ROMA

ROMA ROMA -lumi di persone al Colosseo e ai Fori Imperiali Taxi introvabili e autobus sovraffollati nelle borgate reportage/1 SUCCESSO in centro, mezzo fiasco in periferia. Trent'anni dopo l'austerity imposta dalle restrizioni petrolifere, le biciclette hanno ripreso possesso dei luoghi più suggestivi della città etema. Dal Colosseo a largo di Torre Argentina, da Piazza Venezia ai Fori Imperiali, i romani, come nelle domeniche del '73, si sono affidati alle due ruote. Il Campidoglio canta vittoria: Roma senza auto per un giorno e subito rientrano nella norma, dimezzandosi rispetto a sabato, i livelli delle polveri sottili e del benzene. Nell'immediato, assicura l'assessorato capitolino all'Ambiente, non ci sarà più nessuna restrizione alla circolazione per i mezzi inquinanti. Le due facce dell'eco-austerity stoppano, però, gli entusiasmi istituzionali. In centro, infatti, il blocco del traffico si è effettivamente trasformato in una festa popolare, con famiglie a passeggio, pattinatori, ciclisti e cani al guinzaglio, mescolati ai bambini in maschera per il Carnevale. Nelle periferie, però, già duramente provate a partire da dicembre dai reiterati «scioperi selvaggi» dei Cobas, è andato in scena, ancora una volta, il caos. Taxi introvabili, autobus sovraffollati, tram in tilt e persino rallentati a Trastevere dalla folla diretta al mercatino di Porta Portese, treni delle due linee della metropolitana presi letteralmente d'assalto. Il tram 8, denuncia il Codacons, ridotto a un carro bestiame, con risse e svenimenti per malore tra i passeggeri. Dalla circonvallazione Gianicolense a via Cristoforo Colombo (ossia nelle zone a maggior densità automobilistica) sono stati migliaia i trasgressori che hanno violato lo stop in vigore ieri dalle IO alle 17. Solo nelle zone centrali, dunque, Roma ha vissuto realmente una giornata «magica», come ai tempi dell'austerity, quando le targhe alterne e i blocchi alla circolazione erano utilizzati per il risparmio energetico. Comunque, i più felici sono stati i tassisti. «Abbiamo avuto molte chiamate- spiega Roberta Rizzi in un raro momento di pausa nell'area di sosta davanti alla chiesa del Gesù- è un'iniziativa positiva, che va ripetuta perché fa respirare la città». Nel cuore della capitale, quindi, si è vissuta una domenica da incantesimo, resa memorabile da un silenzio irreale che sembrava perduto per sempre, con strade improvvisamente decongestionate dalle auto, fatta eccezione per quelle elettriche o alimentate a gas e a metano. Gran lavoro per i vigili urbani, appostati a multare i «pirati». In poche ore, sono raddoppiate le contravvenzioni. «Non lo sapevamo», si sono giustificati con i vigili. Poi, rispetto alle altre città, a porre fine anticipatamente alle sette ore filate di messa al bando del traffico privato è stata la mobilitazione di tifosi diretti all'Olimpico per Roma-Juventus. In periferia, come in uno specchio rovesciato, a vanificare l'effetto aveva già provveduto l'inadeguato potenziamento del trasporto pubblico. Senza valide alternative al mezzo privato, in tanti hanno sfidato i varchi della municipale. «Invece di far ricorso a questi palliativi sarebbe meglio far funzionare i bus e le metro- politane - lamenta la pensionata Elvira Romagnoli alla fermata Ottaviano - qui quasi ogni giorno i treni si fermano per qualche guasto e la circolazione si interrompe di continuo. Così finisce che chi può prende la macchina per andare a lavorare e gira alla larga dal trasporto pubblico. Ormai tra continui scioperi e guasti ai treni e alle vetture, spostarsi in bus o tram è diventato un temo al lotto». Eppure la «liturgia» del blocco auto si è compiuta secondo rituale. Anche il sindaco Walter Veltroni e gli assessori comunali alla mobilità e all'ambiente, Mario Di Carlo e Dario Esposito, hanno seguito le prescrizioni della giornata di blocco del traffico, lasciando in garage l'auto di servizio, e raggiungendo via dei Fori Imperiali con i mezzi pubblici. Il sindaco Veltroni ha preso con la moglie Flavia l'autobus arrivando da casa, nella zona di piazza Fiume, al centro in pochi minuti. In via dei Fori Imperiali, affollata di famiglie a passeggio e in bici, sindaco e assessori hanno fatto il punto con i giornalisti sulla risposta data dai romani allo stop alle auto: «Non vediamo facce tristi qui, né persone che si lamentano di poter passeggiare liberamente per Roma». Positivamente sorpresi i turisti, pur affiorando pure dai loro giudizi non pochi chiaroscuri. «Per mezza giornata si è potuto passeggiare per Roma senza dover "driblare" le automobili o gli scooter che cercano di parcheggiare o fanno manovra nelle stradine del centroosserva Gianluca Franco, in gita per 48 ore nella capitalepeccato per le code ai capolinea degli autobus e alle stazioni della metropolitana. Hastava un po' più di programmazione per diminuire i disagi di chi non ha la fortuna di abitare in Centro. Dal mio albergo a Pineta Sacchetti ho impiegato più di un'ora e mezzo per arrivare alla terrazza del Pincio con i mezzi pubblici». [già. gal.] Un bilancio tra rabbia e soddisfazione «Una bella giornata» «Ma troppi disagi per chi vive lontano dal centro storico»

Persone citate: Dario Esposito, Elvira Romagnoli, Gianluca Franco, Pincio, Roberta Rizzi, Veltroni, Walter Veltroni

Luoghi citati: Mario Di Carlo, Pineta Sacchetti, Roma