L'ultimo bicchiere? Si beve a casa

L'ultimo bicchiere? Si beve a casa SI CHIAMA «BUTA STUPA», ED E LA VERSIONE ITALIANA (E ALCOLICA) DEL «DOGGY BAG» AMERICANO L'ultimo bicchiere? Si beve a casa Viaggio tra i ristoranti che consegnano il vino avanzato Roberto Ravanello Potrebbe diventare una pratica consolidata, così come avviene nei ristoranti d'oltreoceano con il «doggy bag» (la possibilità di portarsi a casa il cibo avanzato) e già in questi mesi per qualcuno è diventata una piacevole abitudine. Si chiama «Buta Stupa» ed è l'opportunità di portarsi via la bottiglia di vino non finita. Sono 24 i ristoranti torinesi che hanno aderito all'iniziativa partita lo scorso luglio (la lista completa è su vvww.butastupa.com). Oggi si possono tirare le prime somme: come hanno reagito i clienti? «Dalla scorsa estate avremo confenzionato 25 o 30 bottigbe da portar via - dice Luciana BeneveUi del Frandin Da Vito - e per noi è un piacere perché oltre a fornire un buon servizio, riusciamo a vendere qualche bottigha in più dei vini più costosi». Qualche cbente ancora guarda al «Buta Stupa» con diffidenza, qualcuno ci ride sopra, altri sono imbarazzati: in alcuni ristoranti sono i 25-30enni e in altri gli over 40, «anche se - dicono alle Antiche Sere - i giovani sono più disinvolti». Si tratta soprattutto di coppie: «Perché difficilmente finiscono la bottigba - dice Anna Piras del Mon Ami, che ha già sfruttato 70 sacchetti - mentre è raro che bevano la prima e si portino via la seconda». Analisi condivisa da Francesca Lopresti dell'Osteria del Corso: «Non ho avuto esitazioni perché era nostra abitudine far portar via anche il dolce». E non ha avuto dubbi nemmeno Giorgio Beccaris del Bubino di Borgaro che ha aderito a «Buta Stupa» ancora prima che partisse: «E' un servizio sfruttato soprattutto da chi ama bere bene e predilige vini di pregio. Magari ordina una buona bottigba per i formaggi o per il dessert e poi la porta via». Ovviamente non mancano le critiche: «Non rinnoveremo l'ac¬ cordo - ammette Flavia Pistolino dell'Agrifoglio - perché c'è gente che si porta a casa mezze bottigbe con due dita di dolcetto dentro. Allora la convenienza non c'è più e le spese superano i vantaggi. Noi il vino avanzato lo davamo già, senza la belk confezione. Torneremo a fare così». «L'ultima fornitura, la terza, l'ho fatta solo di sacchetti e non di tappi - spiega Valerio Lo Russo del Mare Nostrum - perché da noi si beve soprattutto vino bianco e i tappi di plastica non entrano nelle bottighe». Al Prima Moreno, da novembre, ne hanno portate via solo una decina: «L'iniziativa ci sembra vabda - afferma Rita Grossi - ma da noi il vino si beve a cahce in abbinamento al piatto. Perciò è difficile che un tavolo ordini un'intera bottigba». I LOCALI Questo l'elenco dei locali dov'è stato adottato «buta stupa» Alsoleristorante (via Maria Vittoria 49/b), Antiche Sere (via Cenischia 9), Cafe' Creme (piazza Solferino 3), Cerere (via Legnano 17), Il Gatto e la Volpe (via Fontanesi 33), La Badessa (piazza Carlo Emanuele 17), La prima Moreno (corso Unione Sovietica 244), L'Agrifoglio (via Accademia Albertina 38), L'Osteria del Corso (corso Regina Margherita 252/b), Magorabin (corso San Maurizio, 61), Marco Polo (via Marco Polo 38), Mare Nostrum (via Matteo Pescatore 16), Mazzoni (via Principe d'Acaja 25), Mina (via Ellero 36), Mon Ami (via San Dalmazzo 16), Sardegna (via San Donato 27), Serendip (via Lombriasco4), Il Rubino (Borgaro Torinese), Agriturismo La Ròvèrda (Casalborgone), Da Mauro Dell'Hotel Astoria (Cuorgné), Le Tre Galline (Lanzo), Ca' Mia (Moncalieri), Agriturismo Fricando' (Poirino), Frandin «Da Vito» (San Mauro) La novità è accolta con maggiore favore dai clienti giovani

Luoghi citati: Borgaro, Borgaro Torinese, Casalborgone, Lanzo, Moncalieri, Poirino, San Mauro, Sardegna, Vito