Neve su Manhattan e sui cuori irlandesi di Lietta Tornabuoni

Neve su Manhattan e sui cuori irlandesi PRIME CINEMA Neve su Manhattan e sui cuori irlandesi Lietta Tornabuoni JIM Sheridan, il bravo regista irlandese cinquantacinquenne, condensa in «In America», da lui scritto insieme con le figlie Naomi e Kirsten, fatti della propria vita: ha perduto per un tumore al cervello il fratello diciassettenne Frankie al quale il film è dedicato; con moglie e figlie si è trasferito da giovane negli Stati Uniti, inseguendo il Sogno Americano; cattolico, crede all'intervento provvidenziale soprannaturale. Il dolore, la . speranza nel «sogno che non c'era», la forza della famiglia, la fede, sono diventati temi centrali del film, pure prodotto da S^ndan. Una piccola famiglia irlandese (padre attore e all'occorenza tassista, madre, due bambine piccole, il fantasma di un altro bambino morto per incidente) emigra a New York. Arrivano dal Canada, non hanno un soldo, vanno ad abitare nel tugurio di un grande vecchio edificio a Manhattan pieno di immigrati, drogati e travestiti. Il film segue parallelamente l'adattarsi della famiglia alla nuova realtà e l'attenuarsi del dolore per la scomparsa del piccolo. Nei momenti più duri, la Provvidenza è rappresentata dal vicino del piano di sotto: un artista africano malato di Aids che emette a volte urla angosciose ed è innamorato di tutto ciò che vive, dotato di poteri magici e miracolosi, capace di ridare vita con l'intensità della con¬ centrazione a una neonata morente o di saldare un terribile conto ospedaliero di cinquemila dollari o di far trovare lavoro al capofamiglia, incapace di evitare a se stesso la morte. Per quest'ultimo personaggio l'interprete Djimon Hounsou è candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista, mentre Samantha Morton che recita la parte della madre (era già bravissima come ragazza muta ih «Accordi e disaccordi» di Woody Alien) è candidata all'Oscar per la migUorè attrice. Il film unisce una schietta sincerità, un forte spirito religioso, qualche sentimentalismo semplicista e cose molto belle: l'arrivo della piccola famiglia nel frastuono, nelle luci e nella estraneità di Manhattan, la neve sulla città, marito e moglie che fanno l'amore per la prima volta dopo la morte del figlio, lo sforzo violento del padre per fare buona figura davanti alle figlie, i momenti di scoramento solitario. Sono ammirevolmente ben scelte le due bambine Sarah e Emma Bolger: bellissime, petulanti, brave, ricche di ^ma grazia affascinante. IN AMERICA di Jim Sheridan Con Sarah Bolger, Emma Bolger, Samantha Morton, Paddy Considine, Djimon Hounou. Drammatico. Usa, 2004 TORINO, cinema Empire, Pathè Lingotto MILANO, President. ROMA Alcazar, Cineland, Maestoso, Metropolitan, Nuovo Olimpia (v. 0.), Warner Village

Luoghi citati: Canada, Manhattan, Milano, New York, Roma, Stati Uniti, Torino