Per la cultura, i gerarchi fascisti sapevano scegliere i migliori

Per la cultura, i gerarchi fascisti sapevano scegliere i migliori Per la cultura, i gerarchi fascisti sapevano scegliere i migliori Claudio Aurìa NEL corso di una ricerca dedicata alla ricostruzione delle figure dei circa 200 provveditori agh studi fascisti ho avuto modo di esaminare, presso alcuni archivi storici, diversi documenti relativi alla carriera del giovane Giulio Carlo Argan nell'amministrazione delle belle arti durante gli anni Trenta (il saggio, «Note sulla sulla carriera amministrativa di Carlo Giulio Argan» è in uscita sull'ultimo numero della rivista Le carte e la storia adita dal Mulino, n.d.r). Due i gruppi di documenti di maggior interesse: quelli relativi all'adesione del futuro sindacò di Roma alPrif, avvenuta nel marzo 1928, quando aveva da non molto compiuto 18 anni; quelli riguardanti la nomina a provveditore agh studi, avvenuta nel giugno 1936 per opera di Cesare Maria De Vecchi. La notizia, finora sconosciuta, dell'iscrizione di Argan al Pnf non rappresenta in sé nulla di scandaloso, se si considera che la stragrande maggioranza degh intellettuali italiani di quegli anni avevano per convinzione, interesse o necessità, preso la tessera. Semmai ciò che potrebbe destare qualche perplessità è il fatto che in quegli anni l'adesione al partito non era ancora obbligatoria per non essere discriminati nella vita civile (ad esempio nell'accesso ai pubbhci concorsi), cosa che avverrà solo qualche anno più tardi. Inoltre, in quel periodo (1926-32) le iscrizioni al partito erano chiuse e vi si poteva accedere solo attraverso la leva fascista, cioè le organizzazioni giovanili del partito, si può quindi ipotizzare che Argan si fosse iscritto anche a quelle organizzazioni. Tuttavia la giovane età di Argan e il carattere sostanzialmente formale di quell'iscrizione, possi..iO fare dubitare che si sia trattato di una adesione meditata e convinta al fascismo. L'altra notizia è quella della nomina a provveditore agli studi del ventisettenne Argan, avvenuta nel giugno 1936. Quella nomina consente di ricostruire i primi anni della carriera di Argan all'interno dell'amministrazione delle Belle arti e soprattutto consente di spiegare l'eccezionale rapidità di quella carriera, fino ad oggi rimasta misteriosa. Che Argan avesse svolto nell'amministrazione delle Belle arti ima carriera particolarmente veloce era noto: egli aveva preso servizio nell'agosto 1933 come ispettore del ruolo dei musei, monumenti, gallerie e scavi d'antichità; aveva lavorato presso le Soprintendenze di Torino (Galleria sabauda) e di Bologna (Galleria estense di Modena). Nell'aprile 1935 era stato comandato presso la Direzione generale per le Antichità e Belle arti del Ministero dell'Educazione nazionale e lì aveva raggiunto, già nell'agosto 1938, la qualifica di ispettore centrale per le arti. Ciò che fino ad oggi non si sapeva è che quella rapidissima carriera nelle belle arti fu determinata proprio dalia nomina a provveditore agh studi, che in effetti fu strumentale a quella carriera. Argan, infatti, nominato provveditore (VI grado) il 14 giugno 1936 quando era un semplice ispettore (IX grado) delle Belle arti, era stato destinato alla sede di Alessandria dove però era rimasto soltanto un mese, dato che già dopo le ferie di agosto era rientrato nei ruoli delle Belle arti conservando il VI grado e transitando nella qualifica di soprintendente. Nel settembre 1936 Argan, nominalmente destinato alla Soprintendenza all'arte medievale e moderna di Verona, era stato nuovamente comandato con la nuova qualifica presso il Ministero dell'educazione nazionale. La nomina a provveditore non era stata determinata da particolari meriti nel campo della scuola, che Argan sicurameme non possedeva. La ragione di quella nomina va, invece, ricercata nel rapporto fra lo stonco deli arte e il quatuumviro De Vecchi. Un primo documento che dimostra l'esistenza di relazioni fra i due personaggi risale al periodo (agosto- ottobre 1933) in cui il giovane ispettore era il direttore della Galleria sabauda di Torino e De Vecchi non era ancora ministro: Argan si era rivolto all'allora ambasciatore presso il Vaticano per chiedergli un aiuto per la creazione di un centro di studi storico artistici presso la Galleria. E' probabile che i due si fossero conosciuti già qualche anno prima all'interno dell'ambiente culturale torinese ed in particolare in quello degh storici del Risorgimento (Argan fra il 1931 e il 1932 si era occupato di storia del Risorgimento, anche con una pubblicazione). Lo stesso trasferimento di Argan presso il Ministero dell'educazione nazionale (avvenuto nell'aprile 1935) era stato precedentemente concordato con il quadrunviro che, secondo ima fonte di pohzia, avrebbe collocato il giovane ispettore addirittura all'interno della propria segreteria nel palazzo della Minerva, sede del Ministero. In quel periodo (aprile 1935 - giugno 1936) lo storico dell'arte aveva potuto dedicarsi intensamente agh studi accompagnati anche da una straordinaria attività pubblicistica, importante anche per la successiva carriera universitaria: in quel periodo relativamente breve scrisse e pubblicò tre libri, moltissime voci del Grande dizionario enciclopedico della Utet e delTErcridopedia italiana, saggi, articoli e recensioni. La nomina a provveditore di Argan non fu determinata da sue particolari attitudini in materia scolastica, bensì era maturata all' intemo di un progetto di "fascistizzazione" e quindi di "svecchiamento" dei vertici dell'amministrazione scolastica periferica voluta da De Vecchi. Il ministro, con quel progetto, ricostituendo gli uffici scolastici a livello provinciale, e non più regionale (come voluto invece da Gentile nel 1923), aveva creato 70 nuovi posti di provveditore. Un così alto numero di posti disponibili aveva consentito al quadrumviro di "rivoluzionare" la situazione esistente mediante l'immissione nei ruoli dei provveditori di presidi, professori, funzionari dei Provveditorati e di altri rami dell'Educazione nazionale. L'esito di quella rivoluzione, probabilmente, non sarà quello auspicato da De Vecchi (significativa in questo senso è la bassa percentuale in quelle nomine di fascisti militanti), ma questi sono temi che verranno approfonditi nel libro sui provveditori di cui facevo cenno ail'ini- II saggio intitolato «Note sulla carriera amministrativa di Giulio Carlo Argan», invece, prende in esame in particolare le prime 18 nomine di provveditori operate da De Vecchi: quelle operate il 14 e il 15 giugno 1936, fra cui naturalmente quella dello storico dell'arte. QueUe nomine premiarono persone di provenienze professionah diversissime ma con un elemento comune: l'estraneità al mondo della scuola, con l'eccezione di alcuni ispettori scolastici privi dei requisiti formali per essere nominati, ma vicini al partito. In quei due giorni, oltre agli ispettori scolastici, vennero nominati: funzionari di vari ruoli dell'Educazione nazionale (fra cui Argan), funzionari di altre amministrazioni pubbliche, giornalisti e liberi docenti universitari. Analizzando le biografie di quegli uomini ci si accorge come siano tutti riconducibili al quadrumviro (su tutti la figura di Giuseppe Stroppa, segretario particolare di De Vecchi); al tempo stesso si può avanzare che gran parte di quelle nomine furono determinate da meriti culturali. Particolare attenzione, infine, meritano le nomine operale il 14 giugno (che peraltro cadeva di domenica, quasi a indicare l'eccezionalità di queUe nomine), cioè le prime in assoluto fatte da De Vecchi dopo la sua riforma scolastica. Quelle designazioni avevano riguardato sei giovani brillanti studiosi di discipline storiche, artistiche e letterarie che De Vecchi, proprio con quelle nomine intendeva premiare e avvicinare a sé, in qualche misura anticipando comportamenti che saranno propri del ministro Bottai. I nomi di quei giovani erano; Giulio Carlo Argan, Bruno Molajoli, Giorgio Rosi, Vito PeiToni, Carlo Morandi e Giuseppe Stroppa (cui va aggiunto quello di Emesto Sestan, nominato il 15 giugno). Quei giovani avranno destini diversi: alcuni diventeranno famosissimi, altri assumeranno importanti incarichi nella pubblica amministrazione, qualcuno, infine, finirà nell'anonimato; tuttavia, tutti al momento della nomina a provveditore rappresentavano agh occhi di De Vecchi quanto di megho si poteva mettere in campo per il successo della fascistizzazione della scuola italiana. Il caso di Giulio Carlo Argan iscritto al partito dal 1928 e nominato nel 1936 provveditore agli studi da Cesare Maria De Vecchi, che in qualche misura anticipò Bottai: nuovi documenti illustrano il rapporto tra intellettuali in carriera e indirizzi meritocratici del Regime Giulio Carlo Argan (Torino 1909 - Roma 1992), storico e critico d'arte, intellettuale di sinistra negli anni della «prima» Repubblica, fu sindaco di Roma dal 1976 al 1979

Luoghi citati: Alessandria, Bologna, Modena, Roma, Torino, Verona