La protesta dei magistrati mette in crisi le «colombe» di Guido Ruotolo

La protesta dei magistrati mette in crisi le «colombe» L'OPPOSIZIONE ADESSO TEME CHE IL NUOVO SCONTRO DIVENTERÀ UN TEMA DOMINANTE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE La protesta dei magistrati mette in crisi le «colombe» Anche il presidente della Camera Casini ha espresso «sconforto» dopo l'intervento del segretario dell'Anm. Imbarazzo nei Ds retroscena Guido Ruotolo inviato a VENEZIA TRAVOLTO dallo sciame carnevalesco che si dirigeva in piazza san Marco, l'altra sera il sottosegretario Udo Michele Vietti confermava U suo ottimismo. Credeva che il segnale aspettato dai magistrati e portato da lui al congresso bastasse a far decidere l'Anm a ritardare lo sciopero. Era convinto, Vietti, che quell'impegnativo «ci prenderemo tutto il tempo necessario per riflettere e discutere», che aveva sottolineato nel suo intervento deUa mattina, fosse stato sufficiente a rassicurare i magistrati, e non solo loro, che la riforma deU'ordinamento giudiziario non sarebbe stata approvata in poche settimane. Insomma, se ieri il Comitato direttivo centrale si fosse concluso con la proclamazione deUo sciopero per la fine di marzo, sarebbe stato interpretato come un segnale di disponibilità. Ma ieri, la situazione è precipitata. Prima l'intervento del segretario deU'Anm, Carlo Fucci, poi la decisione deUo sciopero spostato soltanto dagh inizi alla metà di marzo hanno incrinato l'ottimismo di Vietti, che però non intende arrendersi: «Nonostante le provocatorie dichiarazioni di Fucci, nonostante l'invito deU'Udc e deh'opposizio¬ ne a non proclamare lo sciopero sia rimasto inascoltato, il merito dei problemi posti dal testo deUa riforma deU'ordinamento giudiziario rimane lo stesso. Noi siamo convinti che non si debba alimentare il fuoco distruttivo deUe contrapposizioni. La pohtica deve fare la sua parte responsabilmente». Insomma, l'Udc, ricevendo dai magistrati una fiducia a termine, continuerà per la sua strada. Una strada diffiche e tutta in sahta. Anche Pier Ferdinando Casini ha espresso in privato ai suoi uomini Io «sconforto» dopo le esternazioni del segretario deU'Anm, Fucci. II presidente della Camera ieri mattina era intenzionato a «riprendere» e a «rafforzare» quel concetto di equidistanza che aveva affennato nella sua intervista al «Corriere deUa Sera». Dando per scontato Io sciopero, il presidente deUa Camera aveva manifestato la sua «amarezza» per questa decisione, «sintomo preoccupante» di una «inco- municabilità», del muro contro muro «dello Stato contro lo Stato». Pur prendendo le distanze dallo sciopero, però, non aveva scaricato tutte le responsabhità soltanto sui magistrati. L'esternazione di Fucci lo ha però bloccato. Le «colombe» interne aha magistratura e aha maggioranza pohtica avevano lavorato, anche questa volta, perché si realizzasse il «miracolo». Aha vigiha dell'ultimo sciopero dei magistrati, quello del 20 giugno del 2002, si cercò di bloccare la protesta. «Il govemo prende atto dei problemi soUevati dall'Anm e chiede una pausa di riflessione». Una dichiarazione del genere fu sottoposta all'attenzione del GuardasigUh Castelli. «Evidentemente - ricorda uno dei protagonisti di quel tentativo di mediazione - U ministro di Giustizia scommise sul fallimento dello sciopero. Un'attesa che rimase delusa». La proclamazione dei due giorni di protesta dei magistrati avrà riflessi negativi all'intemo deha maggioranza e deU'opposizione. Chi ha avuto modo di parlare con U presidente del Consigho, racconta di un Berlusconi rinfrancato, meno rabbuiato «per i problemi posti dall'Udc neUa verifica di maggioranza». Anzi, la notizia deUa proclamazione deUo sciopero l'ha caricato: «E' la sohta storia - ha spiegato -, i magistrati sono un partito pohtico. Più loro fanno gh estremisti e più noi ce ne avvantaggeremo. Fanno il nostro gioco». Convinti come sono gh uomini di Forza Italia, spiegava ieri uno dei più fidati consigheri di Berlusconi, «che lo sciopero non paga perché è impopolare», la radicahzzazione imposta dalI'Anm trasformerà la campagna elettorale in un plebiscito a favore di SUvio Berlusconi. Il segnale arriverò dal relatore della legge di riforma deU'ordinamento giudiziario in commissione Giustizia, l'azzurro Nitto Palma, da questo punto di vista è chiarissimo: «Il tempo della discussione sta scadendo». Se la legge approderà in aula, a Montecitorio, per gh inizi di aprile e poi dovrà tornare al Senato, perché comunque sarà emendato U testo mandato da Palazzo Madama, la riforma sarà approvata a maggio, e cioè in piena campagna elettorale. E' questo che preoccupa l'opposizione ma anche i centristi. A Venezia, i leader deh'Ulivo non si sono fatti vedere. Per loro, hanno parlato i responsabili Giustizia dei Ds e della Margherita. Anna Finocchiaro e Giuseppe Fanfani hanno portato ai magistrati un messaggio chiarissimo: «Avete ragione ma non fate lo sciopero». La loro è stata una presa di distanza «strumentale», per non prestare il fianco aUa maggioranza, a Forza Italia, che avrebbe avuto facile gioco nel denunciare «U partito delle toghe rosse». In realtà, sia i Ds che la Margherita condividono le ragioni della protesta dei magistrati. «Berlusconi intende fare la campagna elettorale sulla giustizia - spiegava ieri uno dei coUaboratori del segretario dei Ds, Piero Fassino -, non possiamo impedirlo, ma noi non ci faremo trascinare su questo terreno. Lo sciopero rischia di non essere capito dall'opinione pubblica». In questi giorni, i «falchi» dei diversi schieramenti, intemi alla magistratura ma anche aha pohtica, hanno cercato di giocare aho sfascio. Aha vigiha dell'apertura del congresso nel teatro restaurato «La Fenice», gh «sciacalli» erano convinti che il presidente dell'organo di autogoverno deUa magistratura, U Capo deUo Stato Ciampi, non sarebbe venuto a Venezia. E invece Ciampi ha partecipato all'inaugurazione deU'assise deU'Anm, applaudendo la relazione del presidente Bruti Liberati che sugh attacchi ai magistrati e suUa sostanza deUa riforma deU'ordinamento giudiziario non era stato certo tenero. Poi, nel giomo deUe conclusioni del congresso, la relazione del segretario deU'Anm, Carlo Pucci, ha alimentato legittime proteste, anche aU'intemo deUa stessa magistratura, con la clamorosa dissociazione del presidente deU'Anm, Edmondo Bruti Liberati. In Forza Italia qualcuno pensa che alle europee la polemica si trasformerà in un plebiscito per Berlusconi .:W:«« ,5 :" ; Il congresso dell'Anm si è concluso con la decisione di due giorni di sciopero

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