Aree Borsetto, sì dalla Proviyncia di Nadia Bergamini

Aree Borsetto, sì dalla Proviyncia SU 3 MILIONI DI METRI QUADRI, L'88 PER CENTO E' DESTINATO A PARCO, IL RESTO SARA EDUCABILE Aree Borsetto, sì dalla Proviyncia La giunta accetta la variante approvata a Borgaro Nadia Bergamini Via libera della giunta provinciale al protocollo d'intesa per la dismissione delle aree Borsetto e alla variante 5 al piano regolatore di Borgaro. Due importanti provvedimenti deputati a mettere in salvaguardia la grande porzione di territorio, circa 3 milioni di metri quadrati, attualmente a destinazione agricola, compresi fra i comuni di Boi^aro, Settimo e Torino, destinandoli definitivamente a parco pubblico. L'area, ora di proprietà della società Borsetto, appartenuta un tempo al finanziere Michele Sindona che voleva trasformarla negli anni 70 nella «città satellite» da 60 mila abitanti, da sempre oggetto di appetiti speculativi, sarà dismessa gratuitamente agli enti pubblici, Regione, Provincia e Comuni per l'BS per cento in cambio di un 12 per cento edificabUe; una parte residenziale, una parte industriale e una terziario-commerciale. Da tempo il sindaco di Borgaro, Giuseppe Vallone, difende questa scelta come l'unica possibile per salvaguardare il territorio. ((A fronte di una esigua parte edificabile - ripete - l'altra, quella considerevole, di circa 2 milioni e 700 mila metri quadrati, diventerà parco pubbhco fruibile dalla collettività e sarà destinata ad ospitare la tangenziale verde, punto cardine del Prusst, il programma di riqualificazione urbanistica, approvato dal Ministero con il secondo punteggio in Italia». Motivazioni pienamente condivise dalla Provincia che ieri ha approvato i due documenti basilari. «Reputiamo l'operazione importante per il territorio e per l'interesse generale della collettività - conferma l'assessore provinciale alla pia¬ nificazione territoriale. Luigi Rivalta - e compatibile al Piano territoriale di coordinamento della Provincia la variante 5, approvata dal comune di Borgaro. Certo, abbiamo presentato qualche osservazione, ma nulla di rilevante». Rivalta sottohnea: «Il protocollo d'intesa prevede l'edificazione solo su zone esteme rispetto a quelle più pregiate e contigue all'abitato di Mappano. Il vantaggio per la collettività sarà decisamente notevole visto che si andrà a creare un'area verde di circa 3 milioni di metri quadrati, pari solo alla superficie di Central Park a New York». La pensano assai diversamente i rappresentanti del Coordinamento di difesa del territorio che un paio di settimane fa hanno espresso con chiarezza la loro contrarietà con una marcia di protesta a Mappano e qualche giorno dopo con un presi¬ dio fino all'alba alla sala consigliare di Borgaro, dove era in discussione proprio la variante 5. E' soprattutto la ricaduta negativa sul territorio di Mappano, la grande frazione di Borgaro, Caselle e Leinì, da sempre in cronica assenza di servizi, a preoccupare i gruppi ambientalisti e i partiti della sinistra. L'aumento preventivato di circa mille abitanti impensierisce non poco, così come i contraccolpi che potrebbero derivare al commercio e alle attività locali. Ultima, ma non meno importante, l'avversione alla cementificazione prevista su quei oltre 300 mila metri quadrati, oggetto del baratto con la Borsetto. Per il protocollo d'intesa resta ora da superare lo scoglio del Consigho provinciale, preposto a varare il provvedimento. E' certo che i gruppi politici ambientalisti e di sinistra continueranno la loro battagha. L'ultima manifestazione del Coordinamento che vuole salvare le aree Borsetto

Persone citate: Giuseppe Vallone, Luigi Rivalta, Michele Sindona