«Le scuole statali sono senza soldi» di Maria Teresa Martinengo

«Le scuole statali sono senza soldi» «Le scuole statali sono senza soldi» L'associazione; difficoltà anche a pagare la tassa rifiuti Maria Teresa Martinengo Le scuole statali del Piemonte riunite nell'Asapi - l'Associazione che collega oltre la metà degh istituti di ogni ordine e grado lanciano un Sos che tocca una serie di problemi. A cominciare dalle difficoltà nel pagamento della tassa rimozione rifiuti. «Il Miur non trasferisce le risorse necessarie», spiega il presidente dell'Asapi Giulio Cesare Rattazzi, che domani mattina farà il punto, con i colleghi del direttivo, in un incontro pubblico presso l'Istituto Avogadro. «Perpagare interamente la Tarsu ai Comuni, le scuole devono intaccare gli esigui bilanci già insufficienti a garantire il diritto allo studio, la didattica, il funzionamento». Il problema investe in particolare le scuole elementari, che contano su una copertura del 70-80 per cento circa della spesa da parte dello Stato (con ritardi di 6-7 mesi nel pagamento delle somme anticipate) a fronte di bilanci sempre più limitati. La spesa della Tarsu per una scuola con tre o quattro sedi si aggira |MMMW| intomo ai 4-5000 euro l'anno (tra l'altro, poco incide il fatto che nelle scuole sia realtà la raccolta differenziata). Sempre in relazione all'esiguità delle risorse disponibili, fa notare il preside dell'Itis Ferrari, Giovanni Mastropaolo, esistono altre difficoltà come quella del pagamento delle spese per i collegamenti telematici. L'associazione delle scuole piemontesi sottolinea che «non sono mai arrivati i finanziamenti Le scuole statali del Piemonte riunite nell'Asapi, l'Associazione di oltre la metà degli istituti, lanciano un Sos che tocca una serie di problemi, il primo dei quali è la carenza di fondi 2003 per gli adempimenti sulla sicurezza nelle scuole». A questo proposito l'Asapi auspica un incontro con il ministero. C'è poi un'altra carenza, sentita in particolare da famighe e studenti. «I corsi per il patentino per la guida dei ciclomotori - dice il preside dell'Itis "Avogadro", Rattazzi sono stati promossi in assenza di specifici finanziamenti per coprire le spese. Se il ministero non garantirà l'arrivo tempestivo delle risorse, sarà pregiudicata ogni attività con gli studenti». C'è poi il gravissimo disagio, segnalato dall'Asapi, rispetto alle iscrizioni dopo la terza media e alla confusione che regna in questa fase in cui la riforma Moratti della scuola secondaria superiore è lontana dall'essere realizzata. «Alcune agenzie di formazione professionale - denuncia Rattazzi - pubbhcano sui quotidiani informazioni scorrette e infondate sulla possibilità di acquisire un diploma dopo un quarto anno successivo ai tre di frequenza nella Formazione Professionale regionale». Per l'Asapi si tratta di «uso ingannevole e ambiguo dell'informazione a danno dell'utenza. Anche perché in queste inserzioni pubblicitarie vengono utilizzati i loghi delle Province, che in questo modo avallano quanto viene scorrettamente dichiarato». L'Asapi ricorda alle famighe che al momento solo la scuola di Stato - licei, istruzione tecnica e professionale - può assicurare il conseguimento di un diploma utile per proseguire gli studi fino all'Università.

Persone citate: Avogadro, Cesare Rattazzi, Giovanni Mastropaolo, Moratti, Rattazzi

Luoghi citati: Piemonte