APPROFITTANDO DEI TANTI SCONTRI DIRETTI Genoa e Como, occasioni Toro Saberdà l'esempio: «lo non mollo mai» Roberto Condio TORINO Caricato dal confortante 1-1 di Messina, 25 giorni fa il patron Cimminelli osò dire: ((Adesso voglio 15 punti nelle prossime 5 partite». La risposta del suo Toro fu avvilente: 2-2 casalingo con la cenerentola Avellino e 0-2 a Salerno, per un totale di un misero punticino intascato all'inizio di un miniciclo sulla carta abbordabilissimo, l'ideale per programmare l'aggancio alla zona-promozione perduta. Ecco perché, anche dopo aver riassaporato contro il Bari il gusto della vittoria, ora in casa granata non c'è più nessuno disposto a stilare tabelle, a promettere fulminee riscosse. Le brutte figure, in una serie B più che mai imprevedibile, sono sempre dietro l'angolo. Classifica e calendario impongono però di sbilanciarsi, almeno a breve termine. I prossimi due turni offrono infatti al Toro un'occasione imperdibile: recuperare punti su quasi tutta la concorrenza e avvicinarsi sensibilmente al 5"posto che vale la serie A alla vigilia del tour de force (Palermo, Ternana, Pescara, Cagliari e Atalanta tra il 29 febbraio e ili 8 marzo) che potrebbe decidere la stagione. Concretamente: mentre i granata se la vedranno con le due penultime della graduatoria (domenica il Genoa a Marassi, lunedì 23 il Como in casa), le sette rivali che oggi li sopravanzano si scanneranno tra loro (prima Cagliari-Palermo e Messina-Ternana, poi Ternana-Palermo) oppure affronteranno sfide-trabocchetto (il derby con l'AlbinoLeffe per l'Atalanta, le trasferte di Avellino per 0 Livorno, di Treviso per il Cagliari e di Vicenza per il Messina). Più che pensare agli altri, però, 0 Toro farà bene a concentrarsi totalmente sulla doppia, ghiotta opportunità in arrivo: sfruttare la spinta della vittoria ritrovata e della serenità riconquistata per approfittare di due squadre disperate, capaci finora di far meglio soltanto dell'Avellino, zavorrate da attacchi anemici e da difese sciagurate. Sul Como di Pascetti ci sarà tempo di ragionare la prossima settimana. Incombe il Genoa, adesso. Numeri da incubo, quelli rossoblu. Non vincono dal 23 novembre 2003 (1-0 a Salerno), in casa addirittura dal 15 ottobre (4-2 sull'AlbinoLeffe). Da quel giorno, a Marassi sei pareggi (cinque 1-1) e i ko con Catania e Como. Oltre a non aver mai vinto, nel 2004 il Grifone non è nemmeno mai stato in vantaggio. L'ultima partita condotta (per appena 10', contro l'Avellino) risale addirittura al 14 dicembre scorso. La sensazione è che oggi nel Genoa regni il caos più totale. Colpa dei risultati disastrosi ma anche della rivoluzione di gennaio voluta dal presidente Preziosi. Quattordici i nuovi arrivi, per un totale di 37 giocatori già utilizzati in campiona¬ to (record stagionale per la B). Del Genoa affidato fino alla 3a giornata a Donadoni, di fatto, restano pochissime tracce. Ma questo frenetico viavai finora non ha certo facilitato il compito di De Canio, obbligato a gestire un gruppo gonfiato all'inverosimile. Ezio Rossi è al lavoro per cercare di sfruttare i tanti difetti genoani e per mascherare le lacune del suo Toro. Che domenica rischiano di essere più che mai concentrate in difesa con il varo forzato dell'ennesima coppia centrale (Martinelli-Galante), considerate le squalifiche di Mandelli e Femandez e l'improbabile recupero di Mezzano. Prove antiGenoa nel test odierno di S. Maurizio Canavese (ore 15) contro il locale team di la categoria, conproblemini assortiti anche per Ferrante e Finga, ieri a scartamento ridotto. Chi invece va che è un piacere è l'ultimo arrivato. Abdelilah Saber non giocava una partita vera da 8 mesi e mezzo. Lunedì, a sorpresa, ha retto benissimo fino al 95'. Spiega il marocchino1: «Rossi è stato coraggioso a mandarmi subito in campo e io ho fatto di tutto per ripagare la sua fiducia. Mi aveva detto di alzare la mano quando finivo la benzina. Ma io non potevo proprio farlo: sono uno che non molla mai. Contro il Bari ho usato l'esperienza per amministrarmi: pochi scatti, tanta copertura dietro l'ottimo Fuser. So però che le prossime partite saranno più dure: potrei pagare lo sforzo». Una settimana è bastata a Saber per farsi un'idea chiara del Toro: «Sentivo parlare di squadra in crisi. Invece, anche prima del successo sul Bari, ho trovato un gruppo di ragazzi seri sul lavoro, sereni e concentrati. Adesso bisogna solo insistere: il Toro, per la sua storia e per il suo pubblico, non può non tornare in serie A». Il marocchino non giocava da maggio: «Avrei dovuto alzare la mano, se finivo la benzina. Ho retto 95'» Domenica a Marassi contro il Grifone in crisi che ha già utilizzato 37 uomini e in casa non vince dal 15 ottobre Abdelilah Saber, 30 anni ad aprile, nelle ultime 3 stagioni ha giocato (poco) a Napoli
Persone citate: Abdelilah Saber, Cimminelli, De Canio, Del Genoa, Donadoni, Ezio Rossi, Fuser, Mandelli, Maurizio Canavese
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