Killer tradito dallo scontrino del bar di Angelo Conti

Killer tradito dallo scontrino del bar IERI I FUNERALI DI SERGIO SUSBENSO. ACCOLTELLATO AL PARCO DELLA MANDRIA Killer tradito dallo scontrino del bar Trovato sull'auto abbandonata dall'assassino Angelo Conti Delitto Susbenso, punto a capo. La notte che avrebbe dovuto portare la manette, è scivolata via senza novità. Le quindici persone interrogate nelle ultime 48 ore (fra loro anche due minorenni) hanno semphcemente fornito indicazioni, particolari, abitudini del carrellista di Balangero. Molti lo avevano conosciuto al bar Leri, di corso Vittorio, di cui l'ucciso era un abituale frequentatore. Ma l'inchiesta non toma in alto mare perchè i carabinieri hanno carte alte da giocare: un'impronta digitale un po' strisciata lasciata sullo specchietto retrovisore della Lybra, un'altra rilevata sulla carrozzeria, lo scontrino fiscale di un bar emesso dopo la morte di Susbenso e ritrovato sull'auto abbandonata. E soprattutto un nome ed un cognome: quelli di un possibile assassino. Se l'impronta digitale, almeno in questa fase, non è servita a incastrare l'assassino, lo scontrino potrebbe risultare decisivo per la prova finale. Ma chi è il sospettato? Si tratta di un pregiudicato che risiede in un comune del Basso Canavese, noto per i suoi atteggiamenti violenti. Conosceva bene il Susbenso, anche se fra i due non c'era mai stata amicizia. Quella notte il sospetto assassino sarebbe stato in compagnia di un comphce che lo avrebbe aiutato a trasportare e nascondere il cadavere. Quanto al movente si pensa ad una vendetta per un prestito negato. Intanto il lavoro dei carabinieri del maggiore Mauro Masic sta completando ima fedele fotografia della vittima. Quello di un uomo che viveva in due mondi, tenuti sempre ben separati: da un parte il lavoro e la famiglia a Balangero, dall'altra una vita a forti tinte omosessuah fra Venaria e Torino. Comun denominatore di questi due mondi un alto tenore di vita, apparentemente inspiegabile, che lo aveva visto acquistare due auto nuove nel giro di due anni (prima ima Focus poi una Lybra) e vestirsi sempre con ricercatezza, con capi eleganti e griffati. La vittima poneva un'attenzione quasi spasmodica per non tradire le sue inclinazioni nel paese natale. Dove tutti lo guardavano con rispetto e con affetto anche per via di quella zoppia, un handicap successivo alla poliomielite ed alle cure che aveva dovuto affrontar e per guarire da un tumore, Solo di notte Sergio Susbenso indossava la sua pelle più autentica. Lo faceva da due anni, dall'indomani della guarigione dal linfoma. Ai pochissimi con cui si apriva pare avesse raccontato che, dopo aver visto la morte in faccia, ave¬ va deciso di vivere la vita pienamente, senza più ipocrisie e senza rinunciare a nulla di quanto si sentiva di fare. Gh era rimasto un grande cruccio: aveva amato una donna che anni fa l'aveva lasciato e che ora, appreso delle sue abitudini omosessuah, non lo voleva nemmeno più incontrare. Ieri, intanto, nella chiesa di Chiaves a Monastero Lanzo, si sono svolti i funerali, presenti amici e carabinieri. Tanta folla intomo agh anziani genitori e numerosi militari in borghese a controllare gh intervenuti. La bara di Sergio Susbenso attorniata dai parenti e una gran folla di amici

Persone citate: Leri, Mauro Masic, Monastero Lanzo, Sergio Susbenso, Susbenso

Luoghi citati: Balangero, Torino, Venaria