Ma la vera partita è quella sui vertici di Federico Monga

Ma la vera partita è quella sui vertici IL VICEPRESIDENTE ESCE DAL CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE Ma la vera partita è quella sui vertici Salza lascia la Compagnia: per la banca un futuro autonomo retroscena Federico Monga POLITICI e bancari, da Chiamparino a Profumo, da Ghigo a Palenzona, chiamati a commentare il gran ritomo delle voci sulla fusione Sanpaolo Imi e Unicredit, concordano su una sola considerazione: era un progetto di qualche anno fa. Sulla veridicità delle indiscrezioni e soprattutto sul merito del matrimonio, i commenti invece sono discordanti. A volte per convinzione, altre volte per tattica, altre volte ancora per prudenza che, in operazioni del genere, non è mai abbastanza. Nessuno in questo momento comunque si scopre più di tanto. Chi si è spinto più in là di tutti è stato il vicepresidente di Unicredit Palenzona. Sabato scorso in un'interwi^ta, al Tg3 del Piemonte non eifl, però' andato óltre «l'operazione die per fascino ci sta tutta». C'è da chiedersi allora come mai proprio adesso si tomi a parlare di quello che, se mai il progetto si avvererà, costituirebbe il più grande gruppo bancario italiano e tra i pri- missimi in Europa. Non si può non notare, allora, la concomitanza tra voci di ampio respiro strategico e il rinnòvo dei'vertici del gruppo ffi' piazza San Carlo. La scadenza, ormai imminente, è fissata per aprile in occasione dell'assemblea per approvare il bilancio 2003. La prima mossa è stata fatta dal Banco Santander Central Hispano che ha aumentato la sua partecipazione dal 7,7 all'8,7 per cento facendo capire di essere pronta a salire ancora. Poi c'è stata la proppgtà, da parte del sindaco di Torino Chiamparino di candidare alla presidenza della Compagnia di San Paolo l'avvocato Franzo Grande Stevens, tra i maggiori esperti italiani di diritto societario e consighere di amministrazione della Fiat, come successore del professor Onorato Castellino che ha espresso il desiderio di tornare alla vita di ateneo a tempo pieno. E proprio nel cuore del primo azionista del Sanpaolo, con il 14,40Zo del capitale azionario, ieri è stato fatto un altro passo verso il rinnovo dei vertici della banca. Enrico Salza, con una lettera datata 6 febbraio, ha annunciato le sue dimissioni dal consiglio generale della Compagnia. Il vicepresidente del Sanpaolo Imi motiva la decisione «con la convinzione che il nuovo quadro nonnativo possa porre questioni di compatibilità tra la carica di consighere della Compagnia e quella di amministratore del Sanpaolo Imi». A rigor di nuove leggi sulle fondazioni bancarie ci sta tutto. Però la vera motivazione sarebbe un'altra. Salza infatti sarebbe,' secondo fonti" intèrne alla. Fondazione, proprio il candidato dellà'Compagnia di Sanpaqlp.a prèndere il posto di Rainer Masera presidente in scadenza. L'argomento sarebbe già stato discusso e approvato in )assate riunioni del Consigho generae. E adesso il nome di Salza sarebbe al vaglio delle altre fondazioni azioni¬ ste del Sanpaolo: Cassa di Risparmio di Bologna (7.680Zo) e Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ( 10,8%). Quale Sanpaolo abbia in mente Salza lo si può capire ancora dalla lettera di dimissioni. «La banca scrive Salza - è destinata a prosperare con salda indipendenza». Quindi nessuna fusione nel breve e nel medio periodo. Anche perché, come è convinto anche l'amministratore delegato Alfonso lozzo, c'è da completare l'espansione e l'assestamento del gruppo dopo l'acquisizione di Cardine, Banconapoli e Popolare Adriatica che portano il Sanpaolo verso quota quattromila sportelli. La corsa al vertice comunque è tutta aperta. Perché la composizione dei soci è vasta: oltre agli spagnoli sopra la soglia del due per cento ci sono l'Ifil con il 3,807o e Deutsche Bank con il 2,1 ^o. C'è poi il fronte Unicredit, dove tra gli azionisti c'è l'altra Fondazione Torinese, la Crt, anch'essa con i vertici in scadenza. Se Palenzona ha lasciato intere una chance di nozze, assai più prudente è il numero uno Alessandro Profumo: «Con il Sanpaolo non ci sono contatti)), ha tagliato corto ieri da Zagabria. In realtà, nei gjomi scoisi, a chi gli chiedeva in, privato dei piani espansionistici di Unicredit, Profiunoha confermato che iprogetti di crescita non sono finiti. E Sanpaolo resta un'ipotesi come altre. Profumo ha anche detto che è abituato a parlare dei progetti quando sono concreti. Magari quando a Torino sarà chiusa la tornata delle nomine. II quartler generale del Sanpaolo Imi in piazza San Carlo a Torino

Luoghi citati: Bologna, Europa, Padova, Piemonte, Rovigo, San Paolo, Torino, Zagabria